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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8772 del 26 ottobre 1994
«Nella divisione tra coeredi aventi diritto a porzioni uguali, l'assegnazione di queste non può che avvenire mediante estrazione a sorte, a norma dell'art. 729, primo inciso, c.c., criterio che è inteso a garantire i singoli condividenti contro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15131 del 18 luglio 2005
«In presenza di donazioni fatte in vita dal de cuius la collazione ereditaria — in entrambe le forme previste dalla legge, per conferimento del bene in natura ovvero per imputazione — è uno strumento giuridico volto alla formazione della massa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7752 del 15 luglio 1995
«Negli edifici condominiali l'utilizzazione delle parti comuni con impianto a servizio esclusivo di un appartamento esige non solo il rispetto delle regole dettate dall'art. 1102 c.c., comportanti il divieto di alterare la destinazione della cosa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7511 del 25 agosto 1994
«L'obbligo di rispettare le distanze stabilite dall'art. 905 c.c. per l'apertura di vedute dirette sussiste anche nel caso in cui lo spazio tra edifici vicini sia costituito da un cortile comune, la cui presenza impone a carico dei proprietari dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13261 del 16 luglio 2004
«In tema di condominio, ciascun condomino è libero di servirsi della cosa comune, anche per fine esclusivamente proprio, traendo ogni possibile utilità, purché non alteri la destinazione della cosa comune e consenta un uso paritetico agli altri...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1268 del 13 marzo 1989
«Il divieto di fabbricare a distanza inferiore a tre metri dalla veduta diretta del vicino (art. 907 c.c.) riguarda le costruzioni - non in appoggio o in aderenza - che raggiungono o superano in altezza il livello della veduta, mentre non opera per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13301 del 12 settembre 2002
«L'art. 913 c.c., in tema di scolo delle acque, ponendo a carico del proprietario sia del fondo inferiore che superiore l'obbligo di non alterare la configurazione naturale del terreno, non vieta tutte le possibili modificazioni incidenti sul...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 476 del 20 gennaio 1994
«Posto che il partecipante alla comunione può usare della cosa comune per un suo fine particolare, con la conseguente possibilità di ritrarre dal bene una utilità specifica aggiuntiva rispetto a quelle che vengono ricavate dagli altri, con il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4956 del 30 ottobre 1978
«La disposizione con la quale si provveda a dichiarare l'inesistenza di qualsiasi servitù tra due fondi nel momento in cui essi cessano di appartenere al medesimo proprietario, onde escluderne la costituzione per destinazione del padre di famiglia,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4135 del 22 marzo 2001
«Le limitazioni poste dall'art. 1102 c.c. al diritto di ciascun partecipante alla comunione di servirsi della cosa comune, rappresentate dal divieto di alterare la destinazione della cosa stessa e di impedire agli altri partecipanti di farne...»
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