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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2792 del 1 settembre 1999
«In tema di procedimenti in camera di consiglio, deve escludersi la esistenza di un principio generale in base al quale tutti i provvedimenti terminativi sarebbero sempre ricorribili per cassazione ai sensi del comma settimo dell'art. 127 c.p.p. Ed...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 776 del 7 luglio 1998
«Il decreto presidenziale che decide senza formalità sulla dichiarazione di astensione è sottratto ad ogni mezzo di impugnazione sia in virtù del principio di tassatività delle impugnazioni sia perché si tratta di provvedimento meramente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1675 del 3 luglio 1998
«In tema di ricusazione deve essere seguita la procedura prevista dall'art. 127 c.p.p. solo quando la dichiarazione di ricusazione sia assistita da un fumus boni iuris che ne giustifichi il passaggio all'esame del merito, non quando sia ritenuta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1748 del 18 febbraio 1992
«Il giudicato che si forma in relazione ad un procedimento incidentale riguardante l'applicazione di una misura cautelare copre il dedotto, ma non il deducibile. Diversamente, si introdurrebbe un limite preclusivo di ammissibilità ignoto allo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1441 del 29 agosto 1990
«Secondo il disposto dell'art. 409 nuovo c.p.p., nel caso in cui non ritenga di accogliere la richiesta di archiviazione formulata dal P.M., il Gip è tenuto a fissare l'udienza in camera di consiglio - che va celebrata secondo le forme di cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1713 del 16 gennaio 2003
«Il principio dell'immutabilità del giudice, sancito dall'art. 525, secondo comma c.p.p., pur essendo espressamente riferito alla sentenza pronunciata a seguito di dibattimento, è applicabile anche all'ordinanza emessa all'esito della procedura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46207 del 19 dicembre 2005
«Avuto riguardo alla valorizzazione del principio del contraddittorio operata dal riformulato art. 111 Cost., deve ritenersi che la procedura camerale partecipata, quale prevista dall'art. 127 c.p.p., costituisca, rispetto a quella de plano, non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16228 del 20 aprile 2007
«La mancata partecipazione all'udienza camerale, fissata per l'opposizione alla richiesta di archiviazione, della persona offesa e del suo difensore, i quali hanno atteso di essere chiamati nell'aula d'udienza, non è causa di nullità, dal momento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1730 del 1 settembre 1999
«Nel procedimento di esecuzione, in quanto procedimento in camera di consiglio, non è prevista possibilità di sospensione o di rinvio in caso di legittimo impedimento del difensore; tale istituto si applica, infatti, in via esclusiva, nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5358 del 27 aprile 1999
«In tema di procedimenti in camera di consiglio la richiesta di partecipazione all'udienza da parte dell'imputato deve precedere il momento di allegazione dell'impedimento, sicché la contemporaneità delle richieste contraddice alla disposizione di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3319 del 1 marzo 1999
«In tema di riesame delle misure cautelari, la nullità dell'avviso di fissazione dell'udienza camerale al difensore non comparso, in quanto non definita assoluta dall'art. 127 comma 5 c.p.p. e non attinente ad una ipotesi in cui è obbligatoria la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7551 del 27 giugno 1998
«È manifestamente infondata, in riferimento all'art. 24 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 486, comma quinto, c.p.p., nella parte in cui non si applica ai procedimenti in camera di consiglio che si svolgono a norma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4214 del 7 aprile 1998
«Nella fase di appello del giudizio abbreviato — che si svolge in camera di consiglio, ai sensi degli artt. 443, comma quarto, e 599 c.p.p. — l'udienza è rinviata se sussiste un legittimo impedimento dell'imputato che ha manifestato la volontà di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2950 del 10 marzo 1998
«Poiché la partecipazione delle parti e dei loro difensori al giudizio di appello che si svolge in camera di consiglio nelle forme di cui all'art. 599 c.p.p. è solo eventuale, l'imputato, una volta regolarmente avvisato, non ha diritto ad un rinvio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1124 del 19 luglio 1995
«Nel procedimento camerale disciplinato dall'art. 127 c.p.p. l'interessato detenuto o internato il quale abbia fatto pervenire dichiarazione di rinuncia a comparire ben può validamente revocare detta dichiarazione, chiedendo di presenziare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9962 del 20 settembre 1994
«La partecipazione delle parti e dei loro difensori al giudizio di appello che si svolge in camera di consiglio secondo quanto stabilito dall'art. 599 c.p.p., è solo eventuale. L'imputato perciò, una volta regolarmente avvisato, non ha diritto ad...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40959 del 5 dicembre 2002
«Gli effetti giuridici di un provvedimento del giudice o del pubblico ministero, fuori dai casi di lettura o comunicazione in udienza, decorrono non dalla data che il magistrato vi appone nell'atto di compilarlo, ma dal giorno eventualmente diverso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 435 del 27 febbraio 1998
«La comunicazione di un'ordinanza è svolta, a norma dell'art. 128 c.p.p., mediante deposito dell'originale in cancelleria, entro cinque giorni dalla deliberazione, ovvero dall'udienza camerale di cui all'art. 127 c.p.p. Quando non è stata data...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 119 del 3 marzo 1992
«Il deposito degli atti e dei documenti processuali in cancelleria costituisce una semplice attività materiale ed i relativi adempimenti non sono soggetti ad alcuna formalità. Trattandosi di adempimento ordinario di un atto di ufficio, esso deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37346 del 10 ottobre 2007
«Qualora il difensore proponga impugnazione prima che gli sia notificato l'avviso di deposito del provvedimento deliberato all'esito dell'udienza camerale, così avvalendosi della facoltà cui l'avviso stesso è preordinato, la formalità della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 31312 del 19 settembre 2002
«Alle parti presenti non deve essere dato avviso del deposito della sentenza di non luogo a procedere emessa a norma dell'art. 424 c.p.p., nel caso in cui la stessa, anziché contestualmente, sia motivata nel trentesimo giorno dalla pronuncia.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4958 del 16 settembre 1999
«In tema di notificazioni, l'operatività del principio stabilito dall'art. 148, comma 3, c.p.p., secondo cui «l'atto è notificato per intero, salvo che la legge disponga altrimenti», postula, evidentemente, che venga esattamente individuato quale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1867 del 13 novembre 1993
«In tema di difesa, il nuovo codice di procedura penale innovando rispetto al precedente, ha equiparato, quanto a stabilità dell'incarico, il difensore di ufficio a quello di fiducia, affermando la sostanziale immutabilità (e, quindi,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2764 del 2 agosto 1991
«A norma dell'art. 128 c.p.p., l'avviso di deposito del provvedimento impugnabile «è comunicato al pubblico ministero e notificato a tutti coloro cui la legge attribuisce il diritto di impugnazione»: e allo stesso principio si ispirano le norme che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3265 del 16 novembre 1999
«In tema di sequestro preventivo ex artt. 321 c.p.p. e 12 sexies del D.L. 8 giugno 1992, n. 306, convertito dalla legge 7 agosto 1992, n. 356, il richiamo all'art. 309 c.p.p., commi nono e decimo, comporta che anche per tale misura cautelare reale,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 686 del 24 aprile 1996
«La legale conoscenza di un atto o provvedimento del giudice da parte del pubblico ministero segue solo alla comunicazione effettuata dalla cancelleria nella forma di avviso di deposito ex art. 128 c.p.p. o integralmente, secondo le modalità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6059 del 24 marzo 1995
«L'ordinanza decisoria che il giudice deve adottare all'esito del procedimento camerale disciplinato dall'art. 127 c.p.p. acquista efficacia giuridica solo con il deposito in cancelleria. È pertanto irrituale (ancorché non abnorme), la lettura in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3285 del 11 agosto 1999
«La mancanza di data in calce al decreto del tribunale che applica una misura di prevenzione, non determina incertezza sul momento formativo del provvedimento, dovendosi a tal fine fare riferimento alla certificazione dell'intervenuto deposito. La...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 2 giugno 1998
«Ai fini della perdita di efficacia del provvedimento che dispone la misura coercitiva personale per omessa decisione del tribunale sulla richiesta di riesame entro il decimo giorno dalla ricezione degli atti, deve farsi riferimento alla data di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2443 del 24 settembre 1996
«Il decreto del tribunale che disponga l'accompagnamento coattivo dell'imputato per essere sottoposto a perizia psichiatrica in dibattimento incide sulla libertà personale; ne consegue che avverso tale provvedimento, non essendo previsto alcun...»