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Indennità di disoccupazione 2024, puoi avere la NASPI anche se hai lavorato pochi mesi: ecco quanto ti spetta dall'INPS

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Indennità di disoccupazione 2024, puoi avere la NASPI anche se hai lavorato pochi mesi: ecco quanto ti spetta dall'INPS
La legge precisa quanti mesi di lavoro sono necessari per avere diritto all’indennità di disoccupazione
Hai lavorato per qualche mese e poi sei stato licenziato. Ora vuoi sapere se hai diritto alla Naspi (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego): cioè, all’indennità di disoccupazione. Cerchiamo di rispondere alla tua domanda.

Dopo quanti mesi di lavoro si ha diritto alla Naspi?

Devi sapere che la Naspi è un’indennità mensile di disoccupazione che è erogata dall’INPS ai lavoratori subordinati che hanno perso involontariamente l’impiego.

Per accedere a questo sussidio, occorrono alcuni requisiti.

I destinatari della misura sono i lavoratori dipendenti, ad eccezione dei dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e degli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato. Dal 1° gennaio 2022, possono beneficiarne anche gli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e loro consorzi. Inoltre, sono inclusi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato, il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato e i dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

Dunque, quali sono i presupposti necessari per ottenere la Naspi?

È necessario uno stato di disoccupazione. Con “disoccupato” ci si riferisce a colui che è privo di occupazione e che, non per propria volontà, ha perso il posto di lavoro. Infatti, lo stato di disoccupazione deve essere involontario.

Quindi, per avere diritto alla Naspi, il rapporto di lavoro non deve essere terminato né per dimissioni del lavoratore (a meno che non siano dimissioni per giusta causa o dimissioni avvenute nel periodo garantito di maternità), né per risoluzione consensuale (ad eccezione della risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di conciliazione ai sensi dell’art. 7 della L. n. 604/1966 e della risoluzione consensuale dopo il rifiuto del lavoratore di trasferirsi in un’altra sede della medesima azienda a più di 50 chilometri dalla residenza del soggetto e/o raggiungibile con i mezzi pubblici in 80 minuti o più).

Però, se hai lavorato soltanto pochi mesi, puoi accedere alla Naspi?

Oltre ai presupposti appena visti, è necessario anche un requisito contributivo: cioè, occorrono almeno 13 settimane di contributi (ossia, tre mesi di contribuzione) nei quattro anni precedenti l’inizio della disoccupazione.

Pertanto, questo significa che il sussidio di disoccupazione può essere riconosciuto anche a quel soggetto che ha lavorato solo pochi mesi in un anno. L’importante è che si possa dimostrare di aver versato almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.

Tuttavia, in questo caso, qual è l’ammontare dell’indennità di disoccupazione e per quanto tempo spetta?

Partiamo da una notizia che, forse, non ti piacerà. Devi sapere che la Naspi viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Quindi ciò vuol dire che, se hai raggiunto il minimo di tre mesi di contributi, allora hai diritto all’indennità di disoccupazione, ma solo per 45 giorni.

Però c’è anche un lato positivo. Infatti, in linea generale, l’ammontare mensile della Naspi è pari ad una determinata percentuale della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni:
  • se la retribuzione è minore dell’importo di riferimento stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT (per il 2024 è di 1.425,21 euro), l’ammontare della Naspi mensile è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni;
  • se la retribuzione media è superiore alla suddetta soglia (per il 2024, 1.425,21 euro), la misura del sussidio sarà pari al 75% dell’importo di riferimento previsto per legge (1.425,21 euro) e sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e il suddetto importo stabilito dalla legge.

Comunque, l’importo della Naspi non può superare il limite massimo individuato dalla legge e rivalutato annualmente in base alla variazione dell’indice ISTAT (per il 2024, l’importo massimo della Naspi è di 1.550,42 euro).


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