Il tutore che cessa dalle funzioni [383] deve fare subito la consegna dei beni e deve presentare nel termine di due mesi il conto finale dell'amministrazione al giudice tutelare(1). Questi può concedere una proroga [263 c.p.c.].
Il tutore che cessa dalle funzioni [383] deve fare subito la consegna dei beni e deve presentare nel termine di due mesi il conto finale dell'amministrazione al giudice tutelare(1). Questi può concedere una proroga [263 c.p.c.].
(Relazione del Ministro Guardasigilli Dino Grandi al Codice Civile del 4 aprile 1942)
Cass. civ. n. 9781/1995
L'art. 385 c.c., a carico del tutore il quale cessi comunque dalle sue funzioni, detta un obbligo generale di rendiconto che trova la propria ragione nell'esistenza che i soggetti interessati svolgano il pieno controllo sull'attività espletata e che siano accertate le posizioni debitorie o creditorie del tutore nei confronti dello stesso amministrato. Detto obbligo non viene meno neppure nei confronti del tutore provvisorio che cessi dall'incarico a seguito della morte dell'interdicendo, ricorrendo anche in questo caso l'esigenza di consentire agli eredi di verificare la gestione del tutore provvisorio e di recuperare i beni dell'interdicendo eventualmente in suo possesso.
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“Ho ereditato dei beni da mio zio interdetto, che aveva un avvocato come tutore. Nella dichiarazione di successione, l'avvocato si è trattenuto dei soldi per la liquidazione del compenso del tutore. Ma il tutore lo pagano gli eredi?”
L'ufficio tutelare è gratuito. L'eventuale indennità corrisposta al tutore ai sensi dell'art. 379 del c.c. non si pone in contrasto con il carattere di gratuità della tutela, perché essa va considerata come un rimborso delle spese sostenute e dei mancati guadagni del soggetto che non ha avuto la possibilità di dedicarsi pienamente alla cura dei propri interessi.
Nel caso di specie, sarà opportuno che l'avvocato giustifichi la trattenuta degli importi, lecita nei limiti sopra descritti, non potendosi parlare di un diritto di "retribuzione" in capo al tutore.
Il volume offre un panorama completo degli orientamenti, spesso controversi, delle prassi applicative e delle più recenti pronunce giurisprudenziali che hanno fatto la "fortuna" dell'amministrazione di sostegno, proponendo soluzioni che hanno innovato l'intero settore del diritto civile delle persone e dei soggetti deboli, toccando il delicato confine fra scelte terapeutiche e "fine vita". L'opera coniuga taglio pratico e rigore giuridico, in modo da offrire agli operatori,... (continua)
Il tema della tutela delle persone prive in tutto o in parte di autonomia è disciplinata dal 2004, dalla riforma dell’amministrazione di sostegno.
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Ad ormai otto anni dall'entrata in vigore della l. 4/2006 il volume si propone di fare il punto sull'applicazione di una riforma che ha innovato profondamente il sistema di protezione dei soggetti deboli. Quest'opera comprende in un solo volume anche gli altri istituti, interdizione, inabilitazione, incapacità naturale, che vengono analizzati con riferimento alla dottrina e alla giurisprudenza più recenti. Quanto all'amministrazione di sostegno, ne vengono discussi i profili... (continua)
Amministrazione di sostegno, interdizione, inabilitazione: queste le declinazioni degli strumenti di protezione dell’incapace, all’indomani dell’entrata in vigore, nel nostro ordinamento, della legge n. 6/2004.
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