- da 22.001 a 24.000 euro, pagherai solo il 20% delle tasse previste;
- da 24.001 a 26.000 euro, si sale al 50%;
- da 26.001 a 28.000 euro, il contributo richiesto è del 75%;
- da 28.001 a 30.000 euro, lo sconto è del 10%.
In pratica, più basso è l’ISEE, meno paghi. Non si tratta di una semplice agevolazione, ma di una vera politica di equità sociale, che vuole garantire a tutti, indipendentemente dalla situazione economica, la possibilità di accedere agli studi universitari. La misura ha avuto origine con la Legge di Bilancio 2017, ma ha visto importanti potenziamenti negli anni, soprattutto dopo la crisi pandemica. Basti pensare che, fino al 2019, la soglia era di soli 13.000 euro.
- per il secondo anno, servono almeno 10 CFU entro il 10 agosto dell’anno solare successivo all’immatricolazione;
- per gli anni successivi, bisogna aver ottenuto almeno 25 CFU nei 12 mesi precedenti il 10 agosto che precede l’anno accademico.
Questo meccanismo premia gli studenti costanti e regolari nel percorso di studi, evitando che l’agevolazione venga concessa a chi si iscrive solo formalmente, senza portare avanti gli esami. È una scelta precisa del legislatore, che lega il diritto allo studio anche al rendimento. In pratica, se ti impegni, lo Stato e le Università ti sostengono concretamente.
- l’Università Federico II di Napoli ha previsto l’esonero totale fino a 30.000 euro di ISEE, ben 8.000 euro oltre la soglia ministeriale;
- la Bicocca di Milano ha portato il limite a 28.000 euro per l’anno accademico 2025/2026.
Questo significa che ci sono grandi differenze da università a università. In alcune, potresti pagare quasi nulla anche con un ISEE vicino ai 30.000 euro, mentre in altre la soglia resta più bassa. Proprio per questo, è fondamentale consultare il sito dell’Ateneo a cui vuoi iscriverti, per conoscere nel dettaglio i regolamenti interni e le soglie aggiornate.
- tramite un CAF (gratuitamente);
- con l’aiuto di un commercialista o consulente fiscale;
- in autonomia sul sito INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS.
Una volta ottenuto l’ISEE, è importante caricarlo sul portale dell’università entro i termini stabiliti, che variano da Ateneo ad Ateneo.
- gli studenti con invalidità pari o superiore al 66% hanno esonero totale dalle tasse, senza necessità di presentare l’ISEE;
- anche i figli di percettori di pensione di inabilità rientrano tra i beneficiari dell’esonero, ma in questo caso è necessario presentare sia l’ISEE che un’autocertificazione dello stato di famiglia.
È sempre consigliabile rivolgersi alla Segreteria Studenti o al Servizio Diritto allo Studio del proprio Ateneo per avere informazioni dettagliate, soprattutto in presenza di condizioni particolari o documentazione estera. Ogni università, infatti, ha regolamenti specifici che disciplinano anche le eccezioni.