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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9015 del 5 marzo 2010
«È inammissibile il ricorso straordinario per errore di fatto proposto dall'imputato avverso l'ordinanza con cui la Corte di cassazione abbia dichiarato l'inammissibilità di un'istanza di rimessione del processo formulata ex art. 45 c.p.p., atteso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41918 del 30 ottobre 2009
«Integra errore materiale, che legittima la proposizione di ricorso straordinario per errore di fatto a norma dell'art. 625 bis c.p.p, la mancata rilevazione della deduzione difensiva di avvenuta prescrizione del reato (nella specie, maturata dopo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40628 del 30 ottobre 2008
«In tema di ricorso straordinario, è deducibile quale errore di fatto rilevante a norma dell'art. 625 bis, c.p.p., la svista in cui sia incorsa la Corte di Cassazione nell'omettere gli adempimenti relativi alla nomina di un difensore di ufficio e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35432 del 23 ottobre 2006
«In tema di errore di fatto nella lettura degli atti interni al giudizio di legittimità, la decisione di inammissibilità del ricorso assunta dalla sezione della Corte di cassazione prevista dall'art. 169 disp. att. c.p.p., in assenza delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33872 del 9 ottobre 2006
«Il ricorso per cassazione per errore di fatto, ex art. 625 bis c.p.p., essendo un mezzo di impugnazione straordinario, consente la rescissione della decisione definitiva solo nel caso di accoglimento. Nei casi, invece, di rigetto o inammissibilità...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7660 del 3 marzo 2006
«Nel caso in cui venga dedotto un mero errore materiale rilevabile di ufficio ex art. 625 bis c.p.p., ed emendabile con la procedura di cui all'art. 130 c.p.p., non è necessaria una procura speciale del difensore per proporre il ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6378 del 20 febbraio 2006
«In tema di impugnazioni, qualora la Corte di cassazione abbia dichiarato la inammissibilità del ricorso presentato dal difensore senza verificare che il termine per impugnare sia decorso anche per l'imputato e conseguentemente, sul ricorso da...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34156 del 10 agosto 2004
«Ne consegue che l'omesso esame di un motivo di ricorso non dà causa ad errore di fatto, né determina incompletezza della motivazione della sentenza, quando, pur in mancanza di espressa disamina, la censura debba considerarsi implicitamente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14894 del 31 marzo 2003
«Con il ricorso straordinario previsto dall'art. 625 bis c.p.p. non possono essere fatti valere errori materiali o di fatto che non siano verificati nell'attività propria della Corte di cassazione. (Nel caso di specie, la Corte ha dichiarato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35186 del 21 ottobre 2002
«La declaratoria di inammissibilità del ricorso straordinario per errore materiale o di fatto previsto dall'art. 625 bis c.p.p. — al pari di quella di inammissibilità della richiesta di revisione, ai sensi dell'art. 634, comma 1, c.p.p. — non...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16103 del 30 aprile 2002
«In tema di correzione dell'errore di fatto, poiché la relativa richiesta è ammessa solo a favore del condannato e l'art. 625 bis c.p.p. ha natura di norma eccezionale, possono costituire oggetto dell'impugnazione straordinaria esclusivamente quei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50120 del 12 dicembre 2013
«È legittima l'ordinanza di sospensione dei termini di custodia cautelare a norma dell'art. 304, comma primo, lett. a), cod. proc. pen., richiesta dal pubblico ministero a seguito dell'accoglimento dell'istanza di rinvio del processo avanzata dal...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25303 del 7 giugno 2004
«In tema di successione di leggi processuali riguardanti le impugnazioni, in tutti quei casi in cui, al momento della proposizione dell'impugnazione, era consentito soltanto il ricorso per cassazione, non trova applicazione, in base al principio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8081 del 27 febbraio 2007
«...o. Ne consegue che la Corte di cassazione, investita del ricorso del pubblico ministero dopo l'ordinanza d'inammissibilità dell'appello, deve annullare senza rinvio la medesima ordinanza e trasmettere gli atti alla Corte di appello per il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23776 del 7 luglio 2006
«Nell'ambito della recente novella introdotta con la L. n. 46 del 2006, che ha reso inappellabili le sentenze di proscioglimento, la disciplina transitoria della citata legge, che impone la dichiarazione di inammissibilità dell'appello nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1477 del 3 giugno 1995
«L'art. 673 c.p.p. prevede la revoca della sentenza di condanna solo nei casi di abrogazione o di dichiarazione di illegittimità costituzionale della norma incriminatrice, mentre gli effetti dell'oblazione e della concessione in sanatoria — secondo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 48 del 8 febbraio 2001
«Nel giudizio dinanzi al giudice di pace le parti possono, a norma dell'art. 317 c.p.c., farsi rappresentare da persona munita di mandato scritto, ossia stare in giudizio tramite un mandatario con rappresentanza, anche se non munito di potere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12692 del 30 maggio 2007
«Qualora una sentenza sia stata emessa nei confronti di diversi soggetti, essa può essere impugnata congiuntamente da parte di tutti i suoi destinatari, richiedendosi soltanto che ciascuno di essi abbia un proprio interesse a proporre...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10208 del 13 luglio 2002
«In applicazione del principio per il quale è legittimato a ricorrere in appello soltanto colui che sia stato parte del giudizio di primo grado, nel caso di sentenza resa nei confronti di una società di persone è inammissibile il ricorso in appello...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 18867 del 20 settembre 2004
«La proroga del termine di notifica dell'impugnazione — tardiva alla luce dell'art. 327 c.p.c. — ai sensi dell'art. 328, terzo comma, c.p.c., richiesta soltanto nella fase «dibattimentale» del giudizio di legittimità, allo scopo di poter provare...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8925 del 19 aprile 2011
«In tema di ricorso per cassazione, la norma dell'art. 334, secondo comma, cod. proc. civ. - secondo cui, ove l'impugnazione principale sia dichiarata inammissibile, l'impugnazione incidentale tardiva perde efficacia - non trova applicazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4362 del 13 aprile 1993
«La cassazione o la riforma con sentenza passata in giudicato della sentenza non definitiva si estendono alle parti, da questa dipendenti, della successiva sentenza definitiva, con la conseguenza che, ove sopravvengano in pendenza dell'impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9244 del 18 aprile 2007
«Nell'ordinario giudizio di cognizione, la portata precettiva della sentenza deve essere individuata tenendo conto non soltanto del dispositivo ma anche della motivazione, cosicché, in assenza di un vero e proprio contrasto tra dispositivo e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10337 del 19 ottobre 1998
«Spetta al giudice di primo grado il compito di definire il contenuto e la portata delle domande avanzate dalle parti, identificando e qualificando giuridicamente i beni della vita destinati a formare oggetto del provvedimento richiesto (cosiddetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10524 del 23 ottobre 1998
«La mancata indicazione della procura nell'atto di citazione in appello non è causa di nullità della citazione stessa, non essendo tale omissione ricompresa tra le violazioni cui, ai sensi dell'art. 164 c.p.c. (applicabile in forza del rinvio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2631 del 5 febbraio 2014
«L'inammissibilità dell'appello, per la mancata esposizione degli elementi di fatto e per la genericità delle censure, ove sia stata esclusa dal giudice d'appello, non può essere rilevata d'ufficio in sede di legittimità, né può essere dedotta, per...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 10440 del 6 maggio 2013
«L'inammissibilità dell'appello, in ragione del deposito del relativo atto oltre il termine annuale di decadenza previsto dall'art. 327, primo comma, c.p.c. ("ratione temporis" vigente), è rilevabile in ogni stato e grado del giudizio e, quindi,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3248 del 5 marzo 2003
«La S.C. ha rigettato il ricorso proposto avverso la sentenza d'appello in mancanza di specifica e valida impugnazione dell'interpretazione adottata dal giudice di appello, rilevando, tra l'altro, che non sussisteva un interesse del ricorrente ad...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 7344 del 11 maggio 2012
«In conformità ai principi costituzionali del giusto processo, diretti a rimuovere gli ostacoli alla compiuta realizzazione del diritto di difesa, e quindi a ridurre le ipotesi di inammissibilità, escludendola ogniqualvolta non sia comminata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13062 del 5 giugno 2007
«Il principio processuale della consumazione dell'impugnazione — in base al quale la parte rimasta in tutto o in parte soccombente esercitando il potere di impugnazione consuma la facoltà di critica della decisione che la pregiudica e non può...»