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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20 del 3 dicembre 1999
«Con la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, che è decisione equiparata ad una sentenza di condanna, il giudice è tenuto a dichiarare, ai sensi del primo comma dell'art. 537 c.p.p., l'accertata falsità di atti o di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4099 del 10 novembre 1999
«La decisione circa il pagamento rateale della multa o dell'ammenda rientra nella discrezionalità del giudice secondo quanto previsto dall'art. 133 ter c.p., e tale facoltà può essere esercitata esclusivamente con la sentenza di condanna emessa ai...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2500 del 26 agosto 1999
«In tema di applicazione di pena su richiesta delle parti, rientra tra i compiti del giudice il controllo sulla corretta qualificazione giuridica del fatto e sulla applicazione e comparazione delle circostanze. La relativa valutazione è censurabile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2725 del 14 marzo 1996
«Il reato di falsità ideologica in atto pubblico è configurabile anche con riguardo ad un atto dispositivo legittimato da determinate condizioni, qualora queste ultime vengano falsamente attestate. Né rileva che il presupposto del documento possa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2950 del 20 maggio 1999
«Il giudice investito del patteggiamento intercorso tra le parti ha facoltà, dovendo controllare la correttezza dell'accordo ai sensi dell'art. 444, comma secondo, c.p.p., di determinare una diversa qualificazione giuridica del fatto contestato, ma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6006 del 16 febbraio 1999
«In tema di patteggiamento, ex art. 444 c.p.p., il giudice chiamato a sindacare la legittimità dell'accordo intervenuto tra le parti deve preliminarmente, tra l'altro, effettuare il controllo della correttezza della qualificazione giuridica del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6548 del 21 gennaio 1998
«La richiesta di applicazione di pena e l'adesione alla pena proposta dall'altra parte esonerano l'accusa dall'onere della prova degli elementi addotti contro l'imputato, e comportano che la sentenza sia sufficientemente motivata con una succinta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47 del 8 gennaio 1998
«In tema di patteggiamento nel caso in cui il P.M. abbia prestato il proprio consenso limitatamente alla applicazione della pena per più reati unificati ex art. 81, tale consenso è incompatibile con l'ipotesi di proscioglimento in ordine ad uno dei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2076 del 22 gennaio 2004
«Nel procedimento di applicazione della pena su richiesta la mancanza, l'insufficienza o la contraddittorietà della prova non possono dar luogo a pronuncia di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p. salvo che, trattandosi di mancanza, questa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4118 del 29 settembre 1999
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, se il giudice ha adeguatamente motivato in ordine alla insussistenza di ipotesi di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p., è inammissibile, in sede di legittimità, ogni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2324 del 20 settembre 1999
«Il rifiuto di applicazione della pena concordata fra le parti da parte del giudice a motivo dell'incongruità della pena, di per sè legittimo, non può determinare automaticamente l'inammissibilità dell'opposizione e l'esecutività del decreto penale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 641 del 29 marzo 1999
«In tema di patteggiamento il pubblico ministero che abbia prestato il proprio consenso all'applicazione della pena non può poi dolersi con impugnazione della successiva ratifica dei fatti da parte del giudice, nemmeno sotto il profilo del difetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5027 del 9 febbraio 2012
«La sentenza di "patteggiamento" non impone al giudice una specifica motivazione sull'esclusione dell'operatività della recidiva e del conseguente aumento di pena, in quanto la ratifica dell'accordo presuppone che egli abbia effettuato il controllo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18357 del 15 maggio 2007
«In tema di motivazione della sentenza di «patteggiamento», benché tale sentenza non abbisogni di particolari e approfondite motivazioni, il giudice è nondimeno tenuto a dare contezza del suo convincimento ove la contestazione comporti l'esame...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1282 del 14 gennaio 2003
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, compito fondamentale del giudice è il controllo sulla corretta qualificazione giuridica del fatto, ciò al fine di evitare che il patteggiamento sulla pena si risolva in un accordo sui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9239 del 5 marzo 2001
«L'avvenuta pronuncia di una sentenza di applicazione della pena su richiesta nei confronti di taluno fra i concorrenti in un medesimo reato non costituisce causa di incompatibilità e di ricusazione del giudice il quale sia poi chiamato a conoscere...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5777 del 15 maggio 1992
«La sentenza con la quale il giudice applica all'imputato la pena da lui richiesta e concordata con il P.M., pur essendo equiparata ad una pronuncia di condanna, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 445 comma 1 c.p.p., non è però...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 3769 del 7 gennaio 1997
«In tema di motivazione della sentenza di patteggiamento, non può essere censurato in sede di legittimità il difetto di motivazione in ordine a una circostanza attenuante non richiesta, dovendo il giudice investito della richiesta di applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38854 del 30 ottobre 2001
«In tema di applicazione della pena su richiesta, qualora sussistano indicazioni non univoche circa la qualificazione giuridica dei fatti oggetto dell'accordo fra le parti, il giudice è tenuto a fornire sul punto una espressa motivazione e, nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3429 del 11 dicembre 1998
«La richiesta di applicazione di pena patteggiata costituisce un negozio giuridico processuale recettizio che, pervenuto a conoscenza dell'altra parte, non può essere modificato unilateralmente né revocato, e, una volta che il giudice abbia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41810 del 30 ottobre 2009
«La diminuzione fino ad un terzo della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, prevista dall'art. 222, comma secondo bis, D.L.vo 30 aprile 1992, n. 285, deve ritenersi limitata ai casi di sentenza emessa ai...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7939 del 7 luglio 1998
«La sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti è equiparata ad una pronuncia di condanna, e tale equiparazione rende possibili gli effetti concernenti la contestazione della recidiva, e la valutazione della sentenza ex art. 444...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17781 del 23 maggio 2006
«La sentenza di patteggiamento, in ragione dell'equiparazione legislativa ad una sentenza di condanna in mancanza di un'espressa previsione di deroga, costituisce titolo idoneo per la revoca, a norma dell'art. 168, comma primo, n. 1 c.p., della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3447 del 19 marzo 1998
«Il delitto di omissione di referto è reato di pericolo e non di danno e, per stabilire se il caso in merito al quale il sanitario ha prestato la sua opera possa presentare i caratteri di un reato perseguibile di ufficio, è necessario far ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4124 del 5 ottobre 1998
«La sospensione condizionale della pena può essere concessa, in forza del rapporto negoziale che legittima la sentenza di patteggiamento, soltanto se faccia parte integrante dell'accordo o se la questione relativa sia devoluta, esplicitamente e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4121 del 5 ottobre 1998
«Il presupposto pattizio della sentenza emessa a richiesta delle parti esime il giudice dal motivare le statuizioni, positive o negative, non concordate. La sospensione condizionale della pena può essere concessa, infatti, soltanto se faccia parte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3011 del 9 giugno 1995
«Poiché nella procedura di patteggiamento al giudice non è lasciata altra alternativa se non quella di accettare in toto o respingere l'accordo raggiunto fra le parti, ove tale accordo sia comprensivo della sospensione condizionale ed il giudice,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5882 del 11 giugno 1993
«Nel procedimento speciale di applicazione della pena su richiesta delle parti, il beneficio della sospensione condizionale della pena, oltreché nell'ipotesi di subordinazione dell'efficacia della richiesta alla sua concessione, specificamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 484 del 16 marzo 1992
«In caso di accoglimento della richiesta di applicazione della pena, avanzata dall'imputato, con il consenso del pubblico ministero, subordinatamente alla concessione della sospensione condizionale, il giudice non è tenuto a indicare specificamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9827 del 20 settembre 1991
«Nel procedimento speciale di «patteggiamento» solo l'indagato può sottoporre la richiesta di applicazione di una certa pena, o il consenso a tale applicazione, alla condizione che gli venga concesso il beneficio previsto dall'art. 163 c.p., mentre...»