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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2955 del 20 marzo 1998
«Nella disciplina introdotta dall'art. 10 legge 6 marzo 1987, n. 74 il divario delle condizioni economiche dei coniugi al momento della pronuncia di divorzio non è di per sé solo presupposto sufficiente per l'attribuzione dell'assegno divorzile,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3049 del 29 marzo 1994
«L'assegno divorzile — nella disciplina introdotta dall'art. 10, L. 6 marzo 1987, n. 74, modificativo dell'art. 5, L. 1 dicembre 1970, n. 898 — ha carattere esclusivamente assistenziale, sicché deve essere negato se richiesto solo sulla base di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5986 del 3 luglio 1997
«Ai sensi dell'art. 5 della legge n. 898 del 1970, nel testo introdotto dalla legge n. 74 del 1987, l'assegno di divorzio in favore dell'ex coniuge trova presupposto nell'inadeguatezza dei suoi mezzi economici a consentirgli un tenore di vita...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1203 del 20 gennaio 2006
«Poiché l'assegno di divorzio è determinato sulla base di criteri autonomi e distinti rispetto a quelli rilevanti per il trattamento economico al coniuge separato, non rappresenta una circostanza decisiva, ai fini della dimostrazione della attuale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22500 del 19 ottobre 2006
«In tema di divorzio, la congruità dell'assegno ad assicurare al coniuge il mantenimento del tenore di vita goduto durante il matrimonio deve essere valutata alla luce dell'art. 5 della legge n. 898 del 1970 (e succ. modif.); tuttavia, anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9792 del 14 settembre 1999
«Nella determinazione della entità dell'assegno di divorzio possono legittimamente spiegare influenza le modificazioni delle condizioni economiche delle parti in corso di giudizio, con la conseguenza che, in sede di giudizio di rinvio instauratosi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9560 del 16 settembre 1993
«A norma dell'art. 5, sesto comma, L. 1 dicembre 1970, n. 898, come sostituito dall'art. 10, L. n. 74 del 1987, l'obbligo di corresponsione dell'assegno di divorzio non è condizionato all'opposizione, da parte del beneficiario di tale assegno, alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6737 del 15 giugno 1995
«Nelle obbligazioni relative al pagamento dell'assegno divorzile e del contributo per il mantenimento dei figli, come in quelle alimentari, la determinazione monetaria della prestazione non è fine a se stessa, ma è legata ad un determinato potere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2932 del 19 marzo 1991
«In tema di assegno di divorzio e di contributo per il mantenimento del figlio è legittima la statuizione del giudice del merito che disponga a carico dell'ex coniuge obbligato il pagamento del canone di locazione e degli oneri accessori relativi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16598 del 3 luglio 2013
«Ai sensi dell'art. 5 della legge 1° dicembre 1970, n. 898, l'accertamento del diritto all'assegno divorzile deve essere effettuato non limitandosi a prendere in esame le condizioni economiche del coniuge richiedente, essendo necessario mettere a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8057 del 3 settembre 1996
«Ai fini della quantificazione dell'assegno di divorzio a favore dell'ex coniuge — che è il risultato di un apprezzamento discrezionale del giudice di merito, incensurabile in cassazione, ove immune da vizi di motivazione — i redditi dei coniugi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8502 del 19 novembre 1987
«In sede di determinazione dell'assegno di divorzio previsto dall'art. 5 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, il giudice con riguardo alle condizioni economiche delle parti non deve limitarsi ad accertare se il coniuge richiedente disponga di mezzi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2799 del 4 aprile 1990
«In tema di assegno di divorzio, nella disciplina introdotta dall'art. 10 della L. 6 marzo 1987, n. 74 (sostitutivo dell'art. 5 della L. 1 dicembre 1970, n. 898), l'inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente, la quale costituisce presupposto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26197 del 28 dicembre 2010
«In sede di divorzio, ai fini della determinazione dell'assegno divorzile, occorre tenere conto dell'intera consistenza patrimoniale di ciascuno dei coniugi e, conseguentemente, ricomprendere qualsiasi utilità suscettibile di valutazione economica,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2662 del 9 marzo 2000
«La concessione dell'assegno divorzile trova presupposto nella inadeguatezza dei mezzi del coniuge istante a conservare un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio. Nella valutazione della sussistenza di tale presupposto, e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23508 del 19 novembre 2010
«Nella determinazione dell'assegno divorzile, i beni acquisiti per successione ereditaria dopo la separazione, ancorché non incidenti sulla valutazione del tenore di vita matrimoniale perché intervenuta dopo la cessazione della convivenza, possono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18241 del 22 agosto 2006
«In tema di divorzio, legittimamente il giudice del merito, nel determinare il reddito dei coniugi ai fini della determinazione dell'assegno divorzile e del contributo di mantenimento in favore dei figli, tiene conto delle potenzialità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 358 del 26 gennaio 1978
«Nell'indagine sulle condizioni economiche dei coniugi, al fine del riconoscimento e della determinazione dell'assegno di divorzio, le capacità di guadagno dei coniugi medesimi vanno riscontrate non in base alla generica ed ipotetica attitudine al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6468 del 2 luglio 1998
«l'indagine del giudice di merito circa la capacità lavorativa del coniuge istante va condotta secondo criteri di particolare rigore e pregnanza, non potendo un'attività concretamente espletata soltanto saltuariamente (nella specie, di estetista)...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13053 del 24 novembre 1999
«In tema di quantificazione dell'assegno divorzile, mentre i vantaggi di ordine economico derivanti al coniuge richiedente l'assegno dalla sua stabile convivenza con altra persona, qualora detto coniuge possa liberamente disporne, vanno valutati al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1477 del 9 marzo 1982
«Al fine del riconoscimento e della quantificazione dell'assegno di divorzio, l'indagine sulle rispettive condizioni economiche dei coniugi deve tenere conto degli aiuti e delle erogazioni che il coniuge istante per l'assegno riceva da un terzo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11975 del 8 agosto 2003
«Il sesto comma dell'art. 5 della legge n. 898/70 non definisce ulteriormente il concetto di “adeguatezza” dei mezzi, in difetto della quale e nel concorso dell'ulteriore requisito dell'impossibilità di procurarseli per ragioni obiettive, scattano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7629 del 14 agosto 1997
«La pensione di invalidità e gli assegni ad essa connessi, inclusa la indennità di accompagno e di superinvalidità, avendo natura di reddito imponibile vanno compresi nel reddito utile per la determinazione dell'importo dell'assegno di divorzio,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1828 del 21 maggio 1976
«Nella determinazione quantitativa dell'assegno di divorzio, il giudice può tenere conto, tra i redditi del coniuge obbligato, dei proventi pensionistici di guerra, poiché la loro non computabilità tra i redditi del beneficiario, stabilita...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2690 del 5 febbraio 2010
«Ai fini della quantificazione dell'assegno di divorzio, deve essere considerata anche l'indennità di alloggio, riconosciuta al coniuge obbligato dal suo datore di lavoro, poiché tale emolumento, mirando a sollevare il beneficiario da possibili...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25181 del 13 dicembre 2010
«Ai fini della quantificazione dell'assegno di divorzio rilevano non tutte le indennità attribuite al dipendente per il servizio all'estero, ma unicamente quelle atte a determinargli migliori condizioni di vita; pertanto, solo queste devono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5447 del 19 ottobre 1981
«Ai fini dell'individuazione del coniuge a favore del quale deve essere fatta l'attribuzione dell'assegno di divorzio, il giudice non può trarre argomento dalla circostanza che in sede di separazione consensuale un coniuge si sia impegnato a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4489 del 29 novembre 1976
«Ai fini della determinazione dell'ammontare dell'assegno spettante alla moglie divorziata, il giudice, nell'accertare la condizione economica del marito a norma dell'art. 5 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, può legittimamente tener conto anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3183 del 25 maggio 1985
«Ai fini della quantificazione dell'assegno di divorzio e del contributo per il mantenimento dei figli è consentita al giudice di merito l'utilizzazione dei fatti notori (art. 115, comma secondo, c.p.c.) quando sia diretta non alla stima precisa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15055 del 22 novembre 2000
«In tema di assegno di divorzio, il criterio delle «ragioni della decisione» previsto dall'art. 5 della legge n. 898 del 1970 se per un verso postula una indagine sulla responsabilità del fallimento del matrimonio in una prospettiva comprendente...»