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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 5111 del 27 febbraio 2024
«La proprietà di un immobile diruto, a seguito del sisma del 1968 in Sicilia, costituisce il presupposto per accedere ai benefici della legislazione emergenziale, tra i quali, l'assegnazione gratuita di lotti contigui, ex art. 4-bis del d.l. n. 299...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 9456 del 9 aprile 2024
«Nel caso in cui più soggetti, esclusivi proprietari di aree tra loro confinanti, si accordino per realizzare una costruzione, per il principio dell'accessione, ciascuno di essi, salvo convenzione contraria, acquista la sola proprietà della parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 10727 del 22 aprile 2024
«Il principio generale dell'accessione posto dall'art. 934 cod. civ., prevede che il proprietario del suolo acquista ipso iure al momento dell'incorporazione la proprietà della costruzione su di esso edificata, e non trova deroga nella disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 13359 del 16 maggio 2023
«In tema di accessione, il proprietario che, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 936 c.c., non abbia chiesto, entro sei mesi dal giorno in cui ha avuto notizia dell'incorporazione, la rimozione delle opere fatte sul suo fondo dal terzo con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25833 del 5 settembre 2023
«Il termine perentorio semestrale di cui all'art. 936 c.c. per la scelta tra la demolizione e la ritenzione delle opere decorre dal momento in cui la parte ha notizia dell'avvenuta incorporazione, essendo la norma finalizzata a consentire di...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 15414 del 3 giugno 2024
«L'indennità prevista dall'art. 936 c.c. presuppone che l'avente diritto sia un terzo senza alcun legame né con il proprietario del fondo né con colui che detiene il godimento dello stesso; pertanto, non può essere considerato terzo avente diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 31032 del 4 dicembre 2024
«Qualora il giudice di primo grado nel liquidare un debito di valore (nella specie l'indennità dovuta ex art. 936 c.c. al costruttore) non abbia provveduto a riconoscere sulla relativa somma gli interessi compensativi richiesti dall'occupante,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4813 del 24 febbraio 2025
«In caso di risoluzione del contratto di appalto, non è ammissibile la domanda proposta, ex art. 936, comma 2, c.c., dall'appaltatore nei confronti del proprietario del terreno e non del committente; tale disposizione è infatti applicabile solo...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 14741 del 1 giugno 2025
«In tema di accessione, il proprietario che, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 936 c.c., non abbia chiesto, entro sei mesi dal giorno in cui ha avuto notizia dell'incorporazione, la rimozione delle opere fatte sul suo fondo dal terzo con...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 17759 del 27 giugno 2024
«In tema di accessione invertita, prevista dall'art. 938 c.c., l'indennità dovuta al costruttore al proprietario del suolo è un debito di valore, pari al doppio del valore della superficie occupata. Questo include anche il risarcimento dei danni...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 6876 del 14 marzo 2025
«In tema di accessione invertita ai sensi dell'art. 938 c.c., l'operatività della previsione normativa non è condizionata dalla disponibilità del suolo da parte del titolare legittimo. È sufficiente che sia accertata l'appartenenza del suolo...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 6918 del 15 marzo 2025
«Per l'accensione invertita di edifici costruiti parzialmente su suolo altrui, la buona fede del costruttore non è presunta e dev'essere rigorosamente provata. Tale buona fede consiste nel ragionevole convincimento di edificare sul proprio suolo e...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 16683 del 13 giugno 2023
«Qualora la parte che agisca in giudizio in rivendicazione formuli, nel corso del giudizio di primo grado, nel rispetto dei termini scanditi dall'art. 183 c.p.c., una domanda subordinata tendente ad ottenere il pagamento del controvalore del bene,...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 18395 del 28 giugno 2023
«Il rigore probatorio nell'azione di rivendica rimane attenuato quando il convenuto abbia riconosciuto o, comunque, non abbia specificamente contestato l'appartenenza del bene a uno dei danti causa del rivendicante.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 36406 del 29 dicembre 2023
«In tema di azioni a difesa della proprietà, tanto nell'azione di accertamento della proprietà, quanto in quella di rivendicazione, l'ampiezza e la rigorosità della prova circa la spettanza del diritto sono identiche, mentre la differenza tra le...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 1284 del 12 gennaio 2024
«Ove sia esperita azione di rivendicazione, con la quale è domandato al giudice di accertare la pertinenzialità esclusiva di una particella - in contrasto con la condizione di pertinenzialità in fatto pacificamente esistente tra l'area e tutte le...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 3994 del 13 febbraio 2024
«La domanda con cui l'attore chiede di dichiarare abusiva ed illegittima l'occupazione di un immobile di sua proprietà da parte del convenuto, senza ricollegare la propria pretesa al venir meno di un negozio giuridico che avesse giustificato la...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 17754 del 27 giugno 2024
«In materia di difesa della proprietà, l'azione di rivendicazione e quella di restituzione, pur tendendo al medesimo risultato pratico del recupero della materiale disponibilità del bene, hanno natura e presupposti diversi: con la prima, di...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 32074 del 12 dicembre 2024
«In tema di azione di rivendicazione, l'attore ha l'onere di dimostrare il proprio diritto di proprietà sulla base di un titolo di acquisto originario o derivativo. Tuttavia, l'onere probatorio può risultare attenuato in relazione alla specifica...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 4874 del 25 febbraio 2025
«In una causa di rivendicazione immobiliare, l'attore che non è nel possesso del bene deve fornire una prova rigorosa della propria titolarità, dimostrando il proprio titolo di acquisto e quelli dei suoi danti causa fino a un acquisto a titolo...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 5307 del 28 febbraio 2025
«In tema di limiti alla proposizione di domande nuove in appello, non viola il divieto di "ius novorum" la deduzione, da parte del convenuto, dell'acquisto per usucapione, ordinaria o abbreviata, della proprietà dell'area rivendicata da controparte...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 11256 del 29 aprile 2025
«In un'azione di rivendicazione, il titolare del bene deve fornire prove adeguate del proprio diritto di proprietà. La mancanza di un'esplicita attribuzione di una pertinenza (come un cortile) negli atti di trasferimento può portare alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 14742 del 1 giugno 2025
«Nell'azione di rivendicazione di proprietà, il rigore probatorio rimane attenuato solo se il convenuto ha riconosciuto, seppure implicitamente, l'appartenenza del bene al rivendicante o ad uno dei suoi danti causa all'epoca in cui assume di avere...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 3988 del 13 febbraio 2024
«L'azione negatoria (art. 949 c.c.) è un'azione reale volta alla tutela della proprietà o dei diritti di enfiteusi o di usufrutto su un determinato bene contro l'altrui pretesa di esercitare un qualunque diritto reale sullo stesso bene e contro...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 5337 del 28 febbraio 2024
«L'azione diretta al rispetto delle distanze legali è modellata sullo schema dell' "actio negatoria servitutis", essendo rivolta non già all'accertamento del diritto di proprietà dell'attore, bensì a respingere l'imposizione di limitazioni a carico...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 12095 del 6 maggio 2024
«L'actio negatoria servitutis è imprescrittibile e può essere esperita in ogni tempo dal proprietario dell'immobile preteso servente, sia che tenda soltanto all'accertamento negativo del preteso diritto di servitù, sia che, mediante tale azione, si...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 17434 del 25 giugno 2024
«Nell'azione negatoria, la titolarità del bene si pone come requisito di legittimazione attiva e non come oggetto della controversia. Pertanto, l'attore ha l'onere di dimostrare, con ogni mezzo e anche in via presuntiva, di possedere il fondo in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18241 del 3 luglio 2024
«Il comproprietario di un bene comune non può essere destinatario di un'azione negatoria di servitù volta a contestare l'uso del bene da parte degli altri contitolari, salvo il rispetto dei limiti previsti dall'art. 1102 c.c., che disciplinano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21550 del 31 luglio 2024
«Quando è accertata l'inesistenza di un diritto di passaggio esercitato tramite una struttura edificata sul fondo altrui, la condanna alla demolizione della struttura costituisce applicazione dell'art. 949, co. 2, c.c., al fine di far cessare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 392 del 8 gennaio 2025
«La legittimazione attiva nell'actio negatoria servitutis ex art. 949 c.c. compete non solo al proprietario del fondo, ma anche al titolare di un diritto reale di godimento sul fondo stesso. Per dimostrare la legittimazione attiva è sufficiente la...»