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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26012 del 12 dicembre 2007
«È valida la fideiussione prestata dal socio illimitatamente responsabile in favore della società di persone che, pur se sprovvista di personalità giuridica, costituisce un distinto centro di interessi e di imputazione di situazioni sostanziali e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 816 del 15 gennaio 2009
«La domanda di liquidazione della quota di una società di persone, da parte del socio receduto, fa valere un'obbligazione non degli altri soci, ma della società, e, pertanto, ai sensi dell'art 2266 cod. civ., va proposta nei confronti della società...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1036 del 16 gennaio 2009
«Nelle società di persone (nella specie, società in nome collettivo), la responsabilità illimitata e solidale tra i soci è stabilita a favore dei terzi che vantino crediti nei confronti della società e non è applicabile alle obbligazioni della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19946 del 6 ottobre 2004
«La sentenza di condanna pronunciata in un processo tra il creditore della società ed una società di persone costituisce titolo esecutivo anche contro il socio illimitatamente responsabile, in quanto dall'esistenza dell'obbligazione sociale deriva...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4768 del 14 maggio 1999
«Il fatto illecito colposo di uno dei soci di una società di fatto, commesso nell'ambito dell'attività della stessa e per il raggiungimento dei suoi scopi, costituisce illecito della società, ed impegna tutti i soci solidalmente ed illimitatamente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6734 del 24 marzo 2011
«La dichiarazione di fallimento del socio illimitatamente responsabile di società di persone determina la sua esclusione di diritto dalla società, ai sensi dell'art. 2288 c.c. - applicabile, come nella specie, ex art. 2293 c.c. alla società in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17953 del 1 luglio 2008
«Il fallimento delle società di persone non determina lo scioglimento del vincolo sociale, poiché l'esclusione di diritto del socio che sia dichiarato fallito, prevista dall'art. 2288 c.c., applicabile alle società di fatto in virtù del disposto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2639 del 23 febbraio 2001
«In base al disposto dell'art. 2290 c.c., il socio receduto, ancorché per la sua posizione sia illimitatamente responsabile delle obbligazioni sociali, non risponde delle obbligazioni assunte successivamente al suo recesso, a condizione che il...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 13084 del 15 giugno 2011
«Nel giudizio tributario, la responsabilità illimitata e solidale dei soci della società in nome collettivo, di cui all'art. 2291 cod. civ., operante anche nei rapporti tributari, non comporta la diretta estensione ai soci medesimi del giudicato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18185 del 18 agosto 2006
«Il socio di una società in nome collettivo che, per effetto della responsabilità solidale e illimitata stabilita dall'art. 2291 c.c., abbia pagato un debito sociale, può direttamente rivalersi nei confronti del consocio, tenuto in via di regresso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2041 del 26 febbraio 1988
«La disposizione dell'art. 2317 c.c. il quale, nelle società in accomandita irregolari, fissa il principio della responsabilità illimitata per le obbligazioni sociali del socio accomandante ove egli abbia partecipato alle operazioni sociali,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13468 del 3 giugno 2010
«La prestazione di garanzia in favore di una società in accomandita semplice ed il prelievo di fondi dalle casse sociali per le esigenze personali (quand'anche indebito o addirittura illecito) non integrano l'ingerenza del socio accomandante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11973 del 17 maggio 2010
«Nelle società in accomandita semplice il potere di rappresentanza spetta al socio accomandatario, mentre l'accomandante non può trattare o concludere affari in nome della società, se non in forza di procura speciale relativa, volta a volta, alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 508 del 19 gennaio 1991
«La situazione di socio occulto di una società in accomandita semplice, la quale è caratterizzata dall'esistenza di due categorie di soci, che si diversificano a seconda del livello di responsabilità (illimitata per gli accomandatari e limitata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 804 del 25 gennaio 2000
«Tali conclusioni si impongono ancora a più forte ragione quando manchi la di mostrazione della sussistenza di comportamenti suscettibili di essere qualificati come abuso della personalità giuridica (configurabile con riguardo alla natura fittizia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2053 del 10 marzo 1999
«Ai fini del raggiungimento dei "quorum" costitutivo dell'assemblea di una società per azioni, sono legittimamente computabili le azioni del socio datore di pegno, quand'anche questi risulti titolare di gran parte del capitale sociale, considerato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2422 del 31 gennaio 2008
«In tema di responsabilità illimitata dell'azionista socio unico di società per azioni in caso di insolvenza della società, l'art. 2362 c.c. (nel testo vigente anteriormente al D.L.vo n. 6 del 2003), esige per le obbligazioni sociali che esse siano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4111 del 28 aprile 1994
«Tale principio ha trovato conferma nel nuovo testo dell'art. .2497, secondo comma, c.c. — introdotto con l'art. 7 del D.L. n. 88 del 1993, in attuazione della tredicesima direttiva CEE sul diritto delle società, relativa alle Srl con unico socio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1195 del 17 maggio 2010
«Il socio di una società di capitali è titolare, già prima che divenga esigibile il suo diritto alla quota di liquidazione, di una situazione giuridica direttamente tutelata, avente ad oggetto innanzi tutto il diritto alla durata tendenzialmente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14870 del 16 novembre 2000
«Invece, proprio per rafforzare questa funzione, a norma dell'art. 2497, secondo comma, c.c., nella formulazione previgente a quella introdotta dall'art. 7 del D.L.vo 3 marzo 1993 n. 88, nel caso di insolvenza di una società a responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2921 del 29 marzo 1996
«Con riguardo ad un'ipotesi di fusione c.d. eterogenea di società, e tenuto conto della parziale dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 2503 c.c. (sentenza della Corte costituzionale n. 47 del 20 febbraio 1995), la fusione senza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 122 del 4 gennaio 2005
«In particolare, l'atto costitutivo (o lo statuto che lo integra) può istituire in capo ai soci obblighi di contribuzione commisurati alle perdite di gestione di volta in volta registrate in un bilancio regolarmente approvato (non implicando ciò...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23669 del 6 novembre 2006
«La illimitata responsabilità del socio accomandatario per le obbligazioni sociali, ai sensi dell'art. 2313 c.c., trae origine dalla sua qualità di socio e si configura pertanto come personale e diretta, anche se con carattere di sussidiarietà in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23211 del 17 dicembre 2012
«La situazione di socio occulto di una società in accomandita semplice - la quale è caratterizzata dall'esistenza di due categorie di soci, che si diversificano a seconda del livello di responsabilità - non è idonea, anche qualora una tale società...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22246 del 7 dicembre 2012
«La responsabilità illimitata del socio accomandante ingeritosi nell'amministrazione della società, sancita dall'art. 2320 c.c. che, a tal fine, lo equipara all'accomandatario, non è collegata a vicende personali o societarie suscettibili di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4494 del 5 maggio 1999
«Ai sensi dell'art. 4 lett. d) legge 24 dicembre 1969 n. 990, anteriormente alla modifica disposta dall'art. 18 legge 19 febbraio 1992 n. 142, il socio di una società in nome collettivo, indipendentemente dalla responsabilità di essa come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11079 del 11 giugno 2004
«Nel procedimento di estensione del fallimento previsto dall'art. 147 legge fall., il tribunale esercita poteri officiosi rispetto ai quali l'istanza di estensione presentata da un creditore (Corte cost. 16 luglio 1970, n. 142) o dal curatore o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5884 del 14 giugno 1999
«Il titolo esecutivo formatosi in un giudizio (anche monitorio) tra il creditore di una società di persone e la società è efficace anche contro il socio illimitatamente responsabile della società stessa, poiché nei riguardi di tale socio si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4669 del 23 maggio 1990
«È ammissibile la proposta di concordato che preveda la chiusura del fallimento di una società in nome collettivo con esclusione del fallimento di uno dei soci nel rapporto con i suoi creditori personali, tenuto conto della riserva contenuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13421 del 23 maggio 2008
«In tema di estensione del fallimento ai sensi dell'art. 147 legge fall., qualora, dopo la dichiarazione di fallimento di una società con soci a responsabilità illimitata, si accerti l'esistenza di altro socio illimitatamente responsabile (ovvero,...»