Con un apposito rifinanziamento la legge di Bilancio 2025 ha confermato la carta "Dedicata a te", introdotta a luglio 2023 e conosciuta anche con il nome di "carta solidale degli acquisti". Essa altro non è che un contributo economico una tantum del valore pari a 500 euro, rivolto ai nuclei familiari in stato di bisogno, residenti in Italia, che abbiano tutti i loro membri iscritti all'Anagrafe della popolazione residente e in possesso di specifici requisiti economici.
È notizia di questi giorni la stesura del decreto interministeriale attuativo della carta "Dedicata a te" che, finalmente, sblocca l'accesso a 500 milioni di euro messi sul piatto dall'ultima manovra. Anche quest'anno non sarà necessario presentare domanda, perché la social card spetterà alle famiglie con almeno tre membri e con un Isee fino a 15.000 euro. Il numero complessivo delle carte assegnabili - si legge nel testo del decreto - è pari a 1.157.179 euro, da ripartire Comune per Comune secondo specifici criteri che tengono conto della popolazione residente localmente e della componente reddituale. Si nota, inoltre, che le nuove carte prepagate e ricaricabili, abbinate a ciascun beneficiario, saranno nominative e rese operative con il versamento del contributo erogato a partire dal mese di settembre. Il contributo finanzierà l'acquisto di beni alimentari di prima necessità (tranne le bevande alcoliche), ma - a differenza delle precedenti edizioni - non saranno più comprese le spese per l'acquisto di carburante o per viaggiare sui mezzi pubblici.
In concreto, la carta solidale funzionerà come uno strumento di pagamento elettronico, messo a disposizione da Poste Italiane per il tramite della società controllata Postepay. I beneficiari verranno individuati d'ufficio - da Inps e dai Comuni - tra i possessori dei requisiti previsti. In particolare, come negli anni passati, sarà l'Inps a redigere - seguendo uno specifico ordine di priorità - le prime liste di beneficiari che dovranno, poi, essere confermate, corrette o modificate dalle Amministrazioni locali.
Con lettera apposita, queste ultime avranno altresì il compito di rendere note agli interessati l'effettiva assegnazione della carta "Dedicata a te" e le modalità di ritiro - previa prenotazione - presso tutti gli uffici postali (sarà necessario munirsi di un documento d'identità in corso di validità e del codice fiscale). Con tutta probabilità, i nuclei familiari che, in passato, non hanno goduto della misura riceveranno una nuova Postepay, mentre le famiglie che ne hanno già beneficiato si gioveranno di un'apposita ricarica pari a 500 euro. Inoltre, come già nelle precedenti edizioni, sono previste situazioni di incompatibilità tra prestazioni. Infatti, i beneficiari della carta "Dedicata a te" non dovranno essere assegnatari di altre misure di sostegno economico come, ad esempio, la Naspi, l'assegno di inclusione o la cassa integrazione guadagni - Cig (e qualsiasi altra forma di integrazione salariale).
Concludendo, il decreto attuativo rimarca che chi riceverà la carta solidale non potrà utilizzarla, e decadrà dal beneficio, se non effettuerà il primo pagamento entro il 16 dicembre 2025. Ed è previsto un termine finale di utilizzo delle somme accreditate ai beneficiari perché, ai sensi del decreto, dovranno essere interamente utilizzate entro e non oltre il 28 febbraio 2026.
È notizia di questi giorni la stesura del decreto interministeriale attuativo della carta "Dedicata a te" che, finalmente, sblocca l'accesso a 500 milioni di euro messi sul piatto dall'ultima manovra. Anche quest'anno non sarà necessario presentare domanda, perché la social card spetterà alle famiglie con almeno tre membri e con un Isee fino a 15.000 euro. Il numero complessivo delle carte assegnabili - si legge nel testo del decreto - è pari a 1.157.179 euro, da ripartire Comune per Comune secondo specifici criteri che tengono conto della popolazione residente localmente e della componente reddituale. Si nota, inoltre, che le nuove carte prepagate e ricaricabili, abbinate a ciascun beneficiario, saranno nominative e rese operative con il versamento del contributo erogato a partire dal mese di settembre. Il contributo finanzierà l'acquisto di beni alimentari di prima necessità (tranne le bevande alcoliche), ma - a differenza delle precedenti edizioni - non saranno più comprese le spese per l'acquisto di carburante o per viaggiare sui mezzi pubblici.
In concreto, la carta solidale funzionerà come uno strumento di pagamento elettronico, messo a disposizione da Poste Italiane per il tramite della società controllata Postepay. I beneficiari verranno individuati d'ufficio - da Inps e dai Comuni - tra i possessori dei requisiti previsti. In particolare, come negli anni passati, sarà l'Inps a redigere - seguendo uno specifico ordine di priorità - le prime liste di beneficiari che dovranno, poi, essere confermate, corrette o modificate dalle Amministrazioni locali.
Con lettera apposita, queste ultime avranno altresì il compito di rendere note agli interessati l'effettiva assegnazione della carta "Dedicata a te" e le modalità di ritiro - previa prenotazione - presso tutti gli uffici postali (sarà necessario munirsi di un documento d'identità in corso di validità e del codice fiscale). Con tutta probabilità, i nuclei familiari che, in passato, non hanno goduto della misura riceveranno una nuova Postepay, mentre le famiglie che ne hanno già beneficiato si gioveranno di un'apposita ricarica pari a 500 euro. Inoltre, come già nelle precedenti edizioni, sono previste situazioni di incompatibilità tra prestazioni. Infatti, i beneficiari della carta "Dedicata a te" non dovranno essere assegnatari di altre misure di sostegno economico come, ad esempio, la Naspi, l'assegno di inclusione o la cassa integrazione guadagni - Cig (e qualsiasi altra forma di integrazione salariale).
Concludendo, il decreto attuativo rimarca che chi riceverà la carta solidale non potrà utilizzarla, e decadrà dal beneficio, se non effettuerà il primo pagamento entro il 16 dicembre 2025. Ed è previsto un termine finale di utilizzo delle somme accreditate ai beneficiari perché, ai sensi del decreto, dovranno essere interamente utilizzate entro e non oltre il 28 febbraio 2026.