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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25281 del 1 dicembre 2009
«Nel rito del lavoro (applicabile in materia di locazioni ai sensi dell'art. 447 bis c.p.c.), il convenuto, rimasto contumace nel giudizio di primo grado, ben può nell'atto di appello contestare la fondatezza della domanda, nel rispetto delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18901 del 7 settembre 2007
«Nel rito del lavoro, ove il giudice di primo grado abbia implicitamente disatteso l'eccezione di prescrizione rigettando la domanda per motivi di merito, l'eccezione stessa — che ha natura di eccezione in senso stretto, rilevabile soltanto ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12366 del 22 agosto 2003
«Nel rito del lavoro, l'appellante che impugna in toto la sentenza di primo grado, insistendo per l'accoglimento delle domande, non ha l'onere di reiterare le istanze istruttorie pertinenti a dette domande, ritualmente proposte in primo grado, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 383 del 14 gennaio 2000
«Il richiamo nella comparsa di costituzione in appello «a tutto quanto già dedotto nella comparsa di costituzione e risposta del giudizio di primo grado» non confligge con l'art. 436, comma secondo c.p.c., che nel rito speciale del lavoro —...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3213 del 19 aprile 1990
«Il principio sancito dall'art. 346 c.p.c. (circa l'onere di riproporre espressamente in appello le domande e le eccezioni non accolte in primo grado o rimaste assorbite, sotto pena di esclusione delle stesse dal tema del giudizio) opera anche...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17216 del 4 dicembre 2002
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, la memoria di costituzione nella quale è proposto appello incidentale deve essere notificata alla controparte unitamente al decreto di fissazione dell'udienza di discussione o, almeno, di questo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5589 del 14 aprile 2001
«In virtù del principio della consumazione del diritto d'impugnazione, la proposizione dell'impugnazione principale preclude un ulteriore gravame in via incidentale; pertanto, qualora, nel processo del lavoro, una delle parti abbia depositato il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6426 del 16 luglio 1996
«Nel caso in cui il giudice di primo grado non abbia provveduto nel merito riguardo a una domanda riconvenzionale condizionata all'accoglimento della domanda principale, avendo rigettato quest'ultima domanda, non è richiesto l'appello incidentale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4567 del 11 maggio 1994
«Il termine fissato per la riassunzione della causa dinnanzi al giudice ordinario al quale la causa sia stata rimessa in sede di appello dal giudice del lavoro, ai sensi degli artt. 439-427 c.p.c., decorre dalla comunicazione della sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2405 del 7 aprile 1986
«Il riscontro, in sede di gravame, dell'erronea trattazione della causa fin dal momento della sua introduzione in primo grado, con il rito ordinario anziché con il rito del lavoro, impone al giudice d'appello di disporre il cambiamento del rito...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6161 del 27 novembre 1984
«Il principio dell'ultrattività del rito, in forza del quale, ove una controversia sia stata trattata in primo grado con rito ordinario anziché con quello del lavoro, vanno seguite le forme ordinarie anche per la proposizione del relativo gravame,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4652 del 29 marzo 2001
«Qualora il giudice d'appello dissenta dalle conclusioni del consulente tecnico d'ufficio di secondo grado ed accolga quelle del consulente tecnico di primo grado, che siano state contestate dalla parte interessata, egli deve non soltanto enunciare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3371 del 8 marzo 2001
«Nel rito del lavoro, il giudice del gravame, qualora ritenga convincenti e condivisibili le conclusioni del consulente tecnico nominato dal giudice di primo grado, non è tenuto a disporre una nuova consulenza, rientrando tale facoltà,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5578 del 7 giugno 1999
«Nelle controversie in materia di invalidità pensionabile la nomina del consulente tecnico d'ufficio è obbligatoria per il giudice di primo grado, mentre è, in linea di principio, meramente facoltativa per il giudice d'appello, salvo il caso di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5139 del 26 maggio 1999
«Dall'art. 441 c.p.c. si desume che nel rito del lavoro il potere del giudice di merito di disporre il rinnovo in grado di appello della consulenza tecnica di ufficio è discrezionale. Ne consegue che nelle controversie in tema di invalidità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12354 del 5 dicembre 1998
«Nelle controversie in materia di previdenza e assistenza obbligatoria che richiedono accertamenti tecnici, la nomina di un consulente tecnico è obbligatoria per il giudice di primo grado ai sensi dell'art. 445 c.p.c., mentre è facoltativa per il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4093 del 9 luglio 1985
«Nelle controversie in tema di pensione d'invalidità, il giudice di secondo grado non è obbligato a disporre la consulenza tecnica di ufficio; e ciò ancorché tale indagine non sia stata disposta dal giudice di primo grado, ove questa omissione non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9175 del 15 settembre 1997
«La consulenza tecnica d'ufficio si traduce in un esame dei dati specialistici in atti in modo da servire a lumeggiare la questione dibattuta affinché il giudice possa trarne elementi chiarificatori ai fini della sua decisione. Essa pertanto quale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5345 del 8 giugno 1996
«Se nel corso del giudizio di primo grado siano stati nominati, in tempi successivi, due consulenti d'ufficio le cui conclusioni siano difformi ed inconciliabili fra loro, il giudice di appello (come quello di primo grado) può seguire il parere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11169 del 12 novembre 1993
«La consulenza tecnica, quale mezzo di acquisizione di elementi di cognizione utili ai fini del decidere, può essere disposta dal giudice anche di ufficio, senza incontrare limite alcuno al regime delle preclusioni previsto dal rito del lavoro per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3946 del 13 giugno 1986
«Nelle controversie in tema di pensione d'invalidità, la facoltà di nominare un consulente tecnico da parte del giudice d'appello a norma dell'art. 441 c.p.c., non trova limite per il caso che le censure mosse dall'appellante alla consulenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1774 del 15 marzo 1986
«Qualora la parte abbia mosso all'operato del consulente tecnico di ufficio specifici rilievi critici, che possono essere formulati anche con la produzione di una certificazione sanitaria di data posteriore a quella delle indagini peritali, ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 704 del 4 febbraio 1986
«Nelle cause in materia di previdenza ed assistenza obbligatorie, il giudice del merito, come non è tenuto a disporre in secondo grado la rinnovazione delle indagini tecniche, così è ugualmente libero di seguire le conclusioni del consulente di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 588 del 29 gennaio 1986
«Nelle controversie in tema d'invalidità pensionabile, il rinnovo della consulenza tecnica in grado di appello — che, in linea di principio, è meramente facoltativo, a norma del combinato disposto degli artt. 441, 442 e 445 c.p.c. — s'impone, di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6562 del 20 dicembre 1985
«Nel caso di contrasto tra due consulenti, ove il giudice del merito accolga le conclusioni del secondo di essi, non ha l'obbligo di esaminare in modo espresso le risultanze del precedente accertamento, essendo la nuova confutazione implicita...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1000 del 12 febbraio 1990
«La scelta dell'ausiliare è rimessa al potere discrezionale del giudice, il quale, non esistendo alcun espresso divieto al riguardo, può, nel giudizio di appello, nominare lo stesso consulente che abbia già prestato assistenza in primo grado, salvo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3875 del 11 giugno 1986
«In una controversia concernente il riconoscimento della pensione di invalidità, il giudice di rinvio, cui la Suprema Corte, cassando per vizi di motivazione la sentenza d'appello, abbia demandato di motivare adeguatamente le ragioni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5971 del 15 giugno 1998
«L'art. 442 c.p.c. sottopone al rito del lavoro ed alla relativa competenza per materia le controversie derivanti dall'applicazione delle norme relative alle assicurazioni e ad ogni altra forma di previdenza e assistenza obbligatoria ed inoltre...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 22730 del 11 dicembre 2012
«In tema di omissioni contributive previdenziali, la tutela giudiziaria esperibile nei confronti del provvedimento d'iscrizione di ipoteca sugli immobili, operato dall'INPS in sede di riscossione dei contributi previdenziali ex art. 77 del d.p.r....»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 18810 del 20 agosto 2010
«La controversia, avente ad oggetto la ripetizione dei contributi che il sanitario assume illegittimamente versati dall'INADEL sui cosiddetti compensi fissi erogati dagli enti mutualistici, è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario,...»