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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1793 del 11 febbraio 1994
«In tema di associazione per delinquere, la qualifica di organizzatore spetta all'affiliato che, sia pure nell'ambito delle direttive impartite dai capi, esplica con autonomia la funzione di curare il coordinamento dell'attività degli altri...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1264 del 15 gennaio 2009
«In tema di documentazione degli atti del P.M., l'assenza dell'ausiliario all'atto della redazione del verbale d'affidamento di un incarico di consulenza tecnica e la mancata sottoscrizione del verbale da parte di quest'ultimo costituiscono...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11924 del 25 marzo 2005
«Il divieto, sancito dall'art.197, lett. d) c.p.p., di assumere come testimoni coloro che hanno svolto la funzione di ausiliari del giudice o del P.M. è posto esclusivamente in relazione all'attività di documentazione degli atti prevista dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7601 del 15 luglio 1991
«Quando, come nel caso di interventi operatori, il lavoro si svolga in «equipe», ciascun componente è tenuto ad eseguire col massimo scrupolo le funzioni proprie della specializzazione di appartenenza. Il medico anestesista è tenuto ad adempiere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39352 del 21 novembre 2002
«Le dichiarazioni spontanee rese all'autorità giudiziaria equivalgono «ad ogni effetto» all'interrogatorio - dunque anche ai fini dell'interruzione della prescrizione - ex art. 374, comma 2 c.p.p. solo quando vi sia stata una contestazione chiara e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30136 del 12 dicembre 2006
«Non sussiste la nullità del decreto di citazione a giudizio conseguente al mancato invito all'indagato a rendere l'interrogatorio ai sensi dell'art. 375, comma terzo c.p.p. nel caso in cui il predetto sia stato già sottoposto ad interrogatorio in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39048 del 20 novembre 2002
«In tema di validità del decreto di citazione a giudizio, non rileva la presenza del difensore durante l'interrogatorio reso dall'imputato dinanzi al P.M., a seguito dell'invito a comparire ai sensi dell'art. 375 c.p.p., giacché in tale sede la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18153 del 13 maggio 2002
«Non è abnorme ma, al contrario, del tutto legittimo il provvedimento con cui il giudice del dibattimento, riscontrata la mancanza in atti della prova dell'avvenuta osservanza, da parte del pubblico ministero, dell'obbligo di spedire all'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 715 del 16 dicembre 1999
«È abnorme il provvedimento che dichiari nullo il decreto di citazione a giudizio emesso prima dell'entrata in vigore della L. 16 luglio 1997, n. 234 (e disponga la trasmissione degli atti al pubblico ministero) per non essere stata preceduta la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29876 del 20 agosto 2002
«In tema di giudizio immediato, l'omissione nell'invito a comparire per rendere interrogatorio dell'avvertimento, previsto dall'art. 375, terzo comma c.p.p., che potrà essere presentata richiesta di giudizio immediato, non da luogo a nullità in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40714 del 15 novembre 2001
«La contestazione in udienza del reato di violazione dei sigilli collegato alle contravvenzioni edilizie ai sensi dell'art. 12, comma 1, lett. b) del codice di rito, non rientra nella previsione della contestazione di «fatto nuovo» prevista...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2995 del 26 marzo 1993
«In materia di reati concernenti le sostanze stupefacenti, il fatto di lieve entità di cui all'art. 73, quinto comma, del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, non configura un'ipotesi autonoma di reato ma una circostanza attenuante ad effetto speciale,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 888 del 22 aprile 1994
«È legittimo l'arresto in flagranza del delitto di maltrattamenti in famiglia, tutte le volte in cui il fatto risulti alla polizia giudiziaria non isolato, ma quale ultimo anello di una catena di comportamenti violenti. (Nel caso di specie, la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 38911 del 15 ottobre 2008
«Nel caso di arresto in flagranza o di fermo, sulla richiesta di convalida del provvedimento, oltre che sulla eventuale richiesta di applicazione della misura cautelare, il giudice decide nel contraddittorio tra le parti e, nelle more dell'udienza,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37099 del 8 ottobre 2007
«In caso di accoglimento del ricorso per cassazione del P.M. avverso l'ordinanza di diniego della convalida di arresto, l'annullamento deve essere disposto senza rinvio, poiché il ricorso, avendo ad oggetto la rivisitazione di una fase ormai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8029 del 18 febbraio 2003
«In sede dl convalida dell'arresto il giudice deve compiere una valutazione diretta a stabilire la sussistenza del fumus commissi delicti, allo scopo di stabilire ex post se l'indagato sia stato privato della libertà in presenza della flagranza di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33470 del 10 settembre 2001
«In tema di avvisi al difensore, deve ritenersi ritualmente informato l'avvocato al quale sia stato trasmesso, via telefax, l'avviso di fissazione dell'udienza di convalida del fermo, in cui non sia indicata e l'ora della comparizione, se tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7153 del 16 aprile 1998
«L'art. 381, quarto comma, c.p.p., con lo stabilire che, in caso di reato per cui è previsto l'arresto facoltativo in flagranza, si procede all'arresto soltanto se la misura è giustificata dalla gravità del fatto ovvero dalla pericolosità del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1596 del 19 aprile 1997
«In sede di convalida dell'arresto in flagranza, il giudice deve limitarsi a verificare la legittimità dell'operato della polizia giudiziaria, e cioè se la privazione della libertà del soggetto è stata eseguita nei casi consentiti dalla legge. In...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1555 del 3 luglio 1991
«L'art. 381, ultimo comma del nuovo codice di procedura penale, con lo stabilire che, in caso di reato per cui è previsto l'arresto facoltativo in flagranza, si procede all'arresto soltanto se la misura è giustificata dalla gravità del fatto ovvero...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34151 del 6 settembre 2007
«Nel delitto di violazione di sigilli aggravata, lo stato di flagranza non deve essere valutato dal giudice della convalida al momento della materiale rottura dei sigilli, ma a quello in cui l'indagato, introducendosi nell'immobile abusivo e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28540 del 26 giugno 2004
«L'art. 381 c.p.p. richiede ai fini dell'arresto facoltativo in flagranza di reato la presenza disgiunta della gravità del fatto o della pericolosità del soggetto, per cui anche quando solo la motivazione su una di queste condizioni sia ritenuta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49124 del 22 dicembre 2003
«In sede di convalida dell'arresto il giudice deve verificare, sia pure secondo il parametro del fumus commissi delicti la configurabilità del reato per il quale l'arresto è stato eseguito e la sua riferibilità alla persona arrestata, avuto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3032 del 1 settembre 1999
«Non è legittimo l'arresto in flagranza quando manchi in chi vi procede la immediata ed autonoma percezione delle tracce del reato e del loro collegamento con l'indagato (così detta quasi-flagranza); invero, nel caso in cui la individuazione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8039 del 2 marzo 2005
«In tema di arresto, la nozione di «quasi flagranza» di cui all'articolo 382 del c.p.p. non va intesa «rigidamente» e, comunque, avendo riguardo esclusivamente, al criterio quantitativo del lasso temporale dalla commissione del fatto. Ciò in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2873 del 27 gennaio 2004
«Ai fini della riconoscibilità dello stato di «quasi flagranza», il concetto di «inseguimento» comprende non solo quello in senso stretto, correlato all'autonoma iniziativa della polizia giudiziaria che direttamente ha avuto percezione del fatto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8015 del 18 febbraio 2003
«Ai fini della sussistenza dello stato di flagranza l'apprezzamento sul tempo decorso tra la commissione del fatto e l'arresto è affidato in via esclusiva al giudice di merito e, qualora correttamente motivato, non censurabile in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2879 del 20 marzo 1999
«Nel concetto di «inseguimento» da parte della polizia giudiziaria, richiamato dall'art. 382 c.p.p., rientra non solo l'inseguimento in senso stretto ma anche l'azione che, senza soluzione di continuità, viene intrapresa subito dopo la commissione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5508 del 23 ottobre 1998
«In tema di arresto operato d'iniziativa dalla polizia giudiziaria, la disposizione di cui all'art. 382, comma 2, c.p.p. — secondo la quale si considera in stato di flagranza colui che è sorpreso con cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1350 del 13 luglio 1998
«Ai fini della sussistenza dello stato di flagranza previsto dall'art. 382 c.p.p., l'apprezzamento sul tempo decorso tra commissione del fatto ed arresto è affidato in via esclusiva al giudice di merito, come è dimostrato dal fatto che il...»