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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2815 del 25 marzo 1999
«In tema di dichiarazioni inesatte o di reticenze dell'assicurato, quest'ultimo può evitare l'annullamento del contratto d'assicurazione provando che l'assicuratore conosceva, prima della conclusione del contratto, le circostanze relative alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7697 del 11 luglio 1991
«Le inesattezze e le reticenze dell'assicurato su circostanze che l'assicuratore conosce o avrebbe dovuto conoscere, perché notorie, non comportano una violazione dell'obbligo di collaborazione previsto dagli arte. 1892 e 1893 c.c. a carico...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8352 del 13 novembre 1987
«Le dichiarazioni inesatte e le reticenze dell'assicurato non costituiscono causa di annullamento del contratto, ai sensi dell'art. 1892 c.c., se risulti che l'assicuratore era ugualmente a conoscenza della reale situazione di fatto. Tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16406 del 13 luglio 2010
«In tema di assicurazione contro gli infortuni, l'onere imposto dall'art. 1892, cod. civ., all'assicuratore, di manifestare, allo scopo di evitare la decadenza, la propria volontà di esercitare l'azione di annullamento del contratto, per le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11 del 4 gennaio 2010
«In tema di assicurazione, a norma dell'art. 1892, secondo e terzo comma, c.c., se l'assicuratore viene a conoscenza di dichiarazioni inesatte dell'assicurato - ascrivibili a sua dolosa preordinazione o a grave errore di valutazione e tali da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5849 del 13 marzo 2007
«In tema di contratto di assicurazione, a fronte di dichiarazioni inesatte o reticenti dell'assicurato su circostanze relative alla valutazione del rischio, che siano ascrivibili a dolo o colpa grave di quest'ultimo, la norma dell'articolo 1892...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8139 del 15 giugno 2001
«L'art. 1892 c.c., in tema di dichiarazioni inesatte o reticenti dell'assicurato, prevede un ipotesi di annullamento del contratto sempreché al riguardo venga proposta apposita domanda, in difetto della quale alla violazione della norma non può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2576 del 24 marzo 1997
«Se l'assicuratore è venuto a conoscenza dell'inesattezza delle dichiarazioni e delle reticenze dell'assicurato (art. 1892 c.c.) soltanto dopo il verificarsi del sinistro, può sia rifiutare il pagamento della somma assicurata in via di eccezione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15939 del 19 dicembre 2000
«Mentre il presupposto dell'applicazione della norma dell'art. 1892 è che le inesattezze e le reticenze siano state determinate da dolo o colpa, presupposto invece per l'applicabilità dell'altra norma dell'art. 1893 c.c. anche nella parte in cui è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4913 del 15 maggio 1998
«Presupposto per l'applicazione dell'art. 1892 c.c. che commina l'annullamento del contratto di assicurazione in caso di dichiarazioni inesatte e reticenze dell'assicurato, è che le inesattezze e le reticenze siano determinate da dolo o colpa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7300 del 3 luglio 1991
«Con riguardo all'assicurazione contro i danni (nella specie, inerenti a trasporti marittimi di merci) cosiddetta in abbonamento, cioè rivolta a tutelare interessi non ancora determinati al momento della sua stipulazione e da specificarsi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3695 del 28 maggio 1983
«In attuazione del principio (applicabile, ai sensi degli artt. 1886 e 1895 c.c. anche alle assicurazioni sociali obbligatorie) che il contratto di assicurazione è nullo se il rischio non è mai esistito o ha cessato di esistere prima della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5081 del 21 maggio 1998
«Per il disposto dell'art. 1896 c.c. la cessazione del rischio comporta ipso iure lo scioglimento del contratto di assicurazione senza necessità di una manifestazione di volontà in tale senso, fermo restando, in deroga al principio della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6157 del 22 maggio 1992
«Con riguardo ad assicurazione fideiussoria stipulata a garanzia dell'esecuzione di appalti pubblici, la clausola con la quale si preveda la persistenza degli obblighi delle parti (di pagamento del premio e, rispettivamente, verificandosene le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1883 del 13 maggio 1977
«Ai sensi dell'art. 1897 c.c., la diminuzione del rischio può portare alla riduzione del premio dovuto all'assicuratore solo se sia di consistenza tale che, ove conosciuta al momento della conclusione del contratto, avrebbe portato alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4981 del 4 aprile 2001
«La qualificazione di un contratto di garanzia fideiussoria rilasciata da una società assicuratrice in termini di polizza fideiussoria ovvero di fideiussione vera e propria rileva ai fini della declaratoria di validità ovvero di nullità della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2142 del 7 aprile 1982
«In ipotesi di assicurazione di un singolo credito già sorto al momento della stipula della polizza ed avente scadenza unica e determinata, con conseguente configurazione di un contratto istantaneo ad esecuzione unica, in cui il rischio coperto è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1676 del 4 maggio 1977
«Premesso che la norma dell'art. 1898 c.c. non esige una rigida ed assoluta immodificabilità della situazione di fatto esistente al tempo della conclusione del contratto di assicurazione, non qualsiasi mutamento sopravvenuto nello stato delle cose...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7278 del 29 maggio 2001
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli, e con riguardo alla controversia che l'assicurato promuova per l'accertamento dell'avvenuta disdetta alla naturale scadenza del contratto,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9689 del 20 agosto 1992
«Il contratto di assicurazione cosiddetto di «sicurezza sanitaria», avendo lo scopo di garantire l'assicurato contro il rischio derivante da malattia o infortunio limitatamente alle spese che, in tale evenienza, egli fosse costretto a sborsare per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2995 del 28 marzo 1994
«La colpa grave prevista dall'art. 1990, primo comma, c.c., che esclude — salvo patto contrario — la responsabilità dell'assicuratore, non deve essere commisurata (come, invece, nella previsione di cui all'art. 1176, secondo comma, c.c.) ad un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10170 del 18 ottobre 1990
«Con riguardo a polizza di assicurazione contro i danni da furto e rapina, la clausola che escluda la garanzia per i fatti derivati da dolo o colpa grave dei dipendenti dell'assicurato, comporta una limitazione della responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4041 del 11 maggio 1990
«In materia di assicurazione, nella quale secondo la legge non è indennizzabile il sinistro nella cagionato da dolo o da colpa grave dell'assicurato (art. 1900 c.c.), una clausola contrattuale che escluda l'indennizzabilità del sinistro anche per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2005 del 8 aprile 1981
«La colpa grave dell'assicurato o del beneficiario che a norma dell'art. 1900 c.c. esclude la garanzia assicurativa si configura come un fatto impeditivo, che impedisce al fatto costitutivo (evento o sinistro) di operare secondo le previsioni della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18525 del 3 settembre 2007
«La clausola del contratto assicurativo che contempli, in caso di mancato pagamento dei premi assicurativi, la loro persistente esigibilità e la decadenza dell'assicurato dal diritto di pretendere l'indennizzo, espone l'assicurato al pagamento del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15407 del 2 dicembre 2000
«Con riguardo ad un contratto di assicurazione contro gli infortuni nel quale viene assicurato un determinato capitale a fronte della morte, dell'inabilità permanente o di quella temporanea — la prestazione dell'assicuratore costituisce un debito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8293 del 11 ottobre 1994
«L' art. 1901, comma 3, c.c., il quale dispone che in caso di mancato pagamento del premio o di una rata di esso il contratto di assicurazione si risolve di diritto qualora l'assicuratore entro sei mesi dalla scadenza non agisca per la riscossione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7518 del 26 agosto 1994
«Nel caso in cui il contratto di assicurazione è risolto di diritto, a norma dell'art. 1901 c.c., per l'inerzia dell'assicuratore - che nel termine di sei mesi dal giorno in cui la rata è scaduta non agisce per la riscossione - questi conserva...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9758 del 29 settembre 1993
«In tema di assicurazione contro i danni, il patto di «proroga» del rapporto, che intervenga dopo il decorso di oltre sei mesi senza che l'assicuratore si sia attivato per la riscossione di premi dovutigli in base a precedente polizza, e che, oltre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7647 del 10 luglio 1991
«Il termine di sei mesi previsto dall'art. 1901 c.c., ai fini della risoluzione di diritto del contratto di assicurazione nel caso di mancata azione dell'assicuratore per il pagamento del premio non avvenuto alla scadenza inizia a decorrere dal...»