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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11361 del 25 novembre 1992
«In tema di attenuanti generiche, posto che la ragion d'essere della relativa previsione normativa è quella di consentire al giudice un adeguamento, in senso più favorevole all'imputato, della sanzione prevista dalla legge, in considerazione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11444 del 28 novembre 1992
«In tema di successione di leggi penali, i decreti-legge non convertiti si applicano, se più favorevoli, ai fatti commessi durante il loro vigore. Ne deriva che — in materia tributaria — devono ritenersi efficaci le «dichiarazioni integrative» a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1164 del 7 febbraio 1992
«Per il combinato disposto degli artt. 585 comma quarto c.p.p. 1988 e 167 att., i «motivi nuovi» devono riguardare i capi e i punti della decisione enunciati a norma dell'art. 581 comma primo lett. a), ai quali si riferisce l'impugnazione....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11642 del 4 dicembre 1992
«Il mancato esercizio di un potere discrezionale, quale quello attribuito dall'art. 597, quinto comma c.p.p. al giudice d'appello, che può applicare d'ufficio la sospensione condizionale della pena, la non menzione della condanna ed una o più...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11734 del 5 dicembre 1992
«Nello stabilire i limiti della cognizione attribuita al giudice di appello, l'art. 597, quarto comma, c.p.p., dispone che, in caso di accoglimento dell'appello dell'imputato relativo a circostanze e a reati concorrenti, anche se unificati dalla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11741 del 5 dicembre 1992
«L'annullamento per nuovo esame della sentenza, per erronea applicazione dell'art. 468, primo comma, c.p.p., e dell'ordinanza dibattimentale con la quale il pretore abbia ritenuto non ammissibile — sulla base di una errata interpretazione di detta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11945 del 15 dicembre 1992
«A seguito della sent. 10 ottobre 1990, n. 435 della Corte costituzionale, la corte d'appello provvede in camera di consiglio solo nei casi previsti dall'art. 599, primo comma c.p.p. Di conseguenza, non può in appello applicarsi il rito camerale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11946 del 15 dicembre 1992
«Correttamente esprime il proprio dissenso il P.M., ove la parte privata abbia fondato la richiesta di patteggiamento ex art. 599 c.p.p. sull'applicazione della continuazione tra i reati ascritti. Siffatta ipotesi, invero, non figura tra quelle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11947 del 15 dicembre 1992
«In tema di furto, quando l'avente diritto o persona da lui incaricata sorvegli le fasi dell'azione furtiva, sì da poterla interrompere in ogni momento, il delitto non è consumato neanche con l'occultamento della cosa sulla persona del colpevole....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12066 del 19 dicembre 1992
«Il rigore dell'inammissibilità del motivo di impugnazione relativo a vizio di motivazione dedotto contestualmente alla dichiarazione di gravame e prima del deposito del provvedimento, prospettabile in relazione al giudizio di cassazione, ove...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1223 del 5 maggio 1992
«Avverso l'ordinanza del Gip che, accogliendo le richieste del pubblico ministero, dispone la proroga del termine per le indagini preliminari e l'espletamento di incidente probatorio non è previsto gravame, sicché deve ritenersi inammissibile il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1252 del 5 maggio 1992
«Il reato di cui all'art. 650 c.p. è costituito dalla inosservanza di ogni ordine o provvedimento legalmente dati, cioè previsti e/o consentiti da norma giuridica, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, di ordine pubblico o di igiene. Le...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1258 del 28 luglio 1992
«Per l'accertamento della sussistenza della continuazione non bisogna avere riguardo agli intenti perseguiti dall'autore delle diverse azioni delittuose, giacché l'identità del movente è insufficiente a rivelare la medesimezza del disegno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1342 del 17 settembre 1992
«Condizione essenziale per la concessione della liberazione condizionale disciplinata dall'art. 176 c.p. ovvero dell'art. 8 della L. n. 304 del 1982, concernente misure per la difesa dell'ordinamento costituzionale, è l'avere il condannato tenuto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1381 del 2 settembre 1992
«Nel procedimento di riesame delle ordinanze che dispongono una misura cautelare, le garanzie difensive fondamentali non possono superare lo stesso concreto interesse della parte manifestatosi attraverso il suo comportamento. Ne consegue pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1505 del 16 ottobre 1992
«Il giudice dell'esecuzione, richiesto dell'applicazione della disciplina del reato continuato ai sensi dell'art. 671 c.p.p., deve verificare se i reati esaminati sono collegati da un rapporto di immediata e diretta connessione psicologica e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1523 del 14 febbraio 1992
«La semplificazione e la maggiore celerità, che caratterizza il giudizio camerale, nell'ipotesi prevista dall'art. 599 c.p.p. non consente, di superare l'esplicito contenuto delle disposizioni dettate dall'art. 601 c.p.p. che disciplina ex professo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1556 del 23 aprile 1992
«Non è configurabile il reato di ragion fattasi, sibbene quello di estorsione, concorrente con quello di associazione per delinquere, allorché si sia in presenza di una organizzazione specializzata in realizzazione di crediti per conto altrui, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1635 del 12 maggio 1992
«In tema di liberazione condizionale il fatto che risulti dimostrata la obiettiva impossibilità di adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato, secondo quanto previsto dall'ultimo comma dell'art. 176 c.p., non esclude che la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 170 del 10 gennaio 1992
«Il procedimento di appello in camera di consiglio, disciplinato dall'art. 599, comma quarto, c.p.p., nella parte non dichiarata incostituzionale dalla sentenza n. 435 del 10 ottobre 1990 della Corte costituzionale, prevede che, ove il giudice non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1721 del 25 giugno 1992
«L'appartenenza a una banda armata o a qualunque associazione sovversiva è elemento che, di per sé solo, non consente né di ritenere, né di escludere l'unicità del disegno criminoso che non può identificarsi nell'unicità di motivazione o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1942 del 5 giugno 1992
«Non è possibile rettificare ai sensi dell'art. 130 c.p.p., per il formarsi della res judicata, il provvedimento della Corte di cassazione che, nel dichiarare inammissibile il ricorso del minorenne, lo abbia condannato al pagamento delle spese...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1965 del 15 dicembre 1992
«È ammissibile il gravame, qualora manchi la data del provvedimento impugnato, purché nell'atto siano indicati tutti gli elementi utili per individuare gli estremi del medesimo. (Nella specie la Corte ha annullato l'ordinanza del tribunale che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1985 del 21 febbraio 1992
«È configurabile il delitto di ricettazione di un bene immobile. L'art. 648 c.p. prevede l'ipotesi dell'acquisto di cose provenienti da qualsiasi delitto oltre che la ricezione e l'occultamento delle cose medesime: mentre in relazione a questi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2002 del 21 febbraio 1992
«Il corpus del possesso della fauna selvatica — di proprietà dello Stato giusto il disposto dell'art. 1 della legge quadro sulla caccia — è costituito dalla presenza della stessa sul territorio nazionale (art. 2 della predetta legge), mentre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2099 del 5 giugno 1992
«È inammissibile il conflitto di competenza sollevato dal giudice di merito avverso decisione della Corte di cassazione. È infatti estraneo al sistema processuale una ipotesi di conflitto tra un giudice di merito e quello di legittimità, i cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2225 del 11 dicembre 1992
«Non è concettualmente incompatibile o giuridicamente impossibile ipotizzare il nesso della continuazione tra reato associativo e reati programmati che siano stati poi effettivamente commessi, a condizione però che questi ultimi siano stati...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2303 del 3 novembre 1992
«Nel procedimento di esecuzione, l'inosservanza dell'art. 666, terzo e quarto comma, c.p.p., concernenti l'avviso al difensore e la sua partecipazione all'udienza in camera di consiglio, deve intendersi sanzionata, in mancanza di una specifica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2388 del 5 marzo 1992
«La concessione delle attenuanti generiche non implica necessariamente un giudizio di non gravità del fatto-reato e, quindi, la determinazione della pena base in misura prossima al minimo edittale. La concessione di tale attenuante è, infatti, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2427 del 3 agosto 1992
«Integra il reato di cui all'art. 650 c.p. l'inottemperanza all'ordine di esibizione della carta di circolazione del veicolo entro il termine all'uopo fissato dall'autorità di polizia, in quanto detto ordine è emesso sia per ragioni di giustizia, a...»