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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2671 del 25 gennaio 2007
«Sussiste la circostanza attenuante comune della provocazione (art. 62, comma primo, n. 2, c.p.) qualora la reazione iraconda segua a breve distanza di tempo e di luogo rispetto alla condotta aggressiva tenuta dal provocatore.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12860 del 6 aprile 2005
«Sussiste la circostanza attenuante comune della provocazione (art. 62, n. 2, c.p.) anche quando la reazione iraconda non segua immediatamente il fatto ingiusto — a differenza di quel che richiede l'esimente di cui all'art. 599 c.p. nel delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38020 del 27 settembre 2004
«La circostanza attenuante della provocazione non è applicabile nell'ipotesi di reato unito dalla continuazione ad altro reato, perché la reiterazione annulla l'effetto iniziale della provocazione, rivelando il subentrare all'originaria situazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26298 del 10 giugno 2004
«La circostanza attenuante della provocazione è configurabile solo in presenza di una situazione iniziale di legittimità o, almeno, di non illiceità dell'offensore, confliggente con una opposta condizione di illiceità dell'offeso e qualificata da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24693 del 31 maggio 2004
«Per il riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione, pur non richiedendosi la proporzione tra reazione ed offesa, occorre tener conto del criterio dell'adeguatezza come parametro utile alla valutazione dello stato d'animo del reo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12558 del 16 marzo 2004
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione occorrono: a) lo «stato d'ira» costituito da una situazione psicologica caratterizzata da un impulso emotivo incontenibile, che determina la perdita dei poteri di autocontrollo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35607 del 23 ottobre 2002
«Al fine di ritenere configurabile la circostanza attenuante della provocazione nell'ipotesi di reazione del soggetto provocato diretta contro persona diversa dal provocatore, occorre che la vittima sia legata al provocatore da un rapporto che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 630 del 23 gennaio 2001
«Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante della provocazione può costituire «fatto ingiusto» anche il ricorso a forme espressive non corrette, ma anzi caratterizzate da insolenza e villania e, quanto allo «stato d'ira», lo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12307 del 29 novembre 2000
«Non vi è compatibilità tra l'attenuante della provocazione e un reato a condotta abituale, quale quello di maltrattamenti in famiglia previsto dall'art. 572 c.p., contrassegnato costitutivamente da una serie di comportamenti antigiuridici di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6285 del 19 maggio 1999
«In tema di circostanza attenuante per stato d'ira (art. 62 n. 2 c.p.), la provocazione, oltre che istantanea, può essere lenta protraendosi nel tempo senza mai raggiungere quella intensità di stimolazione da produrre nel perseguitato una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 701 del 21 gennaio 1998
«Al fine della sussistenza della circostanza attenuante della provocazione non occorre una vera e propria proporzione tra offesa e reazione; tuttavia occorre comunque l'adeguatezza della risposta rispetto alla gravità del fatto ingiusto. Infatti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6981 del 14 luglio 1997
«Ai fini della applicabilità dell'attenuante della provocazione, uno stato d'animo caratterizzato da odio e rancore non è sufficiente ad integrare lo stato d'ira che l'art. 62 n. 2 del codice penale prevede quale elemento costitutivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7943 del 13 agosto 1996
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione, è necessario che il fatto commesso dalla vittima sia oggettivamente ingiusto (anche con riferimento a norme sociali e di costume), a nulla rilevando l'erroneo convincimento del reo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3067 del 26 marzo 1996
«Lo «stato d'ira» previsto, quale circostanza attenuante, dall'art. 62 n. 2 c.p., proprio perché — diversamente dall'«impeto d'ira» di cui parlava il codice penale previgente — può consistere anche in un'alterazione emotiva che si protrae nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12785 del 29 dicembre 1995
«Per la sussistenza dell'attenuante della provocazione è necessario che il reato sia stato commesso in un vero e proprio stato d'ira determinato da un fatto altrui che deve essere obiettivamente ingiusto. Inoltre, anche senza che vi debba essere un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1323 del 10 febbraio 1995
«La circostanza attenuante della provocazione può competere anche a chi abbia tenuto per primo un comportamento ingiusto, quando l'altrui reazione sia stata così «eccessiva e sproporzionata rispetto all'originario fatto provocatorio» da dare vita a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11185 del 9 novembre 1994
«Ai fini del riconoscimento dell'attenuante della provocazione è richiesta una certa proporzione tra fatto ingiusto e reazione per escludere che il primo sia stato mera occasione per la commissione del reato e non la causa psicologica di questo....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9373 del 31 agosto 1994
«Ai fini della concessione dell'attenuante prevista dall'art. 62 n. 2 c.p., il fatto ingiusto altrui può essere realizzato non solo da un comportamento antigiuridico ma anche dalla violazione di norme sociali o di costume e deve contenere in sé la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5395 del 10 maggio 1994
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione non è necessario che il fatto ingiusto sia di rilevanza tale da dimostrare obiettivamente la capacità di suscitare nell'autore della reazione quello stato d'ira che costituisce il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2784 del 5 marzo 1994
«Ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione, per stabilire l'adeguatezza psicologica della condotta alla afflizione determinata nell'agente dall'altrui comportamento, il giudice di merito non può limitare l'esame...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10765 del 24 novembre 1993
«Ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione si richiede, dissimilmente dall'esimente della legittima difesa, non la proporzione tra la reazione e l'offesa, ma l'adeguatezza di quella a questa quale esaustivo ed utile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7005 del 14 luglio 1993
«Nel caso in cui l'imputato invochi la concessione della circostanza attenuante della provocazione ed alleghi il fatto ingiusto collegato all'evento, è a carico del giudice stabilire se sussista un nesso tra fatto ingiusto e condotta offensiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6352 del 23 giugno 1993
«A differenza dell'esimente della provocazione, prevista dall'art. 599, secondo comma, c.p., per l'attenuante di cui all'art. 62, n. 2, c.p., non è richiesto che la reazione iraconda segua immediatamente il fatto ingiusto, come è anche dimostrato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6355 del 23 giugno 1993
«L'attenuante della provocazione si compone di due elementi: uno oggettivo, costituito dal fatto ingiusto della vittima, che può essere realizzato non solo da un comportamento antigiuridico, ma anche dalla violazione di norme sociali o di costume;...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 684 del 26 gennaio 1993
«Per il riconoscimento dell'attenuante della provocazione è necessario che il reato sia stato commesso non già in un generico stato di emozione e di turbamento di animo, ma in uno stato di ira; è necessario, cioè, che l'agente abbia perduto il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 708 del 26 gennaio 1993
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione, lo stato d'ira non è incompatibile con la preordinazione del reato.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10552 del 3 novembre 1992
«Ai fini della sussistenza della circostanza attenuante della provocazione, il concetto di «fatto ingiusto», pur comprendendo in sé qualsiasi comportamento, intenzionale o colposo, legittimo o illegittimo, purché idoneo a scatenare, l'altrui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6913 del 11 giugno 1992
«In materia di circostanze attenuanti, la provocazione, oltre che istantanea può essere lenta, protraendosi nel tempo senza mai raggiungere quella intensità di stimolazione da produrre, nell'offeso, una conflagrazione reattiva, ma determinando,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6909 del 11 giugno 1992
«Benché per il riconoscimento dell'attenuante della provocazione non si richieda la proporzione tra reazione e offesa, deve tuttavia tenersi conto del criterio dell'adeguatezza come parametro utile alla valutazione dello stato d'animo e delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6915 del 11 giugno 1992
«L'attenuante della provocazione concerne reati aventi carattere per sé stesso reattivo a danno del provocatore, tra i quali non rientrano le violazioni alla legge sulle armi che sono punite indipendentemente dall'indagine se l'autore abbia voluto...»