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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13759 del 12 giugno 2007
«I pagamenti di crediti sorti anteriormente all'ammissione a concordato preventivo devono ritenersi inefficaci quando eccedano l'ordinaria amministrazione, in mancanza dell'espressa autorizzazione del giudice delegato, anche se relativi ad un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23796 del 8 novembre 2006
«Ai fini della opponibilità alla massa del relativo credito del professionista, l'incarico conferito ad avvocato dall'imprenditore in amministrazione controllata non è da annoverare automaticamente nella categoria degli atti di straordinaria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23271 del 27 ottobre 2006
«È inammissibile il ricorso per Cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. avverso il decreto con cui il giudice delegato, durante l'esecuzione del concordato preventivo, impartisce direttive generali per una corretta gestione della procedura nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20291 del 20 ottobre 2005
«In tema di concordato preventivo, la valutazione in ordine al carattere di ordinaria o straordinaria amministrazione dell'atto posto in essere dal debitore senza autorizzazione del giudice delegato, ai fini della eventuale dichiarazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15484 del 1 aprile 2004
«In tema di cause di giustificazione, incombe sull'imputato, che deduca una determinata situazione di fatto a sostegno dell'operatività di un'esimente, se non un vero e proprio onere probatorio, inteso in senso civilistico, un compiuto onere di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18818 del 29 aprile 2013
«L'inammissibilità della richiesta di revisione per manifesta infondatezza ai sensi dell'art. 634 c.p.p. sussiste quando le ragioni poste a suo fondamento risultano, all'evidenza, inidonee a consentire una verifica circa l'esito del giudizio. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4328 del 1 febbraio 2012
«In tema di giudizio di revisione, l'eventuale parere reso dal P.G. in vista della valutazione sull'ammissibilità della richiesta deve essere comunicato alla controparte affinché questa sia posta in grado di svolgere, anche in relazione ad esso, le...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 15189 del 20 aprile 2012
«Nel giudizio di revisione, il parere del pubblico ministero che sia stato, sia pure irritualmente, acquisito ai fini della valutazione sull'ammissibilità della richiesta, e che abbia un contenuto argomentativo, deve essere comunicato alla parte...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31132 del 31 luglio 2007
«È illegittima la decisione con cui il giudice di appello dichiari inammissibile la richiesta di revisione omettendo di comunicare all'interessato il parere del P.G., in quanto — ancorché nella fase preliminare di ammissibilità della richiesta sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1155 del 5 agosto 1999
«In tema di revisione, ai fini del giudizio di ammissibilità della richiesta, il preliminare esame della corte di appello circa il presupposto della non manifesta infondatezza deve limitarsi a una sommaria delibazione dei nuovi elementi di prova...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1095 del 14 marzo 1998
«Con riguardo all'attuale disciplina della revisione è improprio distinguere una fase rescindente e una fase rescissoria, non essendo più previsto uno stadio della procedura che si concluda con la revoca o l'annullamento della precedente sentenza....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3966 del 30 ottobre 1997
«In tema di revisione di una sentenza di condanna, la fase dell'accertamento della ammissibilità della relativa istanza implica una sommaria delibazione dei nuovi elementi di prova addotti, così da stabilire se essi appaiono in astratto idonei ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4126 del 11 dicembre 1993
«In tema di revisione, il principio per cui il giudizio in ordine all'ammissibilità della richiesta, sotto il profilo della non manifesta infondatezza, deve essere volto alla verifica della sola idoneità in astratto dei nuovi elementi di prova...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1005 del 16 aprile 1993
«Ai fini della valutazione in ordine alla ammissibilità o meno di una istanza di revisione, nella fase rescindente, la corte d'appello adita deve sotto il profilo dell'eventuale manifesta infondatezza dell'istanza di revisione, limitarsi ad una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 890 del 21 giugno 1996
«Il giudizio di revisione nel nuovo codice di procedura penale non comprende, a differenza del vecchio, una fase rescindente e una fase rescissoria e la valutazione di ammissibilità dell'istanza (che nel vecchio rito era rimessa alla cassazione)...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 943 del 11 agosto 1992
«Nel procedimento preliminare di delibazione da parte della corte d'appello, ex art. 634 c.p.p., dell'ammissibilità della richiesta di revisione, non deve essere dato avviso del giorno fissato per l'udienza di discussione alle parti, delle quali...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4521 del 13 febbraio 1992
«Ai sensi dell'art. 634 c.p.p., quando la richiesta di revisione è proposta, fuori dalla ipotesi preveduta dagli artt. 639 e 632 o senza l'osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 631, 632, 633, 641 c.p.p., ovvero risulta manifestamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37788 del 16 novembre 2006
«Il principio del ne bis idem è applicabile anche nel procedimento di prevenzione, ma la preclusione del giudicato opera rebus sic stantibus e non preclude l'esame di nuove e diverse circostanze, siano esse sopravvenute, anteriori o emerse...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10011 del 14 marzo 2005
«L'ipotesi prevista dal comma 2 dell'articolo 648 del c.p. costituisce una circostanza attenuante speciale del reato di ricettazione e non una fattispecie autonoma di reato; onde di questa deve tenersi conto nel giudizio di comparazione con le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5649 del 12 febbraio 2002
«In tema di misure di prevenzione, il principio di intangibilità del giudicato, che pure caratterizza i provvedimenti definitivamente assunti, opera limitatamente alle situazioni di fatto valutate di volta in volta per la deliberazione dei...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 28 giugno 2000
«In tema di giudizio abbreviato, pur mancando nell'art. 599 c.p.p. una disposizione analoga a quella dell'art. 442, terzo comma, stesso codice, anche la sentenza emessa a conclusione del giudizio di appello tenutosi con le forme camerali deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5099 del 2 dicembre 1999
«Allorché il provvedimento del giudice, emesso in forma di ordinanza, non decide su questioni contingenti o temporanee, sia di rito, sia di merito, ma statuisce su determinate situazioni giuridiche con carattere di definitività ed è soggetto a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13665 del 24 dicembre 1998
«L'obbligo del giudice di dichiarare l'esistenza di una causa di non punibilità permane fino al momento in cui la sentenza diviene irrevocabile ai sensi dell'art. 648 c.p.p., non potendosi sino a tale momento considerare concluso il processo. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2290 del 23 febbraio 1998
«Al principio della c.d. formazione progressiva del giudicato, operante in caso di annullamento parziale con rinvio che investa solo punti della sentenza di condanna diversi da quello concernente l'affermazione della responsabilità, con conseguente...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18 del 17 luglio 1996
«La confisca prevista nell'ambito del procedimento di prevenzione nei confronti di persona indiziata di appartenere ad associazione di tipo mafioso non ha né il carattere sanzionatorio di natura penale, né quello di un provvedimento di prevenzione,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4675 del 9 maggio 1996
«In caso di annullamento parziale da parte della Corte di cassazione che abbia ad oggetto statuizioni diverse ed autonome rispetto al riconoscimento dell'esistenza del fatto-reato e della responsabilità dell'imputato, non può più essere dichiarata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4077 del 21 settembre 1995
«L'estinzione del reato, a norma dell'art. 210 c.p., impedisce di per sè l'applicazione della misura di sicurezza, e ne fa cessare l'applicazione. Ne consegue che, poiché, nel caso di assoluzione (nella specie, in appello) da uno dei reati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11206 del 9 novembre 1994
«L'espressione condanna è usata per qualificare l'intero provvedimento giurisdizionale, che comprende il riconoscimento della responsabilità dell'imputato in ordine ad un determinato reato e l'applicazione della pena relativa al medesimo. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10291 del 28 settembre 1994
«L'irrevocabilità della sentenza di condanna (art. 648 c.p.p.) riguarda tutte le statuizioni di cui questa si compone e, quindi, non solo quelle concernenti l'esistenza del reato contestato e la responsabilità dell'imputato, ma anche quelle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1192 del 23 maggio 1997
«La preclusione di natura endoprocessuale che si forma a seguito delle impugnazioni in materia di misure cautelari ha una portata più modesta rispetto a quella propria della «res iudicata», sia perché è operante soltanto allo stato degli atti, sia...»