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Consiglio di Stato, Sez. VI, ordinanza n. 1083 del 9 marzo 2011
«Non si può eseguire una pronuncia cautelare sfavorevole all'esclusione da una gara (servizio di vigilanza) di una società prima classificata. La circostanza che la società prima classificata ed esclusa abbia perso la sospensiva non genera alcuno...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2450 del 14 maggio 2015
«Il vizio di elusione del giudicato si realizza allorché la P.A. cerchi di realizzare il medesimo risultato con un'azione connotata da un manifesto sviamento del potere, mediante l'esercizio di un potestà che, quantunque ascrivibile ad altra...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 3339 del 19 giugno 2013
«Ai sensi dell'art. 112 c.p.a., il rimedio dell'ottemperanza è necessariamente delimitato dal giudicato, il quale a sua volta si forma sulla base della pretesa azionata nel precedente giudizio di cognizione e non può da esso esorbitare. Ne deriva...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 3569 del 19 giugno 2012
«In presenza di azioni, nelle quali la domanda di cognizione proposta conduce alla formazione di un giudicato idoneo a produrre un vincolo conformativo pieno sull'esercizio della successiva attività dell'amministrazione e, dunque, idonee a condurre...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 1415 del 4 marzo 2011
«In tema di ottemperanza al giudicato, l'amministrazione è tenuta non solo a uniformarsi alle indicazioni rese dal giudice e a determinarsi secondo i limiti imposti dalla rilevanza sostanziale della posizione soggettiva azionata e consolidata in...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2690 del 29 maggio 2015
«L'art. 112, comma 3, c.p.a., come modificato dal decreto legislativo 15 novembre 2011, n. 195, ormai prevede che, in sede di ottemperanza, può essere proposta anche "azione di risarcimento dei danni connessi all'impossibilità o comunque alla...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 661 del 7 febbraio 2012
«È ammissibile la richiesta di risarcimento del danno per equivalente derivante dalla mancata esecuzione del giudicato proposta direttamente in sede di ottemperanza davanti al Consiglio di Stato. In primo luogo, non si viola il principio del doppio...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 5012 del 3 novembre 2015
«La dichiarazione di illegittimità costituzionale di una norma rileva anche nei processi in corso, ma non incide sugli effetti irreversibili già prodottisi. Ciò perché la retroattività degli effetti della dichiarazione di incostituzionalità...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1400 del 28 febbraio 2019
«Il giudizio di ottemperanza ha la finalità di ottenere l'adempimento dell'obbligo della pubblica amministrazione di conformarsi, per quanto riguarda il caso deciso, al giudicato, sicché il giudizio di ottemperanza in relazione al giudicato del...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1394 del 28 febbraio 2019
«Va intrapresa la strada del ricorso in ottemperanza anche dopo l'adozione di atti esecutivi a contenuto discrezionale, ma violativi del giudicato, senza la necessità di operare la distinzione concettuale tra elusione e violazione del giudicato,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 28573 del 8 novembre 2018
«La domanda avente ad oggetto la determinazione dell'indennità ex art. 42 bis del d.lgs. n. 327 del 2001 è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario anche qualora detta indennità sia stata determinata, in sede di giudizio di ottemperanza ad...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10267 del 27 aprile 2018
«Le modalità con cui il giudice amministrativo ha proceduto alla interpretazione della sentenza ottemperanda non possono essere oggetto di censura dinanzi alla Corte di Legittimità, poiché in sede di ottemperanza si provvede proprio...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 23 del 9 giugno 1998
«Gli atti ed i provvedimenti presi dai dirigenti preposti al vertice dell'Amministrazione e dai dirigenti di uffici dirigenziali generali non sono soggetti a ricorso gerarchico (art. 11 d.l. 31 marzo 1998, n. 80).»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 5813 del 25 novembre 2008
«Il ricorso gerarchico avverso un atto emesso da un ufficio sede di dirigente generale (quale appunto si configura l'ordinanza opposta in via amministrativa dall'odierna appellante), nel regime generale delle competenze stabilito dalla nuova...»
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Cassazione civile, Sez. Trib., sentenza n. 21530 del 15 ottobre 2007
«In tema di accise sugli oli minerali, l'avviso di pagamento emesso dall'Utif non costituisce un mero invito bonario preordinato ad un dialogo preventivo con il contribuente, ma un vero e proprio atto autoritativo volto a portare a conoscenza di...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 936 del 11 febbraio 1992
«Ai sensi dell'art. 3 comma 4 D.P.R. 30 giugno 1972, n. 748, il provvedimento dell'ispettore generale per il personale del ministero delle finanze non ha natura definitiva e non può essere impugnato in sede straordinaria; ma è ammesso l'errore...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 2 del 27 gennaio 1978
«La proposizione del ricorso gerarchico non preclude la possibilità di esperire il ricorso giurisdizionale, nei termini di legge, se il ricorrente rinunzi al ricorso gerarchico prima dell'emanazione della decisione del ricorso stesso o prima della...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 113 del 22 aprile 1997
«Il previo esperimento dei rimedi amministrativi, con il conseguente differimento della proponibilità dell'azione a un certo termine decorrente dalla data di presentazione del ricorso, è legittimo se giustificato da esigenze di ordine generale,...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 623 del 20 maggio 1996
«Poiché la disciplina in tema di ricorsi amministrativi introdotta dal D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 è da ritenersi applicabile all'ordinamento militare, sia pure con i temperamenti espressamente previsti dal legislatore in ragione della...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 17 del 4 dicembre 1989
«La decisione tardiva di accoglimento del ricorso gerarchico, se è totalmente satisfattiva dell'interesse del ricorrente, determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio intentato contro il provvedimento originario, e comunque è...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 16 del 27 novembre 1989
«Il decorso del termine breve di legge (90 giorni) per la formazione del silenzio-rigetto ai sensi dell'art. 6 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, non tra effetti sostanziali, non concreta cioè alcun provvedimento amministrativo fittizio, ma produce...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 93 del 26 luglio 1979
«È costituzionalmente illegittimo - per contrasto con l'art. 3 cost. - l'art. 10 commi 2 e 3 R.D. 8 gennaio 1931, n. 148, come modificato dalla l. 24 luglio 1957, n. 633 nella parte in cui dispone l'improponibilità e non la improcedibilità...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 2506 del 21 maggio 2010
«La mancata indicazione nel provvedimento impugnato dei termini e dell'autorità cui ricorrere concreta unicamente una mera irregolarità non incidente sulla legittimità dell'atto che, ai sensi degli art. 1, comma 3, D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1364 del 24 gennaio 2006
«Nei giudizi d'impugnazione avverso il silenzio-rifiuto dell'Amministrazione finanziaria sull'istanza di rimborso del contribuente per le maggiori somme versate in autotassazione, la legittimazione passiva spettava esclusivamente all'Intendenza di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5204 del 25 maggio 1998
«Il principio secondo cui, ai sensi dell'art. 149 c.p.c., la notificazione degli atti per mezzo del servizio postale non si esaurisce con la spedizione dell'atto da notificare, ma si perfeziona con la consegna del plico al destinatario attestata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3189 del 5 marzo 2001
«L'art. 2 D.P.R. n. 1199 del 1971, nel prevedere - con una norma applicabile a tutte le domande o istanze in via amministrativa da presentarsi entro un termine prestabilito - che il termine fissato dal legislatore per la presentazione dei ricorsi...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 1490 del 22 febbraio 1994
«E' tardivo, il ricorso gerarchico presentato dal ricorrente avverso il diniego di un periodo di congedo straordinario pronunciato dal primo presidente della Corte di cassazione, e ciò in quanto tale provvedimento è atto completo ed immediatamente...»
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Corte dei Conti, Sez. III, sentenza n. 66560 del 27 gennaio 1992
«La regola contenuta nell'art. 2 comma 2 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 (recante norme per la semplificazione dei procedimenti in materia di ricorsi amministrativi) riveste carattere di principio generale in virtù del quale anche le norme che,...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 121 del 26 aprile 1985
«Il principio enunciato dall'art. 2 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199, che attribuisce all'interessato la facoltà di presentare ricorsi amministrativi mediante plico raccomandato con avviso di ricevimento, con la conseguenza che la data di...»
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Consiglio di Stato, Sez. II, sentenza n. 1708 del 20 gennaio 1976
«L'utilizzazione del servizio postale è consentita dagli art. 2 e 9 del D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 solo nel caso di spedizione di raccomandata con avviso di ricevimento, e la data di spedizione acquista rilevanza solo se la lettera è inviata...»