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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3323 del 7 marzo 2001
«In tema d'impugnazione del testamento per incapacità d'intendere e di volere del testatore, il legatario, che abbia partecipato al giudizio di primo grado, assume nella fase di appello la qualità quantomeno di litisconsorte necessario processuale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2074 del 22 marzo 1985
«Per aversi incapacità naturale del testatore non è sufficiente che il normale processo di formazione ed estrinsecazione della volontà sia in qualunque modo alterato o turbato — come frequentemente avviene nel caso di grave malattia — ma è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2007 del 14 ottobre 1970
«...poiché secondo l'art. 624, primo comma, c.c., l'errore sul motivo deve desumersi dallo stesso testamento al fine di rendere possibile la ricostruzione del processo formativo della volontà del de cuius e la individuazione del vizio invalidante.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1484 del 18 febbraio 1997
«La buona fede che esclude che il proprietario possa obbligare il terzo a togliere dal suo fondo le piantagioni, le costruzioni o le opere dal terzo stesso ivi realizzate (art. 936, comma terzo, c.c.), è presunta, secondo la disposizione dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2043 del 26 febbraio 1988
«Il contributo di mantenimento cui il coniuge non affidatario è tenuto a favore dei figli in caso di separazione o di divorzio non è governato né dal principio di disponibilità né dal principio della domanda, presupposti dell'ordinario processo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10131 del 14 maggio 2005
«Alla necessaria prestazione del consenso — che non può ritenersi validamente prestato dal sedicenne fuori dal processo, né può essere desunto da fatti e comportamenti estranei ad esso, come, ad esempio, dal mero fatto di «portare» il cognome del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8886 del 14 aprile 2010
«In caso di dimissioni presentate dal lavoratore in stato di incapacità naturale, il diritto a riprendere il lavoro sorge con la sentenza di annullamento ai sensi dell'art. 428 c.c., i cui effetti retroagiscono al momento della domanda giudiziaria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8743 del 9 settembre 1997
«L'appartenenza di un bene al patrimonio indisponibile dello Stato, dei Comuni e delle Province, a meno che non si tratti di beni riservati, per loro natura, a tale patrimonio, dipende soprattutto dalle caratteristiche oggettive e funzionali del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 826 del 27 gennaio 1997
«Pertanto il condomino che interviene personalmente nel processo promosso dall'amministratore per far valere diritti della collettività condominiale non è un terzo che si intromette in una vertenza fra estranei ma è una delle parti originarie...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4623 del 3 agosto 1984
«Poiché per la sussistenza della rappresentanza processuale occorre il conferimento di un mandato espresso rivestito della forma scritta, ove in un verbale di assemblea condominiale si conferisca all'amministratore l'espresso specifico mandato di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 65 del 4 gennaio 2002
«Ai sensi dell'art. 1131 c.c. il terzo che vuol far valere in giudizio un diritto nei confronti del condominio ha l'onere di chiamare in giudizio colui che ne ha la rappresentanza sostanziale e secondo la delibera dell'assemblea dei condomini, e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8056 del 14 giugno 2001
«Colui che abbia acquistato la proprietà ed il possesso di un bene da chi ne abbia spogliato il legittimo proprietario/possessore, pur potendo invocare la propria buona fede per estraneità allo spoglio ove sia convenuto in reintegrazione dallo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18360 del 6 agosto 2010
«In tema di responsabilità professionale, il difensore che, in corso di giudizio, dichiari erroneamente la sussistenza di una causa interruttiva del processo (nella specie, l'avvenuta fusione per incorporazione della società patrocinata),...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5325 del 8 maggio 1993
«Il difensore che, per una diligente prestazione della propria opera intellettuale, ha l'obbligo di svolgere tempestivamente l'attività nell'ambito del processo, ove cessi dal proprio incarico, per rinuncia o revoca della procura, anteriormente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 108 del 10 aprile 2000
«Nel caso in cui la procura non espliciti in modo chiaro la volontà di proporre ricorso in Cassazione (principale o incidentale) — per essersi fatto uso di timbri predisposti per altre evenienze o per essere impiegati in ogni circostanza — mentre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13252 del 6 giugno 2006
«Nelle suddette ipotesi, l'efficacia del decreto è la stessa dei casi di mancanza dell'opposizione o di mancata costituzione, ma, essendosi comunque incardinato il processo in contraddittorio, la definizione del giudizio deve avvenire con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9170 del 13 maggio 2004
«In tema di equa riparazione per violazione del termine di durata ragionevole del processo, l'art. 3 della legge 24 marzo 2001, n. 89, nel disporre che la relativa domanda si propone dinanzi alla Corte d'Appello del distretto in cui ha sede il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9645 del 16 novembre 1994
«La litispendenza tra due cause fra le stesse parti - da valutarsi con riguardo alla situazione processuale esistente al momento della decisione - non può essere dichiarata quando le due cause pendono in gradi diversi, ricorrendo in tal caso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10606 del 28 novembre 1996
«Nel caso in cui il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, il giudice del merito, nello scegliere il metodo c.d. «equitativo puro», compie una valutazione discrezionale basata su presunzione e su apprezzamenti di probabilità, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2309 del 2 febbraio 2007
«Di conseguenza, il giudice dinanzi al quale sia stato riassunto il processo non incorre nel vizio di ultrapetizione quando abbia pronunciato su tutta la domanda, proposta nel giudizio in cui fu emessa la sentenza annullata (nella specie, per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3998 del 23 febbraio 2006
«In tema di cessione del credito, la previsione del primo comma dell'art. 1263 c.c., in base alla quale il credito è trasferito al cessionario, oltre che con i privilegi e le garanzie reali e personali, anche con gli «altri accessori» deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23435 del 16 dicembre 2004
«In riferimento alle controversie relative a rapporti di diritto patrimoniale del fallito compresi nel fallimento (ex art. 43 L.F.), poiché, in ipotesi di sopravvenienza del fallimento della parte all'instaurazione del giudizio anteriormente alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9810 del 9 ottobre 1997
«Nelle obbligazioni risarcitorie, l'equivalente pecuniario del danno è espressione di un dato meramente numerico, non suscettibile di oscillazioni per effetto delle alterne vicende dei cambi tra valuta nazionale e valute estere nel corso della mora...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8298 del 12 aprile 2011
«L'art. 95 cod. proc. civ., nel porre a carico del debitore esecutato le spese sostenute dal creditore procedente e da quelli intervenuti che partecipano utilmente alla distribuzione, presuppone che il processo esecutivo sia iniziato con il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7294 del 16 aprile 2004
«Con riferimento all'azione di regresso dell'Inail nei confronti della società datrice di lavoro del dipendente infortunato, qualora il giudice civile ha accertato incidenter tantum la responsabilità solidale di tutti i responsabili...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 77 del 7 gennaio 1993
«...essenziale, quale proposta irrevocabile, ben potendo esso costituire soltanto un momento del processo formativo del contratto senza efficacia vincolante, ove l'accordo delle parti non sia stato raggiunto sulla totalità degli elementi costitutivi.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 569 del 19 gennaio 2000
«La mancata approvazione per iscritto delle clausole onerose indicate nell'art. 1341 c.c. ne comporta la nullità, eccepibile da chiunque vi abbia interesse e rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento, ivi compresa la fase di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9395 del 27 aprile 2011
«La rilevabilità d'ufficio della nullità del contratto in ogni stato e grado del processo opera solo se da parte dell'attore se ne richieda l'adempimento, essendo il giudice tenuto a verificare l'esistenza delle condizioni dell'azione e a rilevare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21632 del 6 ottobre 2006
«La rilevabilità d'ufficio della nullità del contratto opera quando si chieda l'adempimento del contratto, in considerazione del potere del giudice di verificare la sussistenza delle condizioni dell'azione, e non quando la domanda sia diretta a far...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11483 del 21 giugno 2004
«La possibilità per il giudice civile, a seguito dell'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale, di accertare autonomamente, con pienezza di cognizione, i fatti dedotti in giudizio e di pervenire a soluzioni e qualificazioni non...»