- 
          
            
              Cassazione civile, Sez. V,              sentenza n. 24312 del 14 novembre 2014
            
          
          
«La tariffa  del  servizio  idrico  integrato non ha, in tutte le sue componenti, natura di tributo ma costituisce corrispettivo  di  una  prestazione  contrattuale,  sicché  il gestore,  che  richieda  il  pagamento  della  quota  della tariffa...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. Unite,              sentenza n. 4309 del 20 febbraio 2017
            
          
          
«Occorre  distinguere  tra contributi  dovuti  dai proprietari - che  obbligatoriamente  fanno  parte  del consorzio per essere i loro fondi compresi nel perimetro consortile e traggono benefici dalle strutture di quello - e somme  dovute  da...»
         
              - 
          
            
              Consiglio di Stato, Sez. V,              sentenza n. 3720 del 30 agosto 2016
            
          
          
«La controversia relativa alle somme  dovute  ad un consorzio di bonifica, ai sensi dell'art. 166 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Codice dell'ambiente), da parte del  gestore  del  servizio  idrico  integrato  (che  utilizzi canali consortili od...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. Unite,              sentenza n. 7102 del 29 marzo 2011
            
          
          
«La controversia  relativa  alle  somme  dovute  ad un consorzio di bonifica, ai sensi dell'art. 27, comma 3, della  legge  5  gennaio  1994,  n.  36  e,  successivamente, dell'art.  166  del  D.Lgs.  3  aprile  2006,  n.  152  (Codice...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. VI,              sentenza n. 15811 del 12 giugno 2019
            
          
          
«In tema di tributi, la tariffa di igiene ambientale, di cui all'art. 238 del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, c.d. "TIA 2",  ha  natura  privatistica,  in  quanto  integra  un corrispettivo e non tributo, con la conseguenza che essa è soggetta ad IVA...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. Unite,              sentenza n. 32724 del 18 dicembre 2018
            
          
          
«Spettano alla giurisdizione tributaria le controversie aventi  ad  oggetto  la  debenza  della  tariffa  di  igiene ambientale disciplinata dall'art. 49 del D.Lgs. n. 22/1997, art.  49  (c.d. TIA  1), in  quanto,  come  evidenziato  anche dalla...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. Unite,              sentenza n. 8822 del 10 aprile 2018
            
          
          
«Le  controversie  riguardanti  la  debenza  della tariffa  di  igiene  ambientale  (cd.  "prima  TIA"  o "TIA-1"), regolata dall'art. 49 del D.Lgs. n. 22 del 1997 - che,  pur  essendo  stata  soppressa,  in  virtù  dell'art.  238, commi  1  e  11,...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. Unite,              sentenza n. 17113 del 11 luglio 2017
            
          
          
«L'addizionale  provinciale  sulla  Tariffa  integrata ambientale (cd. TIA2), prevista dall'articolo 19 del D.Lgs. n. 504 del 1992, ha natura tributaria, come si evince dalla stessa formulazione letterale della disposizione istitutiva, la  quale...»
         
              - 
          
            
              Consiglio di Stato, Sez. VI,              sentenza n. 4561 del 14 luglio 2010
            
          
          
«La  responsabilità  dell'autore  dell'inquinamento, ai  sensi  dell'art.  17,  comma  2,  del  D.Lgs.  22/1997, costituisce una forma di responsabilità oggettiva per gli  obblighi  di  bonifica,  messa  in  sicurezza  e  ripristino ambientale...»
         
              - 
          
            
              Cassazione penale, Sez. III,              sentenza n. 13606 del  8 febbraio 2019
            
          
          
«Per  ravvisare  la  responsabilità  del  proprietario di  un  terreno,  sul  quale  viene  svolta,  da  parte  di estranei, un'illecita gestione di rifiuti, è necessaria la specificazione del contributo causale consapevolmente  fornito...»
         
              - 
          
            
              Cassazione penale, Sez. III,              sentenza n. 773 del 11 gennaio 2010
            
          
          
«Il  concetto  di  gestione  del  rifiuto  non  va  inteso  in senso imprenditoriale, ovvero come esercizio professionale dell'attività tipicizzata, ma in senso ampio, comprensivo  di  qualsiasi  contributo,  sia  attivo  che passivo,  diretto  a...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. Unite,              sentenza n. 25520 del 30 novembre 2006
            
          
          
«La parificazione dei comuni con più di quarantamila abitanti  alle  province,  ai  fini  della  titolarità  del  potere  di effettuare controlli sull'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai sensi dell'art. 31, comma...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. Unite,              sentenza n. 5629 del  9 marzo 2009
            
          
          
«Sussiste la giurisdizione  esclusiva  del  giudice  amministrativo con  riguardo alle  domande  di condanna alla rimozione di un apparecchio distributore di biglietti per la sosta regolamentata di autovetture (cd. parcometro) e di risarcimento del...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. III,              sentenza n. 6481 del 14 marzo 2017
            
          
          
«Qualora la messa in circolazione di un veicolo in condizioni  di  insicurezza (nella  specie, un ciclomotore con a bordo tre persone, di cui uno minore d’età, in violazione dell’art. 170 cod. strada) sia  ricollegabile  all’azione  o  omissione...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 6660 del 15 maggio 2001
            
          
          
«Nella disciplina dettata dall'art. 5 della legge 898/70, come modificato dall'art. 10 della legge 74/87, l'assegno di divorzio si configura con natura eminentemente assistenziale essendone condizionata l'attribuzione alla specifica circostanza...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 317 del 15 gennaio 1998
            
          
          
«L'assegno periodico di divorzio, nella disciplina introdotta dall'art. 10 della L. 6 marzo 1987, n. 74, modificativo dell'art. 5 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, ha carattere esclusivamente assistenziale (di modo che deve essere negato se...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 4809 del 13 maggio 1998
            
          
          
«Nell'ambito del sistema normativo introdotto con la legge n. 74 del 1987, l'attribuzione dell'assegno di divorzio è indefettibilmente subordinata alla specifica circostanza di fatto della mancanza di mezzi adeguati o dell'impossibilità di...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 2747 del  4 febbraio 2011
            
          
          
«In tema di assegno divorzile, la titolarità, in capo al richiedente, di un reddito che gli consenta di fruire di un tenore di vita dignitoso o agiato, ma non corrispondente a quello elevatissimo condotto durante la convivenza matrimoniale,...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 13060 del  9 settembre 2002
            
          
          
«In tema di determinazione dell'importo dell'assegno di divorzio, le argomentazioni usate per stabilire la sussistenza del diritto all'assegno, consistenti nell'accertamento del deterioramento del tenore di vita del coniuge richiedente, causato...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 10210 del 16 maggio 2005
            
          
          
«Con riguardo alla quantificazione dell'assegno di divorzio, deve escludersi la necessità di una puntuale considerazione, da parte del giudice che dia adeguata giustificazione della propria decisione, di tutti, contemporaneamente, i parametri di...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 6737 del 15 giugno 1995
            
          
          
«Nelle obbligazioni relative al pagamento dell'assegno divorzile e del contributo per il mantenimento dei figli, come in quelle alimentari, la determinazione monetaria della prestazione non è fine a se stessa, ma è legata ad un determinato potere...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 2932 del 19 marzo 1991
            
          
          
«In tema di assegno di divorzio e di contributo per il mantenimento del figlio è legittima la statuizione del giudice del merito che disponga a carico dell'ex coniuge obbligato il pagamento del canone di locazione e degli oneri accessori relativi...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 16598 del  3 luglio 2013
            
          
          
«Ai sensi dell'art. 5 della legge 1° dicembre 1970, n. 898, l'accertamento del diritto all'assegno divorzile deve essere effettuato non limitandosi a prendere in esame le condizioni economiche del coniuge richiedente, essendo necessario mettere a...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 18241 del 22 agosto 2006
            
          
          
«In tema di divorzio, legittimamente il giudice del merito, nel determinare il reddito dei coniugi ai fini della determinazione dell'assegno divorzile e del contributo di mantenimento in favore dei figli, tiene conto delle potenzialità...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 3183 del 25 maggio 1985
            
          
          
«Ai fini della quantificazione dell'assegno di divorzio e del contributo per il mantenimento dei figli è consentita al giudice di merito l'utilizzazione dei fatti notori (art. 115, comma secondo, c.p.c.) quando sia diretta non alla stima precisa...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 3390 del  7 giugno 1985
            
          
          
«Costituisce contributo alla conduzione della famiglia ed alla formazione del patrimonio di entrambi i coniugi, e come tale è rilevante al fine del riconoscimento e della quantificazione dell'assegno di divorzio secondo il criterio cosiddetto...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 72 del 10 gennaio 1986
            
          
          
«Ai fini della determinazione dell'assegno di divorzio, l'applicazione del criterio cosiddetto compensativo (la cui finalità è appunto quella di compensare il coniuge dei sacrifici affrontati per il benessere generale della famiglia) conduce a...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 5874 del 17 novembre 1981
            
          
          
«I criteri previsti dall'art. 5 comma quarto legge 1 dicembre 1970, n. 898, per l'attribuzione e la quantificazione dell'assegno di divorzio, vanno riscontrati con riferimento ai fatti verificatisi per tutta la durata del vincolo matrimoniale e non...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 6087 del  3 luglio 1996
            
          
          
«L'art. 5, comma 9, L. n. 898 del 1970 — il quale stabilisce che, in caso di contestazioni, il tribunale «dispone» indagini sui redditi e patrimoni delle parti, valendosi, se del caso, anche della polizia tributaria — ed il successivo art. 6, comma...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 14004 del 27 settembre 2002
            
          
          
«L'accertamento del diritto all'assegno di divorzio va effettuato verificando l'adeguatezza dei mezzi economici a disposizione del richiedente a consentirgli il mantenimento di un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio, o...»