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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7663 del 1 agosto 1990
«Nei giudizi instaurati da (o contro) società di persone è sufficiente, ai fini della rituale instaurazione del contraddittorio, la presenza in giudizio di tutti i soci, non essendo configurabile un interesse della società (come autonomo soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2681 del 23 gennaio 2012
«L'espressione "abuso di autorità" che costituisce, unitamente alla "violenza" o alla "minaccia", una delle modalità di consumazione del reato previsto dall'art. 609 bis, c.p. non include la violenza sessuale commessa abusando della potestà di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37251 del 1 ottobre 2008
«In tema di reati sessuali, rientra nella nozione di minaccia impiegata dall'art. 609 bis c.p. anche la prospettazione, da parte del soggetto agente, di esercitare un diritto quando essa sia finalizzata al conseguimento dell'ulteriore vantaggio di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42092 del 21 dicembre 2006
«Alla madre che esercita la potestà su persona di minore età, affetta da menomazione psichica, incombe l'obbligo di protezione e di educazione, e quindi l'obbligo di impedire un evento di cui sia chiaramente consapevole, quale il compimento di atti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40443 del 12 dicembre 2006
«Integra il delitto di violenza sessuale non solo la violenza che pone il soggetto passivo nell'impossibilità di opporre tutta la resistenza possibile, realizzando un vero e proprio costringimento fisico, ma anche quella che si manifesta con il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16292 del 12 maggio 2006
«In tema di reati contro la libertà sessuale, nei rapporti di coppia di tipo coniugale non ha valore scriminante il fatto che la donna non si opponga palesemente ai rapporti sessuali e li subisca, quando è provato che l'autore, per le violenze e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6340 del 17 febbraio 2006
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 609 bis c.p., violenza sessuale, non è necessaria una violenza che ponga il soggetto passivo nell'impossibilità di opporre una resistenza, essendo sufficiente che l'azione si compia in modo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28505 del 3 luglio 2003
«Deve includersi nella nozione di atti sessuali il «palpeggiamento» delle natiche in quanto tale comportamento costituisce una effettiva e concreta intrusione nella sfera sessuale della vittima e, sebbene superficiale, integra una oggettiva...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40712 del 15 novembre 2001
«In applicazione della regola dettata dall'art. 40 cpv. c.p., secondo cui il non impedire un evento che si abbia l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo, deve ritenersi responsabile di concorso nel reato di violenza sessuale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3990 del 1 febbraio 2001
«In tema di reati contro la libertà sessuale, la violenza richiesta per la integrazione del reato non è soltanto quella che pone il soggetto passivo nell'impossibilità di opporre tutta la resistenza voluta, tanto da realizzare un vero e proprio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3553 del 7 dicembre 2000
«Ai fini della qualificazione di un atto come «atto sessuale», quale previsto dall'art. 609 bis c.p., non deve necessariamente farsi riferimento all'istinto sessuale del soggetto agente, ben potendo rientrare nella nozione in questione anche un...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 13 del 5 luglio 2000
«In tema di violenza sessuale, l'«abuso di autorità» di cui all'art. 609 bis, primo comma, c.p. presuppone nell'agente una posizione autoritativa di tipo formale e pubblicistico. (In applicazione di tale principio la Corte ha escluso la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1913 del 21 febbraio 2000
«Deve ritenersi corretta la qualificazione di incaricato di pubblico servizio attribuita al medico convenzionato con il servizio sanitario nazionale perché investito di funzioni di carattere pubblicistico aventi nel contempo natura sanitaria ed...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1911 del 21 febbraio 2000
«L'idoneità della violenza o della minaccia a coartare la volontà della vittima nei reati di violenza sessuale vanno esaminate non secondo criteri astratti aprioristici, ma tenendosi conto, in concreto, di ogni circostanza oggettiva e soggettiva;...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11293 del 30 dicembre 1996
«L'art. 609 bis c.p. (violenza sessuale), introdotto dall'art. 3 legge 15 febbraio 1996, n. 66, così come l'art. 519 c.p. (della violenza carnale), equipara la minaccia alla violenza fisica. (Fattispecie relativa a rigetto di ricorso con il quale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14085 del 26 marzo 2013
«In tema di reati sessuali, l'idoneità della violenza o della minaccia a coartare la volontà della vittima va esaminata non secondo criteri astratti e aprioristici, ma valorizzando in concreto ogni circostanza oggettiva e soggettiva, sicché essa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20766 del 3 giugno 2010
«L'abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica (art.609 bis, comma secondo, n. 1, c.p.) consiste nel doloso sfruttamento della menomazione della vittima e si verifica quando le richiamate condizioni sono strumentalizzate per accedere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38261 del 17 ottobre 2007
«In tema di violenza sessuale, la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale, in quanto è sufficiente ad integrarla la circostanza che il soggetto passivo versi in condizioni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35492 del 25 settembre 2007
«In tema di inammissibilità dell'impugnazione, la mancanza di specificità dei motivi va riscontrata anche nel caso di mancata correlazione tra i motivi posti alla base del gravame e quelli posti dal giudice censurato alla base della propria...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14141 del 5 aprile 2007
«In tema di violenza sessuale in danno di persona che si trovi in stato di inferiorità psichica o fisica ex art. 609 bis, comma secondo, c.p., la nuova disciplina — a differenza di quella previgente dettata dall'abrogato art. 519 c.p. per il quale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24212 del 27 maggio 2004
«Ai fini della configurabilità del reato di violenza sessuale con abuso delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa, di cui all'art. 609 bis, comma secondo n. 1, c.p., occorre accertare non soltanto se la persona con la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14789 del 26 marzo 2004
«Il reato di violenza sessuale è configurabile anche all'interno del rapporto di coppia, coniugale o paraconiugale che sia, ogni qual volta vi sia un costringimento fisico-psichico idoneo ad incidere sulla libertà di autodeterminazione del partner,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2646 del 27 gennaio 2004
«In tema di violenza sessuale in danno di persona che si trovi in stato di inferiorità fisica o psichica, si ha induzione punibile quando la condotta configuri una vera e propria sopraffazione nei confronti della vittima che soggiace al volere del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47453 del 11 dicembre 2003
«Il delitto di violenza sessuale in danno di persona che si trovi in stato di inferiorità psichica o fisica è integrato da una condotta posta in essere con la piena consapevolezza della condizione di inferiorità della vittima e se l'azione sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32513 del 30 settembre 2002
«La figura di violenza sessuale delineata al comma 2 n. 1 dell'art. 609 bis c.p., centrata sull'induzione all'atto sessuale di persona in condizioni di inferiorità fisica o psichica, si distingue sia dalla fattispecie di costrizione mediante abuso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4114 del 8 maggio 1997
«L'art. 2 c.p. che regola la successione nel tempo della legge penale, riguarda quelle norme che definiscono la natura sostanziale e circostanziale del reato, comprese quelle norme extrapenali richiamate espressamente ad integrazione della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2561 del 31 luglio 1996
«In tema di atti di violenza sessuale in danno di minori, non può ritenersi più favorevole al reo la disciplina introdotta con l'art. 4 legge 15 febbraio 1996, n. 66 rispetto a quella di cui al previgente art. 521 c.p. se la pena inflitta in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2702 del 23 gennaio 2012
«Il rifiuto di continuare una relazione sentimentale non integra un "fatto ingiusto" idoneo a legittimare, nel delitto di violenza sessuale, il riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione, costituendo tale rifiuto espressione del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44416 del 30 novembre 2011
«Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante del fatto di minore gravità nel tentativo di violenza sessuale non si deve tenere conto dell'azione effettivamente compiuta dall'agente, ma di quella che lo stesso aveva intenzione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 29618 del 25 luglio 2011
«Il consenso del minore al rapporto sessuale, pur se inidoneo ad escludere la configurabilità del reato di violenza sessuale, può essere valutato dal giudice al fine di riconoscere la circostanza attenuante della "minore gravità". (Nella specie,...»