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Trovati 60833 risultati nel massimario


  • Cassazione civile, sentenza n. 460 del 28 febbraio 1964
    «Coordinando, ai fini di una retta interpretazione della norma, l'art. 403 c.p.c. (che stabilisce che non può essere impugnata per revocazione la sentenza pronunciata nel giudizio di revocazione) con la disposizione del secondo comma del precedente...»
  • Cassazione civile, sentenza n. 52 del 10 gennaio 1964
    «Il principio secondo il quale il giudice di rinvio deve provvedere sulla domanda di restituzione di quanto pagato in esecuzione di una sentenza poi cassata senza subordinare la relativa decisione all'esito finale della lite principale, è...»
  • Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1549 del 15 luglio 1965
    «La legittimità dell'acquisto dell'assegno bancario fino a quando non sia divenuta definitiva la pronunzia di ammortamento secondo le forme previste dalla legge, è presunta, onde ricade sull'ammortante l'onere di provare la malafede o colpa grave...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1276 del 18 maggio 1966
    «A norma dell'art. 639 c.p.c., quando la domanda di emissione del decreto ingiuntivo riguarda la consegna di determinata quantità di cose fungibili, l'istante deve dichiarare la somma di danaro che è disposto ad accettare in mancanza della...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 176 del 8 gennaio 1966
    «Le norme fissate dall'art. 1193 c.c. per l'imputazione dei pagamenti, non possono trovare applicazione in sede di collocazione dei crediti sulla somma ricavata dall'esecuzione sui beni del debitore.»
  • Cassazione civile, sentenza n. 1838 del 12 luglio 1966
    «Il principio generale, secondo il quale contro la sentenza di revocazione sono ammissibili i mezzi di impugnazione ai quali era originariamente soggetta la sentenza impugnata per revocazione e di cui all'art. 403 c.p.c. è applicabile a tutti i...»
  • Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 514 del 18 febbraio 1966
    «La competenza a giudicare sulle domande volte ad ottenere la cancellazione dell'ipoteca giudiziale, iscritta in base ad una sentenza cassata, spetta, ai sensi dell'art. 389 c.p.c., al giudice di rinvio. Esauritosi il giudizio di rinvio con la...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 599 del 26 febbraio 1966
    «L'art. 475 c.p.c., come modificato dall'art. 6 della L. 19 giugno 1946, n. 1, non prescrive, a pena di nullità, l'intestazione «in nome della legge» nella copia del titolo spedita in forma esecutiva, né tale intestazione può considerarsi un...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 600 del 26 febbraio 1966
    «La concorrenza sleale è suscettibile di arrecare un pregiudizio economico pur nella sua stessa configurazione obiettiva, ma l'art. 2600 c.c., in omaggio al principio dell'imputabilità, la considera come fonte di un'obbligazione risarcitoria solo...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 776 del 18 marzo 1966
    «Le disposizioni dell'art. 514 c.p.c. sono di stretta interpretazione perché, in quanto sottraggono all'azione esecutiva alcune categorie di beni del debitore in considerazione della loro particolare natura o destinazione, derogano al principio...»
  • Cassazione civile, sentenza n. 1149 del 26 maggio 1967
    «Il provvedimento di correzione di errori materiali non modifica minimamente il contenuto della pronuncia corretta, ma serve esclusivamente a sostituire all'erronea traduzione di esso in termini grafici altra congrua rappresentazione, in modo che...»
  • Cassazione civile, sentenza n. 1954 del 25 luglio 1967
    «L'interrogatorio formale costituisce, nella varietà delle prove orali previste dalla legge, il mezzo rivolto a provocare quella confessione giudiziale che, ai sensi dell'art. 2733 c.c., forma piena prova contro il confitente. La legge non pone...»
  • Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 410 del 18 febbraio 1967
    «L'ordinanza presidenziale e quella del giudice istruttore, ex art. 708 c.p.c., non possono annoverarsi tra gli atti di volontaria giurisdizione — nel qual caso sarebbero reclamabili al presidente della Corte d'appello o alla corte stessa, a norma...»
  • Cassazione civile, sentenza n. 595 del 17 marzo 1967
    «Quando l'omissione in cui sia incorso il giudice riveli un vizio di ragionamento emendabile soltanto mediante una ulteriore indagine, non ricorre l'ipotesi dell'errore previsto dall'art. 287 del codice di procedura civile, il quale è configurabile...»
  • Cassazione civile, sentenza n. 979 del 11 maggio 1967
    «L'ipotesi in cui la sottoscrizione del difensore manchi nell'originale dell'atto di citazione deve essere nettamente distinta da quella in cui il difetto di sottoscrizione riguardi solo la copia notificata. Infatti, mentre nella prima ipotesi la...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 118 del 17 gennaio 1968
    «Il terzo pignorato non ha interesse ad opporre la nullità della notificazione del pignoramento, perché eseguita collettivamente ed impersonalmente agli eredi del debitore, oltre l'anno dalla morte di quest'ultimo. Tale nullità, che è sanabile con...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 198 del 24 gennaio 1968
    «La verifica dei requisiti di legittimazione dei creditori ad intervenire nella esecuzione forzata dev'essere compiuta dal giudice dell'esecuzione, anche d'ufficio, durante la fase espropriativa, e non può essere, invece, rinviata al momento della...»
  • Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3561 del 26 ottobre 1968
    «La redazione del verbale previsto dall'ultimo comma dell'art. 185 c.p.c. e dall'art. 88 disp. att. per caso di conciliazione delle parti non è requisito essenziale per la validità della convenzione, non essendo tale redazione richiesta a pena di...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4039 del 20 dicembre 1968
    «L'annotazione dalla quale risulta che la comparsa conclusionale sia stata tardivamente depositata non vale a dimostrare che anche il fascicolo ritirato dalla parte all'atto della rimessione della causa al collegio sia stato tardivamente restituito...»
  • Cassazione civile, sentenza n. 467 del 12 febbraio 1968
    «Le ordinanze, comunque motivate, non possono mai pregiudicare la decisione del merito e possono essere, anche implicitamente, modificate o revocate, cosicché l'eventuale contrasto tra l'ordinanza e la successiva sentenza emessa dallo stesso...»
  • Cassazione civile, sentenza n. 517 del 14 febbraio 1968
    «Il principio in base al quale il giudice del merito, quando riconosce esatte le conclusioni del consulente tecnico d'ufficio, non è tenuto ad esprimere le particolari ragioni del suo convincimento non può valere quando lo stesso consulente...»
  • Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 735 del 7 marzo 1968
    «L'ordinanza del giudice, che, nel corso dell'espropriazione forzata immobiliare, pronuncia sul rendiconto del custode dei beni pignorati, costituisce provvedimento non impugnabile, a norma dell'art. 593 c.p.c., anche se a contenuto negativo e...»
  • Cassazione civile, sentenza n. 1694 del 17 maggio 1969
    «Nel caso in cui il giudice di appello abbia irritualmente disposta l'integrazione del contraddittorio ed abbia pronunciato nel merito, invece di rimettere la causa al primo giudice, la Corte di cassazione non deve annullare senz'altro la sentenza...»
  • Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1814 del 23 maggio 1969
    «Il giudizio civile di falso (principale o incidentale) ed il procedimento penale di falso, pur conducendo entrambi in pratica alla eliminazione dell'efficacia rappresentativa del documento risultato falso, sono in realtà sostanzialmente differenti...»
  • Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 194 del 23 gennaio 1969
    «L'art. 155, ultimo comma, c.p.c. per il quale, se il giorno di scadenza di un termine è festivo, la scadenza è prorogata di diritto al primo giorno seguente non festivo, è applicabile anche ai termini per comparire indicati nell'art. 163 bis...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2521 del 9 luglio 1969
    «Nel caso di opposizione agli atti esecutivi basata sul presupposto che nelle specie dovesse essere osservata, anziché la forma dell'espropriazione presso terzi, la forma dell'espropriazione diretta presso il debitore, il terzo pignorato è...»
  • Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 257 del 29 gennaio 1969
    «La certificazione del cancelliere fa presumere, alla stregua del sistema normativo vigente (art. 74 disp. att. c.p.c.), il regolare deposito di tutti i documenti indicati al momento della costituzione e contro tale risultanza non è sufficiente...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2960 del 9 agosto 1969
    «Poiché qualsiasi provvedimento giurisdizionale, consta sia della motivazione che del dispositivo, i quali rappresentano un tutt'uno inscindibile, al fine di stabilire se il singolo provvedimento abbia o meno natura decisoria, non ci si può fermare...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 735 del 6 marzo 1969
    «È legittima la collocazione contemporanea dello stesso credito in distinti riparti o ricavati da singole esecuzioni rivolte contro più debitori solidali sotto la condizione esplicita o implicita che non si ottenga (o non si possa ottenere)...»
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 77 del 15 gennaio 1969
    «Per effetto dell'opposizione a decreto ingiuntivo si apre un ordinario giudizio di cognizione nel quale ciascuna delle parti viene ad assumere la propria effettiva e naturale posizione, restando a carico del creditore — avente veste di attore per...»