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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22368 del 28 maggio 2009
«...il giudice impegnarsi nell'esame approfondito della personalità del condannato e sulla sua effettiva, perdurante, pericolosità sociale, oltre che sulla verifica della sussistenza di tutte le condizioni richieste per la concessione del beneficio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41956 del 30 ottobre 2009
«...ordine all'avvenuta realizzazione delle condizioni richieste dalla legge per fruire del beneficio, valutazione che impone al giudice un'analisi approfondita della personalità del condannato e della sua effettiva e perdurante pericolosità sociale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5791 del 4 febbraio 2000
«Invero, i due reati tutelano beni giuridici diversi: il primo l'ordine pubblico, sotto il particolare profilo della pericolosità sociale dell'esistenza di organizzazioni svolgenti attività, lecite e illecite, con modalità intimidatrici derivanti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4407 del 15 aprile 1998
«Nell'ambito del trattamento sanitario non obbligatorio di persone incapaci, la custodia del malato, finalizzata a soddisfare esigenze di ordine individuale, sociale e giuridico, comprese quelle di prevenzione di atti autolesivi ed eterolesivi,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12915 del 26 marzo 2015
«In materia di misure di prevenzione personali, la concomitante sottoposizione del proposto a misura cautelare personale, detentiva o non detentiva, incompatibile con la misura di prevenzione, non consente, al ripristino di quest'ultima, di...»
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Cassazione penale, Sez. VII, ordinanza n. 7724 del 18 febbraio 2014
«Il Tribunale di sorveglianza, chiamato a decidere sull'istanza di affidamento in prova al servizio sociale, non ha l'obbligo di acquisire la relazione sull'osservazione della personalità nel caso in cui il condannato sia libero, l'osservazione non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7769 del 6 agosto 1997
«...la dichiarazione di abitualità nel reato, aveva mantenuto ferma la misura di sicurezza della libertà vigilata nella stessa durata fissata dal tribunale, ancorandola ad una rinnovata concreta valutazione della pericolosità sociale dell'imputato).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20271 del 16 maggio 2016
«...ha ritenuto implicita la motivazione della ritenuta recidiva, desumendola dal richiamo operato nella sentenza alla negativa personalità dell'imputato, quale evincibile dall'altissima pericolosità sociale della condotta da costui posta in essere).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 52607 del 12 dicembre 2016
«Ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione nei confronti di un condannato per il reato di associazione di tipo mafioso, qualora sia intercorso un apprezzabile lasso di tempo tra l'accertamento in sede penale e la formulazione del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9706 del 28 febbraio 2017
«...della legge 10 ottobre 1986, n. 663, la misura di sicurezza detentiva può tuttavia essere applicata in relazione al reato di sfruttamento della prostituzione solo previo accertamento in concreto della pericolosità sociale dell'autore del fatto).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13593 del 20 marzo 2017
«In tema di custodia cautelare in carcere applicata nei confronti dell'indagato del delitto di associazione di tipo mafioso, la presunzione relativa di pericolosità sociale, di cui all'art. 275, comma terzo, cod. proc. pen., come novellato dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6788 del 10 maggio 1990
«Infatti, poiché l'art. 31, L. 10 ottobre 1986, n. 663 ha abrogato l'art. 204 c.p. (pericolosità sociale presunta), disponendo altresì che tutte le misure di sicurezza personali sono ordinate previo accostamento della pericolosità sociale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2813 del 29 luglio 1993
«In tema di libertà vigilata, la disposizione contenuta nell'art. 231 c.p. tende, in presenza di trasgressione degli obblighi, ad accertare l'accentuarsi della pericolosità sociale, già precedentemente ritenuta, e ad aggravare eventualmente la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 433 del 19 aprile 1997
«Tuttavia, poiché la concessione dei permessi-premio, che costituisce parte integrante del trattamento, è pur sempre legata alla regolare condotta e all'assenza di pericolosità sociale del condannato, deve ritenersi che, con la previsione di un più...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 718 del 29 aprile 1999
«...utilizzabilità di qualsiasi documento indiziario, anche tratto da procedimenti penali in corso, purché certo e idoneo, per il suo valore sintomatico, a giustificare il convincimento del giudice in ordine alla pericolosità sociale del soggetto.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2402 del 21 luglio 1999
«La c.d. pericolosità sociale, che giustifica l'adozione di una misura cautelare, va desunta sia dalle specifiche modalità e dalle circostanze del fatto sia dalla personalità dell'indagato oggettivamente valutata alla stregua dei precedenti penali...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5751 del 16 febbraio 1999
«In tema di riabilitazione, l'esito positivo del c.d. periodo legale di prova ex art. 178 e 179 c.p. non comporta, di per sé, la concessione del beneficio in quanto il ravvedimento, che deve essere processualmente certo e storicamente costante, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1410 del 29 aprile 1986
«Nella materia prevista dall'art. 635 cod. proc. pen. rientrano il riesame della pericolosità sociale, la revoca della misura di sicurezza, la fissazione di una diversa data iniziale e, quindi, finale del periodo minimo di una misura di sicurezza;...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43631 del 21 settembre 2017
«Ai fini dell'applicazione delle misure di sicurezza, la prognosi di pericolosità sociale non può limitarsi all'esame delle sole emergenze di natura medico-psichiatrica, ma implica la verifica globale delle circostanze indicate dall'art. 133 cod....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37472 del 27 luglio 2017
«Tra gli effetti penali che si estinguono, ai sensi dell'art. 445, comma 2, cod. proc. pen., a seguito dell'estinzione del reato oggetto di sentenza irrevocabile di patteggiamento, non rientrano le valutazioni ai fini di pericolosità sociale di cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21358 del 4 maggio 2017
«...della pena dell'ergastolo previsto dall'ordinamento straniero, essendo esso subordinato all'espiazione di almeno quindici anni di pena detentiva, oltre che al positivo superamento del giudizio sulla pericolosità sociale del condannato).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35847 del 26 luglio 2018
«In tema di custodia cautelare in carcere applicata nei confronti di indagato per delitto aggravato dall'art. 7, legge n. 203 del 1991, la presunzione relativa di pericolosità sociale di cui all'art. 275, comma 3, cod. proc. pen. può essere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8183 del 6 ottobre 1984
«La seconda può essere costituita soltanto da fatti diversi dal risarcimento economico e dalle restituzioni, fatti efficaci e spontanei dai quali si desuma l'avvenuto ravvedimento e quindi la minore pericolosità sociale del reo; essa non è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4525 del 2 aprile 1990
«I precedenti penali dell'imputato, per quanto non siano di per sé ostativi alla concessione delle attenuanti generiche, possono tuttavia essere valutati come elementi negativi a tal fine, in quanto indicativi della sua pericolosità sociale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 343 del 19 marzo 1991
«Il giudizio di pericolosità sociale è la negazione di quella riabilitazione interiore che costituisce il fondamento giuridico dell'istituto della liberazione condizionale nella vigente normativa.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7872 del 9 luglio 1992
«I precedenti penali dell'imputato, in quanto indice di pericolosità sociale, legittimano di per sé il diniego delle attenuanti generiche che è, invece, illegittimo se fondato sul semplice riferimento al pessimo comportamento processuale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1096 del 5 febbraio 1993
«...degli interessi economici della persona offesa, quanto nel rilievo che l'avvenuto risarcimento del danno anteriormente al giudizio assume quale prova tangibile dell'avvenuto ravvedimento del reo e quindi della sua minore pericolosità sociale.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3937 del 3 dicembre 1993
«...oggettiva emergenti da documenti fidefacienti, quali il certificato penale dell'imputato e il provvedimento di custodia cautelare, dei quali ha ricavato, con metodo induttivo, il giudizio positivo circa la pericolosità sociale del prevenuto.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1287 del 3 febbraio 1994
«Una diversa interpretazione del suddetto disposto, con cui si ritenesse estesa la suddetta inapplicabilità alle ipotesi di misure personali obbligatorie, sarebbe in contrasto sia con il dettato dell'art. 164, secondo comma, n. 2 c.p. (in virtù del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2282 del 24 febbraio 1994
«...opera della polizia giudiziaria, viene a mancare la possibilità stessa di un fattivo ravvedimento del reo e, conseguentemente, di un sicuro accertamento della sua minore pericolosità sociale, ai fini dell'applicabilità delle predetta attenuante.»