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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1792 del 9 ottobre 1990
«L'art. 263 del nuovo codice di procedura penale, il quale regola il procedimento per la restituzione delle cose sequestrate, rinvia, per la forma procedurale, alle disposizioni di cui all'art. 127 dello stesso codice. Dato essenziale di tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6197 del 26 maggio 1998
«Il provvedimento di rimessione al giudice civile della questione relativa alla restituzione delle cose sequestrate ha sempre carattere interlocutorio e, come tale, è intrinsecamente insuscettibile di impugnazione, né può presentare, se motivato in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2544 del 28 ottobre 1999
«Nella fase delle indagini preliminari, sulla istanza di restituzione dei beni, ai sensi dell'art. 263, quarto comma, c.p.p., è competente a pronunciarsi il pubblico ministero con decreto avverso il quale può essere proposta opposizione davanti al...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2073 del 24 gennaio 1997
«Gli atti di polizia giudiziaria — in particolare quelli indicati nell'art. 351 c.p.p. — che risultano documentati in forme diverse da quelle prescritte (con annotazione, anziché con verbalizzazione) possono essere utilizzati nella fase delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3724 del 13 ottobre 1995
«Poiché le conseguenze pregiudizievoli del provvedimento giurisdizionale, la necessità della cui eliminazione integra il requisito indefettibile dell'impugnazione costituito dall'interesse ad impugnare, possono scaturire solo dai provvedimenti che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20296 del 28 luglio 1995
«Avverso il provvedimento di rigetto dell'istanza di restituzione delle cose sequestrate emesso dal giudice nel corso del giudizio di cognizione ai sensi dell'art. 263, n. 1, c.p.p., è possibile esperire l'opposizione prevista per gli incidenti di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3596 del 4 aprile 1995
«In caso di istigazione alla corruzione non accolta il danaro, ove rimanga nella disponibilità dell'istigatore, non può costituire né profitto, né prodotto, né prezzo del reato; e come tale non è confiscabile.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4771 del 21 febbraio 1995
«In tema di sequestro probatorio, le censure concernenti la legittimità, la validità e l'opportunità del sequestro, anche nel merito, possono essere fatte valere solo con la richiesta di riesame; mentre con l'opposizione avverso il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4468 del 1 dicembre 1994
«In caso di sequestro probatorio l'istanza di dissequestro deve essere proposta al P.M. al diniego del quale deve seguire opposizione al Gip la cui decisione è ricorribile per cassazione; la competenza del tribunale del riesame è esclusa posto che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2821 del 26 agosto 1994
«Qualora il giudice per le indagini preliminari, ricevuta direttamente un'istanza di restituzione di cose sottoposte a sequestro probatorio, in luogo di trasmetterla, come dovrebbe, al P.M. per quanto di sua competenza, ai sensi dell'art. 263,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2196 del 26 agosto 1994
«Applicata ad un soggetto, con diversi provvedimenti, la misura di sicurezza della libertà vigilata, non è consentito, in sede di unificazione disposta ai sensi dell'art. 209, comma 1, c.p.p., aggiungere alla detta misura il divieto di soggiorno,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3143 del 19 aprile 1993
«In tema di sequestro probatorio, appartiene al P.M. la competenza a provvedere, nella fase delle indagini preliminari, in ordine alle istanze di restituzione delle cose in sequestro. Contro il decreto del P.M. va proposta opposizione, ex art. 263...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 524 del 1 marzo 1990
«Nel procedimento penale che debba proseguire con nuovo rito, il ricorso per cassazione avverso provvedimento de plano, col quale sia stata rigettata l'istanza di dissequestro, non può più essere convertito in incidente di esecuzione, non più...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4077 del 10 novembre 1999
«Il provvedimento con il quale il giudice penale, investito della richiesta di restituzione di beni sequestrati, rimette le parti davanti al giudice civile per la risoluzione della questione sulla proprietà, non ha contenuto decisorio, né formale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1414 del 7 maggio 1998
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 263, comma terzo, c.p.p., che prevede che il giudice penale al quale è chiesta la restituzione delle cose sequestrate rimette al giudice civile la controversia sulla proprietà delle medesime, non è necessaria...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3146 del 12 dicembre 1994
«Nel sistema tavolare la fattispecie risultante dal titolo e dalla intavolazione conferisce presunzione di legittimità e di efficacia erga omnes del diritto intavolato, ma non incide però sugli effetti obbligatori dell'acquisto tra le parti....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 203 del 20 aprile 1994
«Qualora insorga controversia sulla proprietà della cosa confiscata, il giudice dell'esecuzione deve procedere ai sensi degli artt. 676 e 263, comma 3, c.p.p., rimettendo la risoluzione della questione al giudice civile del luogo competente in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9857 del 4 marzo 2009
«Il ricorso per cassazione contro l'ordinanza emessa dal G.i.p. a norma dell'art. 263, comma quinto, c.p.p., è deciso in camera di consiglio con le forme del rito non partecipato di cui all'art. 611 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7946 del 20 febbraio 2008
«È ammissibile il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza con la quale, ai sensi dell'art. 263, comma quinto, c.p.p., il giudice per le indagini preliminari decide sull'opposizione proposta dall'interessato avverso il decreto di rigetto, da...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 25161 del 2 luglio 2002
«La competenza a deliberare sulla richiesta di anticipazione o liquidazione finale del compenso presentata dal custode di cose sequestrate nell'ambito di procedimento penale appartiene nella fase successiva alla sentenza irrevocabile al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1980 del 4 luglio 2000
«L'ordinanza con la quale il giudice del dibattimento dispone la restituzione all'avente diritto di un bene sottoposto a sequestro probatorio può essere impugnata, a mente dell'art. 586 c.p.p., non autonomamente, ma solo unitamente alla sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3018 del 26 marzo 1993
«Contro il provvedimento che, a norma dell'art. 262, secondo comma, c.p.p. abbia disposto il mantenimento del sequestro a garanzia del pagamento delle spese di giustizia, è ammesso, oltre al riesame, ricorso diretto per cassazione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27052 del 17 luglio 2002
«I termini previsti dall'art. 264, commi 1 e 3, c.p.p., rispettivamente di uno e due anni, a decorrere dai quali, in caso di mancata richiesta di restituzione dei beni sequestrati, può essere disposto il deposito presso l'ufficio del registro del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 2 luglio 2002
«La competenza a deliberare sulla richiesta di anticipazione o liquidazione finale del compenso presentata dal custode di cose sequestrate nell'ambito di procedimento penale appartiene nella fase successiva alla sentenza irrevocabile al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5956 del 15 febbraio 2012
«Sono utilizzabili i risultati delle intercettazioni di comunicazioni tra presenti anche quando nel corso dell'esecuzione intervenga una variazione dei luoghi in cui deve svolgersi la captazione, purché rientrante nella specificità dell'ambiente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4243 del 1 febbraio 2012
«Nel giudizio abbreviato è utilizzabile la trascrizione/traduzione di intercettazioni di conversazioni (nella specie, "ambientali") depositata successivamente all'ammissione, ma prima del giudizio, poiché la prova processualmente utilizzabile è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13979 del 31 marzo 2009
«Ai fini dell'ammissibilità dell'intercettazione di comunicazioni tra presenti, l'abitacolo di una autovettura non può essere considerato luogo di privata dimora.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35003 del 9 settembre 2008
«Ai fini dell'accertamento sulla sussistenza del dolo o della colpa grave rilevanti nel giudizio di riparazione per l'ingiusta detenzione, sono utilizzabili le intercettazioni "ambientali" riportate nell'ordinanza coercitiva, ma successivamente non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32851 del 6 maggio 2008
«Ai fini dell'ammissibilità ed utilizzabilità delle intercettazioni tra presenti di cui all'art. 266, comma secondo, c.p.p., la cella e gli ambienti penitenziari non sono luoghi di privata dimora, non essendo nel «possesso » dei detenuti, ai quali...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8588 del 27 febbraio 2008
«In tema di disciplina di rogatorie dall'estero, nel caso l'autorità giudiziaria estera consenta alla trasmissione diretta all'autorità giudiziaria italiana della relativa documentazione e le rispettive autorità centrali di governo nulla osservino...»