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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3995 del 21 marzo 1990
«Ad escludere l'applicazione della causa di non punibilità prevista dall'art. 309 c.p. è sufficiente che uno qualsiasi dei delitti scopo sia stato commesso, a nulla rilevando la circostanza che l'autore non si identifichi con colui che abbia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10269 del 19 ottobre 1988
«La causa di non punibilità per il delitto di banda armata, prevista dall'art. 309, n. 2, c.p., è applicabile unicamente allorquando non si sia realizzata la condizione negativa della consumazione di uno dei delitti - scopo per i quali la banda...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2218 del 17 febbraio 1990
«Qualora si tratti di un privato, che operi come agente provocatore, è necessario, per l'esclusione della punibilità, che il suo intervento sia giustificato da un ordine della pubblica autorità, sicché possa, per questa via, trovare applicazione la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3374 del 8 marzo 1990
«La causa di non punibilità di cui all'art. 384 c.p. postula lo stato di necessità, cioè una situazione non determinata dal soggetto attivo, e pertanto essa non può essere invocata quando la situazione di pericolo sia stata volontariamente posta in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5306 del 5 maggio 1992
«In tema di falso giuramento della parte, la speciale causa di non punibilità prevista, per il caso di falso giuramento deferito d'ufficio, dall'art. 371, secondo comma, c.p. (la ritrattazione del falso prima che sulla domanda giudiziale venga...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11874 del 13 marzo 2003
«Non è punibile per il reato di cui all'art. 371 bis c.p. la persona informata sui fatti che abbia reso false dichiarazioni al pubblico ministero al fine di sottrarsi al pericolo di essere incriminata per reati in precedenza commessi e in ordine ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5255 del 4 maggio 2000
«Da ciò deriva che anche il reato di false informazioni al pubblico ministero costituisce una ipotesi delittuosa specifica rispetto al reato di favoreggiamento personale che prevede qualsiasi condotta idonea a frustrare le investigazioni o le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10334 del 24 ottobre 1988
«La ritrattazione, quale causa di eliminazione della punibilità del delitto di falsa testimonianza, consiste in una smentita non equivoca del fatto deposto e nella manifestazione del vero. Pertanto, non è tale la dichiarazione, fatta da un teste,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33078 del 5 agosto 2003
«La ritrattazione, quale causa che elimina la punibilità del delitto di falsa testimonianza, deve consistere in una smentita non equivoca del fatto deposto e nella manifestazione del vero, non essendo sufficiente la mera insinuazione del dubbio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15345 del 21 novembre 1990
«La ritrattazione opera come causa di non punibilità del reato di falsa testimonianza se si verificano due condizioni, non alternative, ma inscindibili, e cioè che la ritrattazione avvenga nello stesso processo penale in cui il teste ha prestato il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 403 del 22 febbraio 1974
«Scopo della causa di non punibilità è quello di indurre il reo ad eliminare le conseguenze della sua condotta criminosa, onde la ritrattazione deve avvenire prima che la falsa testimonianza abbia potuto pregiudicare, con la pronunzia del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46247 del 27 novembre 2012
«Non è configurabile la causa di non punibilità di cui al combinato disposto degli artt. 384, comma primo, c.p. e 199 c.p.p., nell'ipotesi in cui un teste deponga in un processo nel quale il prossimo congiunto sia persona offesa dal reato, a nulla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37485 del 19 ottobre 2010
«In tema di falsa testimonianza, la causa di esclusione della punibilità di cui all'art. 384, comma secondo, c.p. è invocabile anche quando il testimone non sia stato tempestivamente avvisato della facoltà di astensione, in violazione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7203 del 24 maggio 1990
«La causa di non punibilità prevista dal primo comma dell'art. 384 c.p. in relazione ai singoli delitti contro la P.A. in esso considerati, postula, come condizione, che ne costituisce anche la ragione giustificatrice, uno stato di necessità, ossia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5759 del 14 aprile 1989
«La causa di non punibilità di cui all'art. 384 c.p. sussiste anche quando il nocumento temuto concerne la incolumità fisica dell'autore (o del prossimo congiunto) di uno dei fatti criminosi ivi richiamati. (Fattispecie in tema di favoreggiamento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18748 del 15 maggio 2007
«In tema di procurata inosservanza di pena, nessuna efficacia scriminante può attribuirsi a rapporti di parentela o coniugio ovvero ad altri legami socialmente rilevanti, per cui l'adempimento di doveri di solidarietà umana non può escludere la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11394 del 13 novembre 1991
«...od omissivi - posti in essere, (dolo generico). Pertanto non è condizione oggettiva di punibilità che è fatto esterno al reato, il cui verificarsi è del tutto indipendente dalla volontà dell'agente, e ne condiziona esclusivamente la punibilità.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1265 del 3 maggio 1996
«In nessun caso è possibile richiedere la sospensione dell'esecuzione della sentenza invocando, ex art. 2 c.p., la cessazione degli effetti della condanna poiché il condono costituisce semplicemente una causa sopravvenuta di non punibilità che non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37837 del 16 settembre 2014
«In tema di applicabilità della causa di esclusione della punibilità di cui all'art. 47 c.p., il dubbio su una circostanza di fatto che costituisce elemento essenziale della fattispecie criminosa non è di per sè sufficiente ad escludere il dolo in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5504 del 4 febbraio 2014
«L'autonomia del delitto tentato comporta che gli effetti giuridici sfavorevoli previsti con specifico richiamo di determinate norme incriminatrici vanno riferiti alle sole ipotesi di reato consumato e ciò in quanto le norme sfavorevoli sono di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24643 del 21 giugno 2012
«C. ha ritenuto che tra i reati di cui agli artt. 628, 629 e 630 c.p., per i quali, ai sensi dell'art. 649, comma terzo, prima parte, c.p., la causa di non punibilità prevista da detta disposizione non opera, non rientrano le corrispondenti ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36422 del 7 ottobre 2011
«Ai fini della punibilità del tentativo rileva l'idoneità causale degli atti compiuti al conseguimento dell'obiettivo delittuoso nonché l'univocità della loro destinazione, da apprezzarsi con valutazione "ex ante" in rapporto alle circostanze di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9273 del 30 agosto 1995
«La S.C. ha ritenuto che quest'ultimo più grave evento non può reputarsi imprevedibile, atipico e del tutto svincolato dal concordato reato di rapina, in quanto questa determina sempre un gravissimo pericolo per la vita del rapinato, portato, per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7513 del 12 luglio 1991
«Detto quid pluris, tuttavia, non consiste nella necessità che il partecipe interrompa l'azione collettiva - come pur ritenuto da una concezione che sfocia in una interpretazione riduttiva del dettato normativo, in contrasto con la lettera dello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15323 del 11 aprile 2008
«L'immunità assicurata dall'art. 68, comma primo, Cost. ai membri del Parlamento che esprimano opinioni nell'esercizio delle loro funzioni non si estende al direttore del giornale che non abbia impedito la pubblicazione della notizia diffamatoria...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 44132 del 2 novembre 2015
«La causa di non punibilità della particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131- bis cod. pen. è applicabile anche al reato di guida in stato di ebbrezza non essendo incompatibile con il giudizio di particolare tenuità la previsione di diverse...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 43816 del 30 ottobre 2015
«La causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131 - bis cod. pen. non può essere dichiarata in presenza di più reati legati dal vincolo della continuazione, in quanto anche il reato continuato configura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41742 del 16 ottobre 2015
«L'esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, di cui all'art. 131-bis cod. pen., ha natura sostanziale ed è applicabile ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del D.Lgs. 16 marzo 2015, n. 28, compresi quelli...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37875 del 18 settembre 2015
«In tema di reati concernenti gli alimenti, il concetto di "non particolare gravità" che esclude l'applicazione delle pene accessorie previste dall'articolo 12-bis della legge n. 283 del 1962, non coincide con quello di "particolare tenuità" di cui...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 32136 del 27 settembre 2002
«In tema di prescrizione, nonostante che l'art. 158 c.p., per il caso di continuazione, faccia decorrere il relativo termine, per ciascun reato, dalla data in cui la continuazione è cessata, deve ritenersi che, qualora sia ravvisabile, al momento...»