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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3258 del 1 marzo 1989
«La falsificazione, commessa dal privato, del tagliando (ricevuta) di versamento della tassa per veicoli a motore integra soltanto il delitto di falsità materiale in atti pubblici di cui all'art. 482 c.p. e non già anche il delitto di truffa di cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7511 del 30 giugno 1988
«La falsificazione della ricevuta di pagamento della tassa di circolazione (integrante l'ipotesi di falsità in atto pubblico) non trasforma in truffa l'omesso pagamento del tributo neppure se la falsificazione sia strumentalmente predisposta o fa...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 673 del 15 gennaio 2014
«La sospensione necessaria del giudizio civile, secondo quanto dispongono gli artt. 295 cod. proc. civ., 654 cod. proc. pen. e 211 disp, att. cod. proc. pen., richiede l'identità dei fatti materiali oggetto di accertamento in entrambi i giudizi,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7761 del 27 giugno 1987
«È configurabile il concorso materiale fra il reato di corruzione ed il reato di truffa in danno della pubblica amministrazione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9392 del 21 ottobre 1985
«Vi è concorso formale di reati fra la tentata truffa mediante l'artificio della notulazione di visita e prescrizioni non compiute e la falsità in atto pubblico per immutatio veri compiuta dal medico convenzionato con l'Inam nella redazione della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9034 del 22 giugno 1990
«Commette il delitto di falsità in titoli di credito, punito dagli artt. 485-491 c.p., colui che sottoscrive per quietanza assegni bancari non trasferibili, intestati ad un omonimo, consegnatigli per errore dal portalettere.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13352 del 29 novembre 1986
«Ai fini del delitto di truffa, la mera presentazione in banca di titoli di credito falsificati (cambiali) per ottenere lo sconto costituisce raggiro idoneo ad indurre in errore, poiché anche il silenzio sulla falsità dei titoli costituisce mezzo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6244 del 17 febbraio 2004
«È configurabile il reato di falso di cui all'art. 483 c.p. (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico) nelle valutazioni estimative — contenute nella perizia giurata dinanzi al cancelliere — che attribuisca al bene da stimare un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3135 del 22 gennaio 2003
«La cosiddetta truffa processuale consistente nel fatto di chi, inducendo in errore il giudice in un processo civile o amministrativo mediante artifici o raggiri, ottenga una decisione favorevole non integra il reato di cui all'art. 640 c.p., in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41480 del 31 ottobre 2003
«Il reato di cui all'art. 316 ter c.p. si configura nell'ipotesi di indebita percezione di erogazioni pubbliche conseguita dal mero utilizzatore o presentatore di documenti o dichiarazioni falsi o contenenti attestazioni contra verum circa la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21083 del 5 maggio 2004
«In tema di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.), integrano gli artifici e raggiri, idonei ad indurre in inganno l'ente erogatore, le false dichiarazioni del privato - che richieda alla Regione un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2896 del 4 marzo 1988
«Gli amministratori e i dipendenti degli istituti bancari non svolgono, nell'esercizio dei compiti dell'impresa, una attività di pubblico servizio, ma una attività imprenditoriale di natura privata sicché non rivestono la qualità di incaricati di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 486 del 20 gennaio 1998
«L'interesse ad agire previsto dall'art. 100 del codice di rito consiste nell'esigenza di ottenere un risultato giuridicamente apprezzabile (e non altrimenti conseguibile se non) mediante il ricorso all'autorità giurisdizionale, sì che l'indagine...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12473 del 21 maggio 2013
«Non incorre nel difetto di corrispondenza tra il chiesto ed il pronunciato, ai sensi dell'art. 112 cod. proc. civ., il giudice che, in presenza di una domanda che deduce l'invalidità di un testamento olografo sia per incapacità del testatore, sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1113 del 14 febbraio 1983
«La procedura di verificazione è prescritta soltanto per le scritture provenienti dai soggetti del processo e nell'ipotesi di negazione della propria firma da parte di quel soggetto contro il quale esse siano state prodotte. Pertanto, nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3397 del 5 giugno 1984
«Qualora la querela di falso, proposta in corso di causa, investa un documento non nella sua interezza, ma soltanto per una parte, come nel caso in cui riguardi esclusivamente la data apposta su una scrittura privata a firma del querelante, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12399 del 28 maggio 2007
«La questione della rilevanza dell'eventuale falsità del documento, impugnato con la querela in via incidentale di cui all'art. 221 c.p.c., ai fini della decisione di merito è devoluta esclusivamente al giudice del merito e non a quello della...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1631 del 20 giugno 1951
«Nello stesso giudizio in cui si chiede l'accertamento di un fatto illecito (falsità di un atto) può essere chiesto anche il risarcimento del danno a tale fatto conseguente, non essendo necessario, per proporre l'istanza di risarcimento, che sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1151 del 15 febbraio 1980
«Il principio di cui all'art. 266 c.p.c., secondo cui la revisione del conto che la parte ha approvato può essere chiesta soltanto in caso di errore materiale, omissione, falsità o duplicazione di partite si applica non solo nell'ipotesi di normale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2314 del 21 aprile 1997
«In materia di falsità in atti, per poter qualificare come certificato amministrativo, ai sensi dell'art. 477 c.p., un atto proveniente da un pubblico ufficiale, devono concorrere due condizioni: a) che l'atto non attesti i risultati di un...»
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Cassazione civile, sentenza n. 789 del 3 luglio 1946
«L'azione di revisione di rendiconto di natura affatto eccezionale, presuppone la definizione irrevocabile, convenzionale o giudiziale, del conto e superando i comuni principii della immutabilità unilaterale dei contratti e della efficacia della...»
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Cassazione civile, sentenza n. 438 del 12 aprile 1946
«L'approvazione del rendiconto, data anche in sede stragiudiziale, può dar luogo così alla comune impugnativa per vizio di volontà (errore, violenza, dolo), come a quella speciale preveduta negli artt. 327 c.p.c. del 1865 e 266 c.p.c. vigente, ma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32462 del 26 luglio 2004
«L'appello incidentale previsto dall'art. 595 c.p.p. non può esorbitare dal capo della sentenza investito dall'appello principale (intendendosi per «capo» quello sul quale può formarsi il giudicato), pur potendo avere ad oggetto tutti i singoli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2576 del 26 gennaio 2004
«Integra gli estremi del reato di cui all'art. 485 c.p. (falsità in scrittura privata) la contraffazione del contrassegno assicurativo, relativo alla r.c.a, previsto dall'art. 7 della legge n. 990 del 1969, il quale è atto di natura privata.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3665 del 27 marzo 1992
«In tema di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico (art. 476 c.p.), il prontuario «modello 239» sul quale gli agenti della polizia stradale annotano, in occasione di un incidente stradale, sia i dati da loro rilevati...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1075 del 1 febbraio 2000
«In tema di rinnovazione della istruzione dibattimentale in sede di appello, l'art. 603 c.p.p. reca diversità di previsione, a seconda che si tratti di prove preesistenti o concomitanti al giudizio di primo grado, emerse in un diverso contesto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8891 del 8 agosto 2000
«In tema di rinnovazione, in appello, della istruzione dibattimentale, il giudice, pur investito - con i motivi di impugnazione - di specifica richiesta, è tenuto a motivare solo nel caso in cui a detta rinnovazione acceda; invero, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8237 del 28 agosto 1993
«In tema di revisione, la sola indicazione di una nuova posizione, assunta rilevante, da parte di una persona che ha già reso dichiarazioni utilizzate per la pregressa affermazione della responsabilità e quindi ritrattate, impone al giudice di...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1462 del 14 giugno 1949
«Se i fatti previsti come motivo di revocazione ai sensi dell'art. 395, nn. 1, 2, 3 e 6 (scoperta del dolo di una delle parti in danno dell'altra, scoperta della falsità di prove in base alle quali la sentenza è stata emessa, ricupero di documenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 400 del 6 febbraio 1969
«Il giudice adito col ricorso per l'emissione di decreto ingiuntivo può rilevare d'ufficio, a sensi dell'art. 38 c.p.c., la propria incompetenza per materia, per valore e per territorio quando questa sia inderogabile mentre quando si tratta di...»