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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19648 del 27 febbraio 2019
«La pronuncia di diniego del beneficio previsto dall'art. 175 cod. pen. può ritenersi implicita nella motivazione con cui il giudice, pur riconoscendo le attenuanti generiche, ritiene di dover applicare la recidiva contestata all'imputato, dal...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7155 del 11 novembre 2020
«In tema di associazione a delinquere di tipo mafioso, nell'ipotesi di concorso tra le circostanze aggravanti ad effetto speciale previste dall'art. 416-bis, commi quarto e sesto, cod. pen., la pena è determinata secondo la disciplina speciale di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12676 del 18 gennaio 2023
«E' manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 28 cod. pen. per contrasto con gli artt. 3 e 27 Cost., nella parte in cui non prevede la revocabilità dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici, posto che questa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42568 del 28 settembre 2022
«In tema di concorso di circostanze del reato, qualora, tra le circostanze attenuanti da bilanciare con la recidiva reiterata, ve ne sia una per la quale non opera il divieto di prevalenza previsto dall'art. 69, comma quarto, cod. pen. - nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27086 del 19 aprile 2017
«Non sussiste incompatibilità tra la recidiva ed il vizio parziale di mente, in quanto quest'ultimo non impedisce di rinvenire nella condotta dell'agente l'elemento soggettivo del dolo.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2519 del 14 dicembre 2021
«E' preclusa l'applicazione della recidiva reiterata, di cui all'art. 99, comma quarto, cod. pen., nel caso in cui non sia mai stata precedentemente applicata la recidiva, semplice, aggravata o pluriaggravata, per la mancanza del presupposto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5729 del 6 dicembre 2021
«In tema di bilanciamento tra circostanze, il diniego di prevalenza dell'attenuante del vizio parziale di mente sull'aggravante della recidiva di cui all'art. 99, comma quarto, cod. pen., fondato sul solo divieto "obbligato" previsto dall'art. 69,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8291 del 10 febbraio 2022
«In tema di recidiva, è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 99, quarto comma, cod. pen., nella parte in cui stabilisce aumenti di pena in misura fissa per la recidiva reiterata, in riferimento all'art. 3...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26877 del 12 maggio 2022
«In tema di prescrizione, ove il giudice ritenga di escludere la recidiva, pur legittimamente contestata, essa resta ininfluente ad ogni ulteriore effetto, anche ai fini del calcolo del tempo necessario a prescrivere.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27450 del 29 aprile 2022
«E' preclusa l'applicazione della recidiva reiterata, di cui all'art. 99, comma quarto, cod. pen., nel caso in cui non sia mai stata precedentemente applicata la recidiva, semplice, aggravata o pluriaggravata, per la mancanza del presupposto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 30046 del 23 giugno 2022
«In tema di recidiva, il limite all'aumento di pena previsto dall'art. 99, sesto comma, cod. pen. non rileva in ordine alla qualificazione della recidiva, prevista dal secondo e dal quarto comma del predetto articolo, come circostanza ad effetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10988 del 7 dicembre 2022
«Ai fini della rilevazione della recidiva, intesa quale sintomo di un'accentuata pericolosità sociale dell'imputato e non come mera descrizione dell'esistenza a suo carico di precedenti penali per delitto, la valutazione del giudice non può...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5859 del 27 ottobre 2011
«Nel caso in cui la causa di estinzione della pena, anche se parziale, estingua anche gli effetti penali, non può tenersi conto della condanna ai fini della recidiva e della dichiarazione di abitualità o di professionalità nel reato.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6596 del 23 gennaio 2023
«Il giudizio sulla pericolosità sociale rilevante ai fini dell'applicazione di una misura di sicurezza postula la valutazione congiunta di tutte le circostanze indicate dall'art. 133 cod. pen., come prescritto dall'art. 203, comma secondo, cod....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4188 del 10 gennaio 2023
«In tema di sospensione condizionale della pena, ai fini della formulazione del giudizio prognostico, il giudice può tener conto dei precedenti di polizia dell'imputato, purchè dalla valutazione degli stessi possano trarsi concreti elementi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2481 del 5 novembre 2020
«Il delitto di minaccia grave è procedibile d'ufficio e non a querela di parte, ai sensi dell'art. 623-ter cod. pen., ove sia ritenuta sussistente la recidiva reiterata specifica infraquinquennale, quale aggravante ad effetto speciale.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3585 del 24 settembre 2020
«Il riferimento alle circostanze aggravanti ad effetto speciale contenuto nell'art. 649-bis cod. pen., ai fini della procedibilità d'ufficio per i delitti menzionati nella stessa disposizione, comprende anche la recidiva qualificata - aggravata,...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 74 del 27 maggio 2025
«È dichiarato costituzionalmente illegittimo, per violazione degli artt. 3 e 27, terzo comma, Cost., l’art. 63, terzo comma, cod. pen., nella parte in cui non prevede che «Quando concorrono una circostanza per cui la legge stabilisce una pena di...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 56 del 22 aprile 2025
«Il divieto assoluto di operare la diminuzione di pena prevista per attenuanti connesse al ravvedimento post delictum del reo, in presenza di recidiva reiterata, frustra in modo manifestamente irragionevole la ratio posta a fondamento di tali...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 188 del 12 ottobre 2023
«Va dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. 69, comma 4, c.p., nella parte in cui prevede il divieto di prevalenza della circostanza attenuante di cui all'art. 648-ter.1, comma 2, c.p. - nella versione introdotta dall'art. 3, comma 3,...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 251 del 15 novembre 2012
«È costituzionalmente illegittimo, in riferimento agli art. 3, 25 comma 2 e 27 comma 3 cost., l'art. 69 comma 4 c.p., come sostituito dall'art. 3 l. 5 dicembre 2005 n. 251 (Modifiche al codice penale e alla l. 26 luglio 1975 n. 354, in materia di...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 105 del 18 aprile 2014
«Va dichiarata l'illegittimità costituzionale, per violazione dei principi di offensività, uguaglianza e proporzionalità, dell'art. 69 comma 4 c.p., come sostituito dall'art. 3 l. 5 dicembre 2005 n. 251 (Modifiche al codice penale e alla legge 26...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 106 del 18 aprile 2014
«Va dichiarata l'illegittimità costituzionale, per violazione dei principi di offensività, uguaglianza e proporzionalità, dell'art. 69, quarto comma, c.p., come sostituito dall'art. 3 della legge 5 dicembre 2005, n. 251 (Modifiche al codice penale...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 74 del 7 aprile 2016
«Deve essere dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. 69, quarto comma, c.p., come sostituito dall'art. 3 della legge n. 251 del 2005, nella parte in cui prevede il divieto di prevalenza della circostanza attenuante di cui all'art. 73,...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 55 del 31 marzo 2021
«È costituzionalmente illegittimo l'art. 69, comma 4, c.p., come sostituito dall'art. 3 l. 5 dicembre 2005, n. 251, nella parte in cui prevede il divieto di prevalenza della circostanza attenuante di cui all'art. 116, comma 2, c.p., sulla recidiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37088 del 7 giugno 2024
«La concessione della detenzione domiciliare, il differimento facoltativo dell'esecuzione della pena per grave infermità fisica ai sensi dell'articolo 147 del Cp e il differimento obbligatorio ai sensi dell'articolo 146 dello stesso codice sono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2358 del 12 ottobre 2023
«In tema di differimento obbligatorio dell'esecuzione della pena per madri di prole di età inferiore a un anno, ove non sussistano le condizioni per il differimento della pena obbligatorio ex art. 146 c.p. nella forma della detenzione domiciliare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44358 del 10 ottobre 2024
«In tema di sospensione condizionale della pena, il giudice, nel caso di unificazione di più fatti sotto il vincolo della continuazione, è tenuto a motivare in ordine alla sussistenza delle condizioni oggettive, da rapportare all'entità complessiva...»