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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4564 del 15 luglio 1986
«Nel giudizio per la revisione in aumento dell'assegno divorzile, il giudice deve accertare la capacità patrimoniale dell'obbligato, tenendo conto delle «spese di produzione», idonee a diminuire la consistenza del suo reddito, ma non è anche tenuto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3080 del 20 maggio 1985
«La facoltà di chiedere una revisione dell'assegno di divorzio, ai sensi dell'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, non può trovare ostacolo in una transazione circa i rapporti economici di divorzio, in considerazione della nullità per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11913 del 22 maggio 2009
«In materia di revisione dell'assegno di divorzio, il diritto a percepirlo di un coniuge ed il corrispondente obbligo a versarlo dell'altro, nella misura e nei modi stabiliti dalla sentenza di divorzio, conservano la loro efficacia, sino a quando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5717 del 20 novembre 1985
«La disposizione dell'art. 5 penultimo comma della L. 1 dicembre 1970, n. 898, secondo la quale l'obbligo alla corresponsione dell'assegno di divorzio cessa con il nuovo matrimonio del coniuge creditore, trova giustificazione nel sorgere del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1546 del 26 gennaio 2006
«Il diritto all'assegno di divorzio non viene meno se chi lo chiede abbia instaurato una convivenza more uxorio con altra persona, rappresentando detta convivenza soltanto un elemento valutabile al fine di accertare se la parte che richiede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17195 del 11 agosto 2011
«In tema di diritto alla corresponsione dell'assegno di divorzio in caso di cessazione degli effetti civili del matrimonio, il parametro dell'adeguatezza dei mezzi rispetto al tenore di vita goduto durante la convivenza matrimoniale da uno dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12557 del 8 luglio 2004
«In assenza di un nuovo matrimonio, il diritto all'assegno di divorzio, in linea di principio, di per sè permane, nella misura stabilita dalla sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, anche se il suo titolare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2709 del 4 febbraio 2009
«In tema di divorzio, l'eventuale nascita di un figlio non costituisce elemento di prova di per sè sufficiente e idoneo a dimostrare l'esistenza di una situazione di convivenza "more uxorio" tra il coniuge beneficiario dell'assegno ed un terzo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1253 del 27 gennaio 2012
«L'assegno a carico dell'eredità, previsto dall'art. 9 bis della legge 1° dicembre 1970, n. 898 (non modificato dalla legge 6 marzo 1987, n. 74) in favore dell'ex coniuge in precedenza beneficiario dell'assegno di divorzio, avendo natura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21331 del 18 settembre 2013
«La delibazione della sentenza ecclesiastica dichiarativa della nullità del matrimonio non produce alcun effetto di caducazione delle statuizioni contenute nella precedente sentenza dichiarativa della cessazione degli effetti civili del matrimonio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4202 del 23 marzo 2001
«Una volta che nel giudizio con il quale sia stata chiesta la cessazione degli effetti civili di un matrimonio concordatario venga accertata la spettanza, ad una delle parti, dell'assegno di divorzio, ed una volta che su di essa si sia formato il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10291 del 28 maggio 2004
«Qualora non sussistano i presupposti per il riconoscimento del diritto alla percezione dell'assegno divorzile (per non avere nella fattispecie concreta quest'ultimo mai svolto funzioni di carattere alimentare), le somme corrisposte al coniuge più...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9058 del 5 luglio 2001
«Nel procedimento di divorzio trovano applicazione i principi della domanda e del contraddittorio e l'attribuzione dell'assegno divorzile è subordinata, pertanto, alla domanda di parte; peraltro, tale domanda non necessita di formule particolari e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3925 del 12 marzo 2012
«Nel giudizio di divorzio, la domanda di assegno deve essere proposta nel rispetto degli istituti processuali propri di quel rito, quindi dovendo essere necessariamente contenuta nell'atto introduttivo del giudizio ovvero nella comparsa di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4903 del 10 marzo 2004
«All'esito delle modifiche apportate, all'art. 4 della legge 1° dicembre 1970, n. 898, dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987 (applicabili anche in tema di separazione giudiziale dei coniugi, in virtù e nei limiti della disposizione di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2657 del 12 luglio 1976
«L'attribuzione di un assegno ai sensi del quarto comma dell'art. 5 della L. 1° dicembre 1970, n. 898, in materia di scioglimento del matrimonio, non può essere disposta d'ufficio, ma deve essere oggetto di specifica domanda. A tal fine non è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3330 del 8 ottobre 1976
«Il giudice non può concedere l'assegno di divorzio senza che vi sia stata domanda della parte interessata. Tuttavia, se nel giudizio di scioglimento di matrimonio il convenuto, opponendosi, insista per il mantenimento del vincolo e dei relativi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28835 del 5 dicembre 2008
«In tema di divorzio, la domanda di dichiarazione di "nullità" o inefficacia originaria dell'obbligo di corresponsione dell'assegno divorzile e di mantenimento per il figlio, comprende quella minore di inefficacia da una certa data o di revoca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4470 del 19 ottobre 1977
«La contumacia di una delle parti in causa rappresenta l'esercizio di un suo potere processuale, garantito e disciplinato da precise disposizioni del c.p.c. (artt. 290 e 294), e non può essere trasformata in elemento di prova circa la fondatezza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4456 del 20 aprile 1995
«Le cause concernenti l'assegno di divorzio non sono riconducibili alle cause “relative ad alimenti” — che vanno identificate nelle liti aventi ad oggetto l'obbligo legale di prestare gli alimenti ai sensi degli artt. 433 e ss. c.c. — stante la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2089 del 26 febbraio 1998
«La controversia a norma art. 9 bis della legge 1 dicembre 1970, n. 898 fra l'ex coniuge divorziato e gli eredi dell'obbligato avente ad oggetto l'aumento dell'assegno liquidato con la sentenza di divorzio ha natura divorzile e, come tale, deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3488 del 12 febbraio 2009
«In tema divorzio, la disposizione di cui all'art. 4, nono comma, della legge 1 dicembre 1970, n 898, nella formulazione introdotta dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74, secondo la quale, ai fini acceleratori della definizione del rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7824 del 5 luglio 2000
«Non si ha violazione del principio di correlazione tra imputazione contestata e reato ritenuto in sentenza, nella ipotesi in cui l'imputato sia condannato per il reato di cui all'art. 12 sexies della legge 1 dicembre 1970, n. 898, in luogo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34080 del 6 agosto 2013
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, sia l'obbligo morale sanzionato dall'art. 570, primo comma, c.p. che quello economico, sanzionato dal comma secondo della medesima disposizione, presuppongono la minore età del figlio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34270 del 7 settembre 2012
«L'art. 12 sexies della legge 1 dicembre 1970, n. 898, punisce il mero inadempimento dell'obbligo di corresponsione dell'assegno di mantenimento stabilito dal giudice, in sede di divorzio, in favore dei figli senza limitazione di età, purché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16789 del 17 luglio 2009
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 5, comma sesto, della legge 1° dicembre 1970, n. 898, sollevata in relazione agli artt. 29, 3, 31 Cost., nella parte in cui contempla il diritto all'assegno per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5434 del 29 febbraio 2008
«In tema di divorzio, è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 5, sesto comma, della legge 1º dicembre 1970, n. 898, nella parte in cui consente di assoggettare all'obbligo di corrispondere l'assegno anche il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10791 del 4 novembre 1997
«La ratio legis ed il tenore letterale della norma di cui al secondo comma dell'art. 6 della legge n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 11 della legge n. 74 del 1987 (a mente del quale il tribunale, pronunciando lo scioglimento o la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1024 del 18 febbraio 1982
«Il provvedimento del giudice del divorzio, in ordine all'affidamento del figlio minore ad uno dei coniugi, per il caso in cui sia accertata l'inidoneità dell'altro coniuge a prenderne cura, e non ricorrano motivi ostativi all'affidamento medesimo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1466 del 11 febbraio 1988
«Il giudice del divorzio, nel provvedere sull'affidamento dei figli minori, deve valutare la situazione in atto, al fine di adottare le scelte più idonee ad assicurare l'interesse dei minori stessi, garantendone la formazione della personalità ed...»