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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43721 del 5 dicembre 2001
«In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'adozione di misure cautelari personali, poiché la disposizione di cui all'art. 273, comma 1 bis c.p.p. si applica ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34534 del 24 settembre 2001
«In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'adozione di misure cautelari personali, la disposizione dell'art. 273, comma 1 bis c.p.p. (introdotta dall'art. 11 della legge 1 marzo 2001, n. 63) che rinvia ai criteri di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1235 del 20 gennaio 2011
«Il ricorso per cassazione, sottoscritto da avvocato diverso da quello cui, nella procura a margine del ricorso stesso, è stato conferito il mandato a proporlo, è inammissibile, per la mancanza della necessaria procura in favore del sottoscrittore,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28632 del 18 luglio 2007
«In tema di misure cautelari personali, la semplice prospettiva di applicabilità dell'indulto in relazione ai reati per cui si procede non comporta, di per sé, il divieto di applicare misure coercitive e non legittima la revoca di quelle che sono...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 46190 del 1 dicembre 2003
«L'art. 273, comma 2, c.p.p., nella parte in cui stabilisce che nessuna misura cautelare può essere applicata se risulta che il fatto è stato compiuto in presenza di una causa di giustificazione, non richiede che quest'ultima sia provata con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27001 del 4 luglio 2001
«La preclusione all'applicazione di misure cautelari personali sancita dalla disposizione contenuta nell'art. 273, comma 2, c.p.p., secondo la quale nessuna misura può essere applicata se risulta che il fatto è stato compiuto in presenza di una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3174 del 10 settembre 1994
«Nell'applicare una qualunque misura cautelare personale il giudice non può omettere la valutazione, sia pure in termini sommari inerenti alla fase procedimentale, circa la possibilità che venga irrogata una pena interamente assorbibile in una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3285 del 2 marzo 1994
«In tema di misure cautelari personali, la norma dell'art. 273 secondo comma c.p.p., nella parte in cui dispone che nessuna misura cautelare può essere applicata se sussiste una causa di estinzione della pena, ha efficacia certamente vincolante e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 196 del 23 febbraio 1993
«Il divieto di applicazione di misure cautelari personali in presenza di una causa di estinzione del reato o della pena non è meramente astratto. Esso infatti, pur nei limiti di un quadro probatorio incompleto e quindi non definitivo, attribuisce...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2416 del 4 agosto 1999
«In tema di esigenze cautelari, il concreto pericolo di recidivanza può esser desunto anche dalle specifiche modalità e circostanze del fatto-reato. Invero la negativa valutazione della personalità dell'indagato ben può fondarsi sugli specifici...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 58 del 3 marzo 1997
«Ai sensi dell'art. 273 comma secondo c.p.p., la prospettiva di una possibile concessione della sospensione condizionale della pena non è impeditiva dell'adozione di una misura cautelare personale, poiché per l'applicazione delle norme occorre che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1370 del 28 ottobre 1994
«Ai fini della non applicazione, ex art. 273, secondo comma, c.p.p., di una misura cautelare personale, può rilevare anche il favorevole giudizio prognostico in ordine alla concessione, in caso di condanna, della sospensione condizionale della pena.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1823 del 25 agosto 1993
«In tema di divieto di applicazione di misure cautelari personali, per valutare l'esistenza dei presupposti per l'applicazione della sospensione condizionale della pena, la quale pur rileva ai fini dell'operatività del divieto previsto dal secondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11194 del 4 luglio 2012
«In tema di condanna alle spese del giudizio del rappresentante o del curatore della parte, ai sensi dell'art. 94 cod.proc.civ., la legittimazione ad intervenire nel processo spetta al soggetto passibile, in ragione della carica rivestita e per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29082 del 18 luglio 2001
«In tema di impugnazioni de libertate, allorché sia accolta l'impugnazione proposta dal pubblico ministero avverso il diniego del giudice per le indagini preliminari di emissione dell'ordinanza cautelare per l'insussistenza dei gravi indizi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6566 del 17 febbraio 2012
«Ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali inerenti a reati contro la P.A., la prognosi sfavorevole sulla pericolosità sociale dell'indagato non è di per sé impedita dalla circostanza che egli abbia dismesso la carica o esaurito...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6717 del 13 febbraio 2008
«In tema di misure coercitive, il tempo trascorso dalla commissione del reato non esclude automaticamente l'attualità e la concretezza delle condizioni di cui all'art. 274 comma primo, lett. c) c.p.p. (Nella fattispecie la Corte ha ritenuto congrua...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4183 del 28 gennaio 2008
«Ai fini della sostituzione della misura cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari nel caso di soggetto tossicodipendente che intenda sottoporsi ad un programma di recupero, il giudice, qualora il richiedente sia imputato di uno dei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 775 del 11 gennaio 2006
«In tema di esigenze cautelari, il pericolo di fuga, indicato dall'art. 274 lett. b) c.p.p., non può essere individuato nel fatto della mera irreperibilità del soggetto, qualora non vi siano elementi concreti tali da fare ritenere che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1015 del 8 aprile 1998
«Ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. a), c.p.p., può concretare un pericolo attuale per la genuinità della prova la concertazione di linee difensive da parte di più indagati. A tale conclusione non è in contrasto con l'art. 24 della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3900 del 12 novembre 1997
«In tema di applicazione delle misure cautelari, l'esigenza di salvaguardia da inquinamento l'acquisizione e la genuinità della prova non si esaurisce con la chiusura delle indagini preliminari o con la conclusione del giudizio di primo grado....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 786 del 12 marzo 1996
«In tema di misure cautelari personali, il pericolo di inquinamento probatorio postula, per effetto della riforma introdotta dalla L. 8 agosto 1995, n. 332, specifiche e inderogabili esigenze attinenti alle indagini, fondate su circostanze di fatto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2179 del 7 luglio 1995
«In tema di misure cautelari personali, il pericolo di inquinamento delle prove (art. 274, comma 1, lettera a, c.p.p.) va verificato in relazione alle indagini concernenti la posizione dell'indagato mantenuto in stato di coercizione della libertà...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1634 del 26 giugno 1995
«In tema di esigenze cautelari, necessarie per l'emissione di una misura cautelare personale, ed in particolare per quanto concerne il pericolo di inquinamento delle prove deve ritenersi che le acquisizioni probatorie possono riguardare non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4162 del 10 marzo 1995
«In materia di misure cautelari personali, non può assegnarsi, ai fini dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, lett. a), allo stato di latitanza dell'indagato, valore di motivo di aggravamento della detta esigenza quoad tempus ,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 69 del 3 marzo 1995
«In materia di misure cautelari personali, le esigenze cautelari di cui all'art. 274 c.p.p. hanno alla base una situazione di pericolo che deve essere concreto, cioè caratterizzarsi secondo effettività ed attualità. In altri termini, si deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3415 del 1 marzo 1994
«In tema di misure cautelari personali, la formula di cui all'art. 274 lett. a) c.p.p. (inderogabili esigenze attinenti alle indagini) non deve essere intesa nel senso che, una volta acquisito il riscontro certo di una rilevante prova di accusa,...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 4153 del 9 novembre 1993
«L'inderogabilità delle esigenze attinenti alle indagini e la concretezza del pericolo per l'acquisizione e la genuinità della prova, richieste ai fini della configurabilità dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, lett. a), c.p.p. non possono...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4005 del 20 gennaio 1998
«Ai fini dell'applicazione o del mantenimento di misura cautelare personale, il pericolo di inquinamento probatorio va valutato con riferimento sia alle prove da acquisire, sia alle fonti di prova già individuate, e ciò in considerazione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 182 del 30 marzo 1993
«Se le esigenze di cui all'art. 274 c.p.p. identificano i criteri prognostici di pericolosità dell'indagato, tale da consigliare il vincolo de libertate, il pericolo richiesto dalla norma citata, con riguardo a tutte le ipotesi comprese nella norma...»