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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1450 del 18 giugno 1993
«Perché possa parlarsi di fungibilità tra una carcerazione precedentemente subita (vuoi come custodia cautelare — art. 657, primo comma, c.p.p. — vuoi come pena espiata per un reato diverso — art. 657, secondo comma, c.p.p.) ed una pena detentiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1453 del 18 giugno 1993
«Il giudice di primo grado cui siano stati trasmessi gli atti a seguito di declaratoria da parte del giudice di appello di nullità della sentenza non può, nel caso in cui dissenta da siffatta decisione, elevare conflitto. Deve infatti escludersi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1503 del 8 giugno 1993
«L'accertamento del sicuro ravvedimento di cui all'art. 176 c.p. che costituisce il fondamento giuridico dell'istituto della liberazione condizionale postula una più ampia e penetrante valutazione della personalità del soggetto, che tenga conto,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1505 del 26 ottobre 1993
«A norma dell'art. 74 c.p.p., la Siae (Società Italiana Autori ed Editori), quale ente statutariamente deputato alla tutela delle opere dell'ingegno e dei diritti connessi, è legittimata a costituirsi parte civile solo in relazione alla messa in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1541 del 14 agosto 1993
«Qualora l'imputato, giudicato in contumacia in primo grado, abbia con precedente atto di nomina del difensore conferito a quest'ultimo ogni più ampia facoltà di legge e, altresì, una procura speciale per il rito abbreviato e per l'applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, ordinanza n. 1577 del 20 aprile 1993
«L'indennità di custodia deve essere ritenuta comprensiva anche delle spese relative alla normale e corrente manutenzione della res affidata al custode. Qualora siano state sostenute spese particolari per la conservazione della cosa, queste, se...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1594 del 22 febbraio 1993
«In tema di responsabilità per colpa professionale del medico, nella ricerca del nesso di causalità tra la condotta dell'imputato e l'evento, trova applicazione non il criterio della certezza, ma quello della probabilità degli effetti della condotta.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1620 del 19 maggio 1993
«In tema di competenza per territorio, l'art. 9, primo comma, c.p.p., nell'indicare quale elemento discriminatore parte dell'azione o dell'omissione, si riferisce, esclusivamente, alla parte di condotta che si presenta essenziale per l'integrazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1625 del 8 giugno 1993
«È processualmente inutilizzabile il contenuto di una conversazione tra presenti intercettata in modo anomalo e fortuito (nella specie, a seguito di errato posizionamento del ricevitore di apparecchio telefonico, le comunicazioni effettuate...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1651 del 5 ottobre 1993
«I provvedimenti in materia di permessi di colloquio ai detenuti, anche quando (trattandosi di detenuti ancora in attesa di giudizio), debbano essere adottati dall'autorità giudiziaria, ai sensi del tuttora vigente art. 18, ottavo comma...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1653 del 22 febbraio 1993
«La sentenza di condanna può aver luogo solo se le prove raccolte in giudizio diano la certezza della sussistenza del fatto costituente reato e della sua commissione da parte dell'imputato; pertanto non è ammissibile che se un fatto risulti per sua...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1674 del 23 febbraio 1993
«I vari reati di ricettazione commessi dall'agente possono essere compresi in un unico disegno criminoso se sono stati programmati come un tutto unico, a nulla rilevando il momento di consumazione dei rispettivi reati presupposti. Infatti, tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1683 del 8 giugno 1993
«Con la norma contenuta nell'art. 610 c.p. si tutela la libertà di autodeterminazione spontanea dell'individuo, al di fuori di qualsiasi limite o condizione che non sia legittimamente posta. Se la coartazione da parte dell'agente è diretta a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1709 del 13 agosto 1993
«Il difetto di motivazione, a norma dell'art. 606 lett. e) c.p.p., è valutabile in cassazione solo se consista in una mancanza o in una manifesta illogicità della motivazione stessa, purché il vizio risulti dal testo del provvedimento impugnato, il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1744 del 11 agosto 1993
«Anche nel corso delle indagini preliminari è proponibile conflitto di competenza tra diversi Gip. (Nella specie, in relazione agli stessi fatti di corruzione e violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti, addebitati allo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1745 del 2 luglio 1993
«L'art. 33 cpv., R.D. 8 ottobre 1931, n. 1604, secondo il quale incorre nel delitto di furto ai sensi degli art. 624 c.p. chiunque peschi in acque che, per disposizioni naturali o per opere manufatte, si trovino racchiuse in modo da impedire...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1771 del 23 febbraio 1993
«La violenza che, al pari della minaccia, è tra gli elementi costitutivi del delitto di rapina, può essere esercitata direttamente contro il possessore ovvero nei confronti di altra persona diversa dal detentore della cosa, purché tra la violenza e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1774 del 23 febbraio 1993
«Oggetto specifico della tutela penale della contravvenzione prevista dall'art. 650 c.p. è l'interesse concernente la «polizia di sicurezza», strettamente correlata all'ordine pubblico inteso in senso generico e la inosservanza deve avere per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1834 del 8 febbraio 1993
«In sede di applicazione della pena su richiesta delle parti, il giudice, in mancanza di un'espressa istanza dell'imputato, non può concedere d'ufficio il beneficio della sospensione condizionale, pur sussistendo i presupposti, perché esorbiterebbe...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1907 del 8 giugno 1993
«In tema di giudizio circa il ravvedimento del condannato, da compiersi ai fini della concessione della liberazione condizionale, la mancata ammissione delle proprie responsabilità non può, di per sé, costituire sicuro indice del mancato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1930 del 8 giugno 1993
«Nel caso di riesame di un provvedimento che dispone una misura cautelare personale, l'omesso avviso all'indagato della data fissata per l'udienza in camera di consiglio è causa di una nullità che, in quanto non definita assoluta dall'art. 127,...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 1943 del 8 febbraio 1993
«In virtù del principio di tassatività delle impugnazioni, l'ordinanza con la quale il pretore dichiari la nullità del decreto di citazione quale conseguenza della mancata notifica dello stesso alla persona offesa dal reato, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1992 del 3 marzo 1993
«In sede di giudizio di rinvio è irrilevante la questione di legittimità costituzionale avente ad oggetto la norma che il giudice del rinvio è tenuto ad applicare sulla base del principio di diritto enunciato dalla Corte di cassazione. Infatti,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1996 del 3 marzo 1993
«La preclusione determinata dal giudicato interno copre il dedotto e il deducibile. (Applicazione in tema di riproposizione, avverso la sentenza di rinvio, di questione già decisa in senso negativo, dalla sentenza di annullamento della Corte di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2001 del 3 marzo 1993
«In tema di violazione della pubblica custodia di cose non è richiesto, per la costituzione della custodia, l'uso di formule particolari o di determinate procedure, bensì che l'apprensione della cosa da parte del pubblico ufficiale sia avvenuta in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 209 del 1 marzo 1993
«L'innovazione introdotta nella prima parte del primo comma dell'art. 4 bis della legge n. 354 del 1975 — nella quale è previsto il delitto di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti — dal D.L. n. 306 del 1992,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2094 del 25 giugno 1993
«Non può essere rimediata da un provvedimento di correzione di errore materiale, ai sensi degli artt. 130 e 547 c.p.p., l'omessa pronuncia in ordine alla condanna delle spese giudiziali in relazione al rapporto civile tra le parti definito con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2128 del 4 marzo 1993
«Il giudice del merito deve stabilire con precisione la cronologia degli episodi criminosi avvinti in continuazione, in considerazione delle implicazioni che la data del commesso reato può comportare. (Fattispecie relativa ad ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2167 del 27 luglio 1993
«La prova della concessione del perdono da parte di talune delle vittime dell'attività delittuosa o, in mancanza, dei loro familiari, non costituisce elemento determinante in tema di liberazione condizionale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2233 del 10 luglio 1993
«Nel caso di procedimento svoltosi davanti al tribunale del riesame, qualora l'indagato non sia stato sentito dal magistrato del luogo ove era detenuto, pur avendone fatto espressa istanza la nullità prevista dall'art. 127, quinto comma, c.p.p.,...»