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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10734 del 4 maggio 2010
«A norma dell'art. 117 cod. civ., e dei principi generali in tema di interesse ad agire, il matrimonio può essere impugnato dai terzi a condizione che essi abbiano un interesse legittimo ed attuale all'impugnazione; a tal fine, gli eredi necessari...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6057 del 16 novembre 1981
«Con riguardo alla donazione in favore di un minore, l'inosservanza delle norme circa l'autorizzazione all'accettazione integra una mera ragione di annullabilità dell'atto, ai sensi dell'art. 322 c.c., deducibile soltanto dai soggetti contemplati...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1134 del 24 febbraio 1982
«L'attribuzione patrimoniale di un quadro ad una parrocchia, perché sia destinato alla contemplazione dei fedeli nella chiesa, non costituisce datio ob causam (contratto innominato del genere do ut facias in cui l' accipiens si impegna a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 739 del 18 febbraio 1977
«Il modo non è parte integrante della manifestazione di volontà di donare, ma integra soltanto un elemento accessorio della donazione; esso è pertanto valido anche se la relativa disposizione è documentata da scrittura privata, mentre la donazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1964 del 17 giugno 1968
«La conferma di una donazione nulla è operante, solo se colui che manifesta la volontà di convalidare è sicuramente a conoscenza della nullità.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1867 del 20 luglio 1967
«La donazione nulla è insuscettibile di sanatoria da parte del donante, che può soltanto rinnovarla con efficacia ex nunc , mediante un altro atto dotato dei requisiti di forma e di sostanza prescritti dalla legge per porre in essere tale negozio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10614 del 5 novembre 1990
«La revoca della donazione per ingratitudine sotto il profilo dell'ingiuria grave richiede un'azione consapevole e volontaria del donatario direttamente volta contro il patrimonio morale del donante, risolvendosi in una manifestazione di perversa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1090 del 18 gennaio 2007
«In tema di revocazione per ingratitudine della donazione, il termine previsto a pena di decadenza dall'art. 802 c.c. decorre dal momento in cui il donante abbia acquisito la piena e sicura consapevolezza del compimento da parte del donatario di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10741 del 11 maggio 2009
«Gli effetti del contratto debbono essere individuati avendo riguardo anche alla sua funzione sociale, e tenendo conto che la Costituzione antepone, anche in materia contrattuale, gli interessi della persona a quelli patrimoniali. Ne consegue che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23676 del 15 settembre 2008
«Il paziente che, per motivi religiosi (o di diversa natura), intendesse far constare il proprio dissenso alla sottoposizione a determinate cure mediche, per l'ipotesi in cui dovesse trovarsi in stato di incapacità naturale, ha l'onere di conferire...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21748 del 16 ottobre 2007
«Il consenso informato costituisce, di norma, legittimazione e fondamento del trattamento sanitario: senza il consenso informato l'intervento del medico è, al di fuori dei casi di trattamento sanitario per legge obbligatorio o in cui ricorra uno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1806 del 27 febbraio 1997
«L'atto di dotazione, correlato al negozio istitutivo di una fondazione contenuto, a norma dell'art. 14, secondo comma, c.c., in un testamento, può consistere non solo nell'attribuzione alla istituenda fondazione di un legato, ma anche in lascito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5632 del 8 giugno 1999
«Il procedimento di nomina di uno o più commissari liquidatori da parte del presidente del tribunale, previsto dagli artt. 30 c.c. e 11 delle disp. di att. del c.c., con riguardo (oltre che alle fondazioni) alle associazioni riconosciute, per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10220 del 28 aprile 2010
«Nei consorzi di urbanizzazione - consistenti in aggregazioni di persone fisiche o giuridiche preordinate alla sistemazione od al miglior godimento di uno specifico comprensorio mediante la realizzazione e la fornitura di opere e servizi - la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8435 del 22 giugno 2000
«Lo statuto e l'atto costitutivo di un'associazione non riconosciuta costituiscono espressione di autonomia negoziale, nell'ambito di un fenomeno (quello associativo) in cui il perseguimento di comuni interessi costituisce oggetto di un impegno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3773 del 10 giugno 1981
«La limitata capacità delle associazioni non riconosciute di essere titolari di un patrimonio, entro l'ambito in cui è positivamente prevista dalla legge e, quindi, in base all'art. 37 c.c., con esclusivo riferimento ai contributi degli associati...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11759 del 6 agosto 2002
«In tema di decadenza del creditore dell'obbligazione fideiussoria per effetto della mancata tempestiva proposizione delle azioni contro il debitore principale, allorquando la fideiussione riguardi obbligazioni aventi scadenze periodiche, il dies...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1738 del 14 marzo 1986
«La residenza di una persona è determinata dalla sua abituale e volontaria dimora in un determinato luogo, cioè dall'elemento obiettivo della permanenza in tale luogo e dall'elemento soggettivo dell'intenzione di abitarvi stabilmente, rivelata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8681 del 1 settembre 1998
«La conoscenza, da parte del notificante, del luogo di residenza (o dimora) effettiva del destinatario dell'atto ne comporta l'obbligo d'eseguire la notifica in tale luogo (non potendo operare, nei suoi confronti, la più rigorosa disciplina di cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13561 del 24 giugno 2005
«Ai sensi dell'art. 47 c.c., il domicilio eletto non può in nessun caso essere dilatato oltre i limiti che ad esso assegna la legge, né quanto ai termini di riferibilità a un determinato atto o affare per cui avviene l'elezione, né quanto alla sua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11037 del 10 novembre 1997
«L'atto di elezione di domicilio speciale, che ha, come funzione, la sostituzione, per l'affare in questione, di tutti gli altri parametri di individuazione spaziale della persona (residenza, dimora, domicilio generale) con il luogo specificamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1304 del 22 febbraio 1990
«Nella controversia inerente a matrimonio contratto all'estero da cittadini italiani, o da cittadino italiano con apolide, l'indagine sulla validità della celebrazione secondo la lex loci (art. 26 disp. prel. c.c.), e poi sugli effetti del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1808 del 20 maggio 1976
«A norma dell'art. 128, quarto comma, c.c., nel nuovo testo risultante dalla L. n. 151 del 1975, il matrimonio dichiarato nullo e contratto in mala fede (ossia nella consapevolezza della sua invalidità) da entrambi i coniugi, ha gli effetti del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6276 del 23 marzo 2005
«Il persistente rifiuto di intrattenere rapporti affettivi e sessuali con il coniuge — poiché, provocando oggettivamente frustrazione e disagio e, non di rado, irreversibili danni sul piano dell'equilibrio psicofisico, costituisce gravissima offesa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8383 del 20 settembre 1996
«Il genitore, il quale contesti la sussistenza del proprio obbligo di mantenimento nei confronti dei figli maggiorenni che non svolgano attività lavorativa retribuita, è tenuto a fornire la prova che ciò dipenda da una condotta colpevole del figlio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3356 del 14 febbraio 2007
«Ai sensi del novellato art. 151 c.c. la separazione dei coniugi deve trovare causa e giustificazione in una situazione di intollerabilità della convivenza oggettivamente apprezzabile e giuridicamente controllabile; a tal fine non è necessario che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6970 del 8 maggio 2003
«Ai sensi dell'art. 151, c.c., la separazione dei coniugi deve trovare causa e giustificazione in una situazione di intollerabilità della convivenza, che non può essere implicita nella volontà di un coniuge di separarsi; peraltro, la situazione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4920 del 26 maggio 1990
«La separazione personale dei coniugi deve essere pronunciata, ai sensi dell'art. 151 c.c., ogni volta che sia accertata la sussistenza di fatti obiettivi che rendano intollerabile la prosecuzione della convivenza o che siano di pregiudizio per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26 del 3 gennaio 1991
«Ai fini dell'addebitabilità della separazione, assume rilievo il comportamento complessivo dei coniugi anche successivo alla introduzione del giudizio di separazione, in quanto durante tale giudizio permane a carico dei medesimi il dovere del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3098 del 17 marzo 1995
«A seguito della riforma del 1975, la separazione personale dei coniugi non è più determinata dalla cosciente violazione degli obblighi derivanti dal matrimonio, bensì dal dato oggettivo dell'intollerabilità della convivenza o dal grave pregiudizio...»