La figura del portinaio italiano sta attraversando una metamorfosi. Dopo quasi tre anni di negoziazioni complesse,
è stato finalmente rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti da proprietari di fabbricati, un accordo che ridefinisce completamente i confini di questa professione storica. L'intesa,
valida fino al 31 ottobre 2028 e firmata il 30 ottobre scorso, coinvolge circa 40mila lavoratori del settore e nasce dalla necessità di regolamentare fenomeni ormai pervasivi, come il
boom degli affitti turistici e l'esplosione dell'
e-commerce.
Secondo
Alessandra Egidi, segretario generale di
Confedilizia, il lungo percorso negoziale con
Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs è stato necessario per bilanciare le esigenze di modernizzazione con le tutele indispensabili per chi lavora quotidianamente negli stabili residenziali. Il risultato è un contratto che non si limita ad aggiornare gli stipendi, ma introduce strumenti giuridici innovativi per gestire mansioni completamente nuove rispetto al passato, evitando che queste attività rimangano in una zona grigia priva di regole chiare.
Check-in turistici: 15 euro per appartamento, ma solo chi lo richiede paga
La novità principale riguarda l'istituzionalizzazione della gestione delle chiavi per gli affitti brevi. Fino ad oggi, questa attività veniva svolta attraverso accordi informali tra il
proprietario che affitta e il portiere, spesso senza alcuna tutela contrattuale. Il nuovo Ccnl codifica questa prassi introducendo
un’indennità mensile di 15 euro per ogni appartamento per cui il custode effettua il servizio di ricezione e consegna delle chiavi.
Il meccanismo previsto è stato studiato con estrema attenzione per evitare conflitti condominiali: il costo graverà esclusivamente sui proprietari che richiedono il servizio, non sarà quindi ripartito tra tutti i condomini secondo i millesimi. Per attivare questa mansione servirà una delibera dell'assemblea condominiale che verifichi la compatibilità con i carichi di lavoro esistenti e, successivamente, il portiere avrà la facoltà di accettare o rifiutare l'incarico trattandosi di una mansione aggiuntiva.
Il custode si occuperà solo dello scambio materiale delle chiavi durante il check-in e il check-out, mentre restano escluse attività come accompagnare gli ospiti all'interno dell'alloggio o effettuare sopralluoghi sullo stato dell'immobile al momento del rilascio, compiti che rimangono di competenza del proprietario o dei property manager.
Registro obbligatorio e manleva totale dalle responsabilità
Per tutelare giuridicamente il lavoratore, il contratto prevede che l'amministratore fornisca al portiere un apposito registro dove annotare cronologicamente ogni consegna e ritiro delle chiavi. Questo documento diventa lo strumento probatorio principale per dimostrare la correttezza dell'operato, sul modello di quanto già avviene per la posta raccomandata.
Una clausola di salvaguardia, poi, prevede che il portiere sia completamente manlevato da ogni responsabilità civile e penale legata all'uso delle chiavi o a problematiche insorte tra chi affitta e chi prende in locazione l'appartamento. Si tratta di una protezione fondamentale, considerando che spesso gli immobili vengono occupati da persone sconosciute e potrebbero verificarsi danni o accessi non autorizzati. I proprietari interessati dovranno comunicare formalmente la loro adesione all'amministratore, assumendosi gli oneri economici fino all'eventuale revoca del servizio, mentre sarà compito dell'amministratore stesso fornire istruzioni operative dettagliate al custode.
Pacchi e verde condominiale: le altre grandi novità del Contratto
L'esplosione del commercio online ha trasformato le portinerie in veri snodi logistici, spesso saturando gli spazi disponibili. Il rinnovo contrattuale affronta anche questa criticità, introducendo una regolamentazione precisa per la gestione dei pacchi. Viene predisposto un modello di ordine di servizio che definirà regole chiare adattabili alle singole realtà condominiali: individuazione del luogo idoneo alla custodia per evitare che l'atrio si trasformi in un deposito, definizione delle dimensioni massime dei colli che il portiere è tenuto a ritirare e, soprattutto, del tempo massimo di giacenza in portineria, per impedire che la guardiola diventi un magazzino incontrollato.
Sul fronte economico, il contratto porta aumenti salariali strutturati in tre fasi progressive e una somma una tantum di 1.500 euro per coprire il periodo di vacanza contrattuale. Migliorano significativamente anche le prestazioni di welfare, con l'estensione dell'assistenza sanitaria integrativa ai familiari fiscalmente a carico e un trattamento economico potenziato durante i periodi di malattia.
Tra le altre novità figura l'affidamento ai portieri della
manutenzione ordinaria degli spazi verdi condominiali, non sostituendo i giardinieri professionisti per interventi complessi, ma gestendo la cura quotidiana del verde. L'obiettivo complessivo è rendere la professione nuovamente attrattiva per le nuove generazioni, tanto che il prossimo 5 dicembre a Roma, durante la cerimonia del "miglior portiere dell'anno", l'ente bilaterale
Ebinprof assegnerà
borse di studio da 1.500 a 4mila euro ai figli dei dipendenti, investendo concretamente sul futuro di questa professione storica.