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Affitti brevi, arrivano i controlli da parte dei Comuni grazie alla nuova Banca Dati: ecco come funzionano e cosa fare

Affitti brevi, arrivano i controlli da parte dei Comuni grazie alla nuova Banca Dati: ecco come funzionano e cosa fare
Funzione di geolocalizzazione e una mappa interattiva per monitorare lo stato delle strutture ricettive sul territorio: con l’introduzione del Cruscotto Operatori Comunali della Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR), il Ministero del Turismo combatte la piaga delle forme irregolari di ospitalità e facilita il ruolo degli operatori comunali, consentendo loro di svolgere una serie di controlli e attività sulle realtà censite nella BDSR.
La locuzione “affitti brevi” viene adoperata per indicare i contratti di locazione di immobili a uso abitativo, che hanno una durata non superiore a 30 giorni. Si tratta, più nel dettaglio, di quei contratti conclusi da persone fisiche al di fuori dell’esercizio dell’attività d’impresa, per i quali non vi è l’obbligo di registrazione se non formati per atto pubblico o scrittura privata autenticata.
Per chi affitta un immobile per brevi periodi è diventato obbligatorio ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) tramite la Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR), una piattaforma messa a punto sul portale del Ministero del Turismo, secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale del 6 giugno 2024.

La piattaforma , in particolare, raccoglie le informazioni relative a strutture ricettive e alloggi su tutto il territorio nazionale.

Le informazioni riguardano parametri come:
  • la tipologia degli alloggi;
  • l’ubicazione;
  • la capacità ricettiva; .
  • gli estremi dei titoli abilitativi richiesti ai fini dello svolgimento dell’attività ricettiva;
  • il soggetto che esercita l’attività, anche in forma di locazione breve;
  • il codice identificativo regionale, o laddove questo non sia stato adottato, un codice alfanumerico generato dalla banca dati stessa.

Il codice alfanumerico diventa quindi essenziale, perché va indicato ed esposto in modo visibile, garantendo un facile accesso da parte dell’utenza.
Il codice identificativo potrà essere regionale, o altrimenti sarà la banca dati nazionale ad assegnarne uno.
Per chi non dovesse provvedere sono previste sanzioni da 500 a 5.000 euro per ogni unità non comunicata.
Qualora la violazione fosse reiterata, le sanzioni raddoppiano.

Il rilascio del CIN - va precisato - non esonera l’interessato dall’assolvimento degli obblighi previsti dalle rispettive normative regionali per l’esercizio dell’attività ricettiva, quali il conseguimento del titolo abilitativo ovvero la presentazione di SCIA o di altra comunicazione richiesta a tal fine. Le dichiarazioni effettuate dagli utenti per ottenere il CIN vengono rese sotto la propria responsabilità e nella consapevolezza della applicabilità delle conseguenti sanzioni, con esclusione di qualsiasi assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione.

Nelle politiche di contrasto al fenomeno del sommerso rientra ora anche la nuova funzionalità del cruscotto BDSR per i Comuni. Di cosa si tratta?

Il cruscotto della Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive (BDSR) è il nuovo strumento operativo cui potranno accedere i Comuni dal prossimo 26 giugno. Questo strumento nasce con l’obiettivo di migliorare la trasparenza nel settore degli affitti brevi, contrastare l’evasione e aumentare la sicurezza sul territorio.

Tra le funzionalità principali del cruscotto figurano:
  • la visualizzazione e l’estrazione delle strutture prive di Codice Identificativo Nazionale (CIN);
  • l’accesso alle segnalazioni relative a strutture non registrate;
  • il monitoraggio delle strutture con CIN non verificato;
  • la consultazione del registro delle verifiche, dove sono annotate tutte le attività di controllo effettuate su ogni struttura.

Secondo la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, si tratta di «una nuova funzione che potenzia ulteriormente l’efficacia della banca dati» e rappresenta un passo avanti nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Il cruscotto si inserisce in una più ampia strategia di adeguamento della BDSR al Regolamento UE 2024/1028, che diventerà obbligatorio a partire da maggio 2026. Con questo strumento, i Comuni possono ora disporre di una mappa interattiva utile per monitorare in tempo reale lo stato delle strutture ricettive presenti sul territorio.

Tra i prossimi sviluppi della piattaforma:
  • aggiornamenti in base ai feedback degli utenti, trattandosi ancora di una fase sperimentale;
  • maggiore coinvolgimento di altre amministrazioni, in particolare della Guardia di Finanza, per intensificare i controlli.

A un anno dalla sua attivazione, la banca dati conta 664.417 strutture registrate, di cui 582.790 hanno richiesto il CIN, pari all’87,71% del totale. Oltre 10.000 strutture sono ancora in attesa di verifica amministrativa.

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