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Concorso scuola, via libera a 65.265 assunzioni tra insegnanti e personale ATA: ecco tutti i dettagli e come partecipare

Concorso scuola, via libera a 65.265 assunzioni tra insegnanti e personale ATA: ecco tutti i dettagli e come partecipare
Un piano da oltre 65 mila assunzioni per rafforzare la scuola pubblica, fornire maggiore continuità agli studenti e ridurre il precariato tra docenti e personale ATA
C’è un vento di cambiamento per la scuola italiana. Per l’anno scolastico 2025/2026, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a 65.265 nuove immissioni in ruolo nel comparto scolastico. Un numero importante, che rappresenta una delle operazioni di stabilizzazione più massicce degli ultimi anni, e che coinvolge insegnanti, personale ATA, dirigenti scolastici, educatori e insegnanti di religione cattolica.

Un piano che guarda al futuro con un doppio obiettivo: ridurre la precarietà del personale scolastico e garantire continuità didattica agli studenti, due nodi storici che hanno spesso penalizzato la qualità dell’insegnamento pubblico in Italia.

Il piano approvato dal Governo prevede una ripartizione ben precisa dei posti disponibili, che tocca ogni livello del sistema scolastico.
Ecco i numeri principali:
  • 48.504 docenti, dei quali 13.864 saranno insegnanti di sostegno, fondamentali per garantire il diritto allo studio degli studenti con disabilità;
  • 6.022 insegnanti di religione cattolica, dopo anni di attesa per nuove assunzioni in questa categoria;
  • 347 dirigenti scolastici, per la guida degli istituti;
  • 44 educatori, spesso impiegati nei convitti e nei servizi residenziali scolastici;
  • 10.348 unità di personale ATA, cioè collaboratori scolastici, assistenti amministrativi, tecnici, cuochi, infermieri e guardarobieri.
Si tratta di un intervento a 360 gradi che tocca non solo chi insegna, ma anche chi ogni giorno fa funzionare la scuola dall’interno, con ruoli fondamentali spesso meno visibili, ma non meno essenziali.

La precarietà nella scuola italiana è una realtà strutturale da decenni. Basti pensare che ogni settembre migliaia di insegnanti e lavoratori ATA cominciano l’anno scolastico con contratti a termine, spesso firmati pochi giorni prima del suono della campanella, con incertezza su sede, orario e durata dell’incarico.
Con questo piano, lo Stato intende ridare stabilità a chi lavora nella scuola e offrire continuità agli studenti.
L’immissione in ruolo rappresenta una tappa fondamentale nel percorso professionale del personale scolastico, perché comporta maggiore sicurezza, diritti consolidati, possibilità di crescita professionale e un legame più forte con il territorio in cui si lavora.

Le modalità di reclutamento variano in base alla categoria. Gli Uffici Scolastici Regionali gestiranno l’assegnazione per classi di concorso sia dei posti da docente ordinario, che per i docenti di sostegno.
I docenti saranno assunti attingendo sia alle graduatorie concorsuali (inclusi i concorsi straordinari e ordinari banditi negli ultimi anni), sia alle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) di prima fascia.
Quanto agli insegnanti di religione, invece, per l’anno scolastico 2025/2026, le loro immissioni in ruolo non avverranno mediante un nuovo concorso straordinario, bensì esclusivamente tramite scorrimento della graduatoria del concorso straordinario bandito nel 2024.

L’impatto del piano di assunzioni sarà duplice: da un lato migliorerà la qualità dell’offerta formativa, dall’altro ridurrà i costi generati dalla gestione del precariato (supplenze brevi, formazione continua del personale temporaneo, contenziosi per stabilizzazioni non avvenute).
L’approvazione di 65.265 assunzioni non è solo una questione numerica, è anche un messaggio forte: investire nella scuola non significa solo riformare programmi e orari, ma anche valorizzare le persone che quotidianamente si prendono cura dell’educazione, della crescita e del benessere degli studenti.
Inoltre, stabilizzare significa riconoscere la dignità professionale degli insegnanti e del personale scolastico.

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