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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12753 del 17 novembre 1999
«L'indagine relativa alla esistenza o meno di un comportamento qualificabile in termini di accettazione tacita, risolvendosi in un accertamento di fatto, va condotta dal giudice di merito caso per caso (in considerazione delle peculiarità di ogni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22513 del 1 dicembre 2004
«Tale pregiudizio non è, poi, escluso dall'eventuale rifiuto del soggetto leso di consentire a chicchessia la pubblicazione degli specifici ritratti abusivamente utilizzati (nella fattispecie si trattava di foto di scena di un'opera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16600 del 26 luglio 2007
«Nel caso di costituzione da parte di un Comune di un ente per manifestazioni teatrali, la natura pubblica del primo non è sufficiente ad attribuire natura pubblicistica al secondo e neppure rileva - per escludere la natura privata - che esso...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5720 del 12 giugno 1990
«La circostanza che una persona giuridica privata svolga, ancorché con controlli di tipo pubblicistico, compiti ed attività diretti — come la gestione di scuole o l'esercizio di attività didattica e scientifica — al soddisfacimento di fini propri...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13338 del 29 novembre 1999
«Un comitato, ancorché costituito da un ente pubblico non economico, ove manchi del riconoscimento della personalità giuridica di diritto pubblico, configura una struttura privatistica la quale opera nell'ambito del diritto privato con piena...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2341 del 5 aprile 1985
«La disposizione contenuta nel capoverso dell'art. 46 c.c., secondo cui, qualora la sede legale della persona giuridica è diversa da quella effettiva, i terzi possono considerare come sede della persona giuridica anche quest'ultima, vale pure ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2430 del 12 marzo 1994
«La distinzione tra atti di ordinaria e straordinaria amministrazione prevista dal codice civile in relazione ai beni degli incapaci (artt. 320, 374 e 394 c.c.) non coincide con quella applicabile in tema di determinazione dei poteri attribuiti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1540 del 14 giugno 1966
«Il tutore non può conferire ad altri, spogliandosi del proprio ufficio, un mandato generale relativo all'intera gestione tutelare, in quanto il mandato generale importerebbe la sostituzione radicale di un'altra persona al tutore. Egli può, però,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9781 del 16 settembre 1995
«Detto obbligo non viene meno neppure nei confronti del tutore provvisorio che cessi dall'incarico a seguito della morte dell'interdicendo, ricorrendo anche in questo caso l'esigenza di consentire agli eredi di verificare la gestione del tutore...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 17295 del 14 novembre 2003
«Nell'ipotesi in cui la ASL abbia affidato ad un privato la gestione del servizio di bar all'interno di un ospedale pubblico, il rapporto tra la pubblica amministrazione ed il privato, avendo ad oggetto un'attività da svolgersi all'interno di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4623 del 29 marzo 2001
«L'elemento peculiare che diversifica la gestione di affari altrui da tutte le altre ipotesi, in cui l'attività svolta per conto terzi costituisce l'adempimento di un obbligo legale o convenzionale del cooperatore, è dato dalla spontaneità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 699 del 2 marzo 1976
«L'usufruttuario deve godere il bene impiegando la diligenza del buon padre di famiglia e, pertanto, quando l'usufrutto abbia ad oggetto un fondo rustico la cui gestione sia stata affidata a terzi, è obbligato a controllare che siano compiute tutte...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12241 del 25 novembre 1995
«La realizzabilità giuridica dell'intenzione, posta dal locatore a fondamento del diniego di rinnovo, di adibire l'immobile all'esercizio di attività di ristorante non trova ostacolo nel dissenso di alcuni comproprietari dell'immobile stesso,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 959 del 4 febbraio 1999
«Il socio di una società in accomandita semplice che adduca un sopravvenuto ed essenziale mutamento della attuale realtà societaria rispetto alla situazione iniziale, per avere la società dismesso l'esercizio dell'attività d'impresa ed essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 857 del 26 gennaio 2000
«L'obbligo del condomino di pagare i contributi per le spese di manutenzione delle parti comuni dell'edificio deriva non dalla preventiva approvazione della spesa e dalla ripartizione della stessa, ma dalla concreta attuazione dell'attività di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12298 del 21 agosto 2003
«In materia di condominio, la previsione contenuta nel regolamento di condominio che impone ai condomini l'obbligo di comunicare i mutamenti dei loro indirizzi e i trasferimenti delle unità immobiliari facenti parte dello stabile è pienamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7119 del 16 maggio 2002
«Il condominio è un ente di gestione sfornito di personalità distinta da quella dei suoi componenti, onde il singolo condomino deve sempre considerarsi parte della controversia tra il condominio e altri soggetti, anche se rappresentato ex mandato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5928 del 23 aprile 2002
«II professionista, nella prestazione dell'attività professionale, sia questa configurabile come adempimento di un'obbligazione di risultato o di mezzi, è obbligato, a norma dell'art. 1176 c.c., ad usare la diligenza del buon padre di famiglia; la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24791 del 8 ottobre 2008
«Nel caso in cui un paziente sia ricoverato in una struttura sanitaria gestita, in virtù di apposita convenzione, da un soggetto diverso dal proprietario, dei danni causati dai medici ivi operanti è tenuto a rispondere il soggetto che ha la diretta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10690 del 27 settembre 1999
«In tema di impossibilità temporanea della prestazione per causa non imputabile al debitore, l'art. 1256 c.c. si limita ad escludere, finché detta impossibilità perduri, la responsabilità del debitore per il ritardo nell'adempimento, ma non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1847 del 21 giugno 1974
«Dalle disposizioni della L. 6 dicembre 1962, n. 1643 (art. 4) e del D.P.R. 4 febbraio 1963, n. 36 (art. 2) si evince che, con il trasferimento all'Enel del complesso dei beni organizzati per l'esercizio delle attività elettriche si attua anche il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9710 del 17 novembre 1994
«Quando l'attività di gestione di una società dotata di personalità giuridica è affidata ad un consiglio di amministrazione si verifica (a differenza del caso dell'amministratore unico) una separazione del potere deliberativo, diretto a formare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3225 del 20 marzo 1995
«È ammissibile la negotiorum gestio anche nell'ambito degli atti in cui la forma solenne costituisca elemento concorrente della formazione della fattispecie negoziale, posto che l'immediata imputazione degli effetti dell'attività gestoria nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8204 del 29 aprile 2004
«Il commissario liquidatore di società di assicurazioni designato dalla pubblica autorità, e di fatto insediato nella carica, ha il potere rappresentativo della società, e può pertanto costituirsi in giudizio ed esercitare i correlati poteri di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10403 del 18 luglio 2002
«La solidarietà passiva, stabilita dell'art. 2055 c.c. a favore del danneggiato nell'ipotesi di fatto dannoso imputabile a più persone, postula l'unicità del danno configurabile, pur in presenza di più azioni od omissioni costituenti illeciti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10485 del 1 agosto 2001
«La condanna dell'affittuario dell'immobile in mora nella restituzione dello stesso al risarcimento del maggior danno a norma dell'art. 1591 c.c. esige la prova specifica dell'esistenza di tale danno e del suo concreto ammontare; il relativo onere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 567 del 13 gennaio 2005
«In tema di responsabilità del venditore-costruttore per gravi difetti dell'opera, l'art. 1669 c.c., mirando a finalità di ordine pubblico, è applicabile non solo nei casi in cui il venditore abbia personalmente, cioè con propria gestione di uomini...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14771 del 4 giugno 2008
«L'istituto del recesso per giusta causa, previsto dall'art. 2119, primo comma, c.c., in relazione al contratto di lavoro subordinato, è applicabile anche al contratto di agenzia, dovendosi tuttavia tener conto, per la valutazione della gravità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7332 del 26 marzo 2009
«Quando l'affare concluso per il tramite del mediatore sia soggetto ad una "condicio iuris", rappresentata dalla necessità di un'autorizzazione amministrativa, il diritto del mediatore alla provvigione non sorge sino a quando non sia intervenuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1991 del 1 febbraio 2005
«Secondo il disposto dell'art. 1 della legge 28 novembre 1984 n. 792, nell'ambito delle attività proprie del broker si distingue quella della collaborazione intellettuale con l'assicurando per la copertura dei rischi e la assistenza alla...»