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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1145 del 24 marzo 1977
«Qualora la divisione, per volontà delle parti, abbia ad oggetto solo alcuni dei beni del patrimonio comune, ciò che viene attribuito a ciascun partecipante assume la natura di acconto sulla porzione spettante in sede di divisione definitiva, con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15583 del 26 luglio 2005
«Un progetto di divisione di comunione, redatto da un terzo, cui sia stato affidato tale compito, ove si presenti di contenuto tale da integrare gli elementi della proposta e dell'accettazione della divisione e venga sottoscritto per adesione da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7221 del 25 marzo 2009
«Il coerede che dopo la morte del "de cuius" sia rimasto nel possesso del bene ereditario, può, prima della divisione, usucapire la quota degli altri eredi, senza necessità di interversione del titolo del possesso; a tal fine, egli, che già...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2944 del 9 aprile 1990
«In tema di comunione, non essendo ipotizzabile un mutamento della detenzione in possesso, né una interversione del possesso nei rapporti tra i comproprietari, ai fini della decorrenza del termine per l'usucapione è idoneo soltanto un atto (o un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1529 del 21 febbraio 1985
«In tema di comunione ordinaria ed ereditaria il compartecipe può usucapire la cosa senza necessità dell'interversione del possesso (art. 1164 c.c.), attraverso la semplice estensione del possesso medesimo in termini di esclusività, ma a questo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21085 del 9 ottobre 2007
«In tema di divisione di comunione ereditaria, con parità di quote, qualora alcuni dei condividenti vogliono mantenere la comunione con riferimento alla quota loro spettante, ottenendo l'assegnazione congiunta di una quota pari alla somma delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9744 del 23 aprile 2010
«I diritti di prelazione e di riscatto previsti dall'art. 732 cod. civ in favore del coerede postulano che l'alienazione compiuta da un altro coerede riguardi la quota ereditaria (o parte di essa) intesa come porzione ideale dell"'universum ius...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1852 del 30 gennaio 2006
«I diritti di prelazione e di riscatto previsti dall'art. 732 c.c. in favore del coerede postulano un'adeguata valutazione degli elementi concreti della fattispecie, quali la volontà delle parti, lo scopo perseguito, la consistenza del patrimonio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3049 del 9 aprile 1997
«Se un erede aliena ad un estraneo la quota indivisa dell'unico cespite ereditario, si presume l'alienazione della sua corrispondente quota, intesa come porzione ideale dell'universum ius defuncti , e perciò il coerede può esercitare il retratto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8259 del 23 luglio 1993
«Con riguardo alla promessa di vendita da parte di un coerede della propria quota ideale di comproprietà di un bene ereditario indiviso (e non, quindi di una quota materiale concretamente individuata del bene medesimo), che costituisca l'unico bene...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8304 del 16 agosto 1990
«Le condizioni per l'esperibilità del retratto successorio ai sensi dell'art. 732 c.c. sussistono quando il coerede vende i diritti di comproprietà su tutti i beni immobili e mobili lasciati dal de cuius, giacché in tal caso è ravvisabile il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5042 del 9 giugno 1987
«Il diritto di prelazione e di riscatto, che è previsto dall'art. 732 c.c. nell'ipotesi di alienazione della quota ereditaria o di frazione di essa, implicante, per la sua efficacia reale, l'ingresso dell'estraneo alla comunione ereditaria che la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25041 del 27 novembre 2006
«L'art. 732 c.c., che fa obbligo di notificare al coerede la proposta di alienazione della quota ereditaria, al fine di consentirgli di esercitare il diritto di prelazione, prevede che l'accettazione di essa da parte del suo destinatario determini,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3470 del 15 febbraio 2010
«Il diritto potestativo di riscatto nei confronti dell'acquirente di quota ereditaria, previsto dall'art. 732 c.c., può essere esercitato in giudizio anche dal difensore, poiché il conferimento del mandato alle liti lo abilita ad esprimere la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9905 del 24 maggio 2004
«In tema di divisione ereditaria, l'art. 733 — il quale stabilisce che le particolari norme poste dal testatore per la formazione delle porzioni sono vincolanti per gli eredi, salvo che l'effettivo valore dei beni non corrisponda alle quote...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18561 del 20 agosto 2009
«In tema di divisione ereditaria, la "divisio inter liberos", regolata dall'art. 734 c.c., ricorre quando la volontà del testatore è quella di effettuare direttamente la divisione dei suoi beni fra gli eredi, distribuendo tra questi le sue sostanze...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6110 del 18 novembre 1981
«In ipotesi di divisione fatta dal testatore ai sensi dell'art. 734 c.c., lo stabilire se il testatore abbia inteso chiamare i coeredi in quote uguali o diverse è questione da risolvere attraverso la ricerca della volontà effettiva del de cuius ,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6358 del 7 giugno 1993
«Il secondo comma dell'art. 734 c.c. — il quale prevede che, nel caso di incompletezza della divisione testamentaria, i beni in essa non compresi sono attribuiti secondo le norme della successione legittima, salvo che risulti diversa volontà del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2752 del 7 maggio 1984
«La dispensa dalla collazione, contenuta in una donazione, ha natura di clausola contrattuale, e come tale non può essere eliminata ex post per volontà dell'uno o dell'altro contraente; essa, tuttavia, non urta contro il divieto di patti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3045 del 13 settembre 1975
«In tema di collazione fra figli legittimi, il diritto del donatario di trattenere i beni donatigli fino a concorrenza della quota disponibile, previsto dall'art. 737 secondo comma c.c., sussiste solo nel caso di dispensa espressa o tacita alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 836 del 26 marzo 1973
«La collazione per imputazione è il modo normale della collazione delle donazioni di denaro tanto secondo l'art. 1025 del c.c. del 1865, quanto secondo l'art. 751 del c.c. vigente, mentre ha carattere eccezionale la collazione reale, la quale può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24792 del 8 ottobre 2008
«In caso di cessione della locazione o di sublocazione, il locatore, che non abbia liberato il cedente e che pretenda l'adempimento degli obblighi contrattuali non adempiuti dal cessionario o dal subconduttore, può agire direttamente contro il solo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28 del 3 gennaio 2002
«Le spese per le onoranze funebri sono da comprendere tra i pesi ereditari, cioè tra quegli oneri che sorgono in conseguenza dell'apertura della successione e, pur dovendo essere distinti dai debiti ereditari — ossia dai debiti esistenti in capo al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6994 del 26 maggio 2000
«Per aversi donazione non basta l'elemento soggettivo o spirito di liberalità, consistente nella consapevolezza di attribuire ad altri un vantaggio patrimoniale senza esservi in alcun modo costretti, ma occorre anche l'elemento oggettivo costituito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3526 del 16 ottobre 1976
«L'intento di donare, quale volontà del donante diretta a compiere a favore di un altro soggetto un'attribuzione patrimoniale gratuita, priva cioè di controprestazione, consiste nella coscienza del donante del compimento di un'elargizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3490 del 9 novembre 1974
«Mentre nell'ipotesi di donazione di pluralità di cose mobili che abbiano destinazione economica unitaria (cosiddetta donazione di universalità) ovvero in quella di donazione di tutti (o di una quota dei) beni del donante considerati nella loro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1545 del 29 maggio 1974
«La convalida del testamento (art. 590 c.c.) o della donazione (art. 799 c.c.) invalidi esige la volontà di attribuire efficacia all'atto invalido e la conoscenza della causa di invalidità; la manifestazione di tale volontà e scienza non comporta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2507 del 26 luglio 1971
«Il negotium mixtum cum donatione è bensì caratterizzato nel suo contenuto da un duplice elemento, in parte oneroso ed in parte gratuito, ma il contratto è unico riguardo alla forma ed unitaria è nella sostanza la sua complessiva entità; e poiché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1790 del 12 giugno 1971
«Col negotium mixtum cum donatione le parti addivengono ad una donazione indiretta valendosi del negozio che esse dichiarano di porre in essere, e che effettivamente stipulano, per ottenere uno scopo che diverge dalla causa o funzione tipica del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2700 del 8 marzo 1995
«Nel procedimento per la separazione consensuale, di cui all'art. 711 c.p.c., il provvedimento di omologazione del Tribunale, operando sul piano del controllo, ha lo scopo di attribuire efficacia all'accordo privato dall'esterno, senza operare...»