-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 15 ottobre 1999
«Alla stregua delle modifiche dell'art. 274 c.p.p. apportate con la L. 8 agosto 1995, n. 332, la pericolosità sociale che giustifica l'adozione di una misura cautelare va desunta sia dalle specifiche modalità e dalle circostanze del fatto sia dalla...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1534 del 13 aprile 1996
«...ampiamente sia il giudizio di accentuata pericolosità sociale già in precedenza formulato, sia la valutazione di insufficienza e di inefficacia della libertà vigilata, posti a base dell'assegnazione del libero vigilato a una casa di lavoro).»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27656 del 9 luglio 2001
«...mafioso, non è necessario - coerentemente con la presunzione posta dal comma terzo dell'art. 275 c.p.p. con riferimento alle misure cautelari - che il giudice compia in concreto alcun accertamento in ordine alla pericolosità sociale dell'imputato.»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 608 del 22 maggio 1992
«La confisca facoltativa di cui all'art. 240, primo comma, c.p., è legittima ove sia dimostrato il diretto carattere strumentale della cosa sequestrata al compimento del reato e si possa formulare una prognosi sulla pericolosità sociale derivante...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2416 del 4 agosto 1999
«La Cassazione, nell'enunciare il principio sopra esposto, ha rigettato il ricorso dell'indagato osservando che correttamente il giudice di merito aveva motivato in ordine alla pericolosità sociale di quest'ultimo, ponendo in evidenza l'uso, da...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6566 del 17 febbraio 2012
«Ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali inerenti a reati contro la P.A., la prognosi sfavorevole sulla pericolosità sociale dell'indagato non è di per sé impedita dalla circostanza che egli abbia dismesso la carica o esaurito...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4005 del 20 gennaio 1998
«La prognosi di pericolosità sociale di cui all'art. 274, lett. c) c.p.p. va effettuata sulla base delle modalità e delle circostanze dei fatti e della personalità e capacità a delinquere dell'indagato, desunte non solo dagli eventuali precedenti...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12150 del 13 marzo 2004
«In tema di esigenza cautelare costituita dal pericolo di reiterazione di reati della stessa indole, prevista dall'art. 274, lettera c), c.p.p. la pericolosità sociale dell'indagato deve risultare congiuntamente dalle specifiche modalità e...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 599 del 8 marzo 1999
«...edittale fino a dieci anni di reclusione, commesso da persona ritenuta di assoluta pericolosità sociale che compie sistematicamente delitti contro il patrimonio costituenti per lei statuto di vita e che si sottrae ad una corretta identificazione).»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1154 del 31 marzo 1994
«...formulare il giudizio prognostico in ordine alla pericolosità sociale dell'indagato a norma dell'art. 274 lett. c) c.p.p. - deve tener conto degli elementi enunciati nell'art. 133 c.p. concernenti la gravità del fatto, e la capacità a delinquere.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45542 del 21 dicembre 2001
«In tema di esigenze cautelari, le modalità della condotta ben possono essere prese in considerazione per basare su di esse, oltre al giudizio sulla gravità del fatto, quello sulla pericolosità sociale dell'imputato, costituendo la condotta tenuta...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1904 del 31 luglio 1998
«Al fine di valutare la prognosi di pericolosità sociale, cui è ancorata la possibilità concreta di reiterazione di condotte criminose, stabilita per emettere misure cautelari personali, può farsi riferimento a fatti criminosi non perseguibili per...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6480 del 16 aprile 1998
«Ne deriva che la motivazione in ordine alla pericolosità sociale ed alla necessità della misura della custodia cautelare non può accomunare, in una valutazione cumulativa, la posizione di più indagati senza valutare invece separatamente le...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3974 del 27 novembre 1995
«La motivazione in ordine alla pericolosità sociale ed alla necessità della misura della custodia cautelare in carcere non può accomunare in una valutazione cumulativa, con riguardo alla gravità della vicenda, la posizione di più indagati per il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4310 del 8 agosto 1995
«In tema di misure cautelari il giudice, nel sottoporre ad analisi il complesso degli elementi presenti in atti al fine di formulare la prognosi di pericolosità sociale a tutela dell'esigenza di cui alla lett. c) dell'art. 274 c.p.p. — esigenza,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1486 del 25 agosto 1993
«La detta norma, invero nel definire una prognosi di pericolosità dell'indagato simmetrica al periculum in mora civilistico, accoglie l'esigenza di prevenzione speciale da riconnettersi al concreto pericolo di reiterazione di gravi delitti con...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3128 del 20 ottobre 1992
«...pericolo deve essere concreto cioè realistico ed effettivo, il delitto prospettabile come risultante del giudizio prognostico deve imporsi con caratteristiche tali di compromissione della difesa sociale da legittimare la restrizione della libertà.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10329 del 6 marzo 2008
«Siffatte esigenze non coincidono con una normale situazione di pericolosità, ma si identificano in una esposizione al pericolo dell'interesse di tutela della collettività di tale consistenza da non risultare compensabile rispetto al valore sociale...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43572 del 24 dicembre 2002
«In tema di revoca della custodia cautelare in carcere applicata nei confronti dell'indagato del delitto di associazione di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.), l'art. 275, comma 3 c.p.p. pone una presunzione di pericolosità sociale che può essere...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46060 del 12 dicembre 2008
«In tema di custodia cautelare in carcere applicata nei confronti dell'indagato del delitto d'associazione di tipo mafioso, l'art. 275, comma terzo, c.p.p. pone una presunzione di pericolosità sociale che può essere superata solo quando sia...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 305 del 10 gennaio 2007
«In tema di revoca della custodia cautelare in carcere applicata nei confronti dell'indagato del delitto di associazione di tipo mafioso (art. 416 bis), l'art. 275, comma terzo, c.p.p. pone una presunzione di pericolosità sociale che può essere...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5013 del 27 settembre 1999
«L'inapplicabilità della presunzione, peraltro, non significa che la finalità agevolativa dell'associazione mafiosa sia priva di rilevanza, costituendo essa, al contrario, una circostanza sintomatica di elevata pericolosità sociale della quale il...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1415 del 7 giugno 1996
«...di svolgere ancora, in concreto, un'attività conforme al predetto ruolo deve significare anche superamento della presunzione di pericolosità sociale che, a norma dell'art. 275 comma 3 c.p.p. impone la misura della custodia cautelare in carcere.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2025 del 7 luglio 1995
«In tema di misure cautelari personali, nella persistente durata della misura di prevenzione della sorveglianza speciale nei confronti di un determinato soggetto, è illogica la motivazione del giudice che, nel diverso procedimento de libertate,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2238 del 4 luglio 1995
«...essere comunque applicata, senza alcuna necessità di dimostrare la sussistenza delle esigenze cautelari, le quali scaturiscono dalla presunzione di pericolosità sociale del soggetto accusato dei reati anzidetti, che il legislatore ha stabilito.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5840 del 6 febbraio 2008
«I divieti di applicazione della custodia cautelare in carcere stabiliti dai commi quarto e quarto bis dell'art. 275 c.p.p. non sono basati su presunzioni che si contrappongano a quella di adeguatezza esclusiva della medesima misura nei casi...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2240 del 19 gennaio 2006
«In tema di misure cautelari personali, è immune da censure l'ordinanza del Tribunale del riesame che ravvisa la sussistenza delle esigenze cautelari di eccezionale rilevanza — atte a giustificare l'adozione della custodia cautelare in carcere nei...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1519 del 8 giugno 1993
«L'art. 275, quarto comma, c.p.p., fa derivare, dal superamento del settantesimo anno di età una presunzione di ridotta pericolosità sociale connessa all'inevitabile scadimento delle facoltà fisiche e psichiche dell'uomo, affidando al giudice il...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40993 del 5 dicembre 2002
«Ai fini della revoca della misura della custodia cautelare in carcere, la condotta collaborativa dell'indagato, pur non comportando di per sè sola una riduzione della pericolosità sociale, può, tuttavia, ove la serietà del pentimento risulti...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1274 del 11 aprile 1997
«...della ritenuta pericolosità sociale del soggetto medesimo giacché, ove tale pericolosità sussista, il rimedio apprestato dall'ordinamento è quello dell'applicazione provvisoria, ai sensi dell'art. 312 c.p.p., della opportuna misura di sicurezza.»