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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8681 del 23 settembre 1993
«La reticenza e il mendacio sulla identità di chi ha compiuto un delitto, oggettivamente idonee a sviare e rallentare le indagini integrano il reato di favoreggiamento personale (art. 378 c.p.), essendo irrilevante che la polizia sia già a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11917 del 12 dicembre 1992
«Per la configurabilità del reato di favoreggiamento personale non si richiede che la giustizia venga effettivamente fuorviata, né che l'intento di eludere le indagini sia stato concretamente realizzato, essendo ipotizzabile la sussistenza del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1051 del 30 gennaio 1991
«L'oggettività giuridica del favoreggiamento personale tutela le investigazioni dell'autorità e le ricerche della polizia giudiziaria anche fuori del processo penale, di tal che lo scopo dell'incriminazione della condotta tipica è quello di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14655 del 30 ottobre 1989
«In tema di favoreggiamento, l'aiuto al favorito ad eludere le investigazioni ed a sottrarsi alle ricerche dell'autorità, può manifestarsi con modi e mezzi diversi, purché idonei al raggiungimento dello scopo. Ne consegue che l'intestazione di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6389 del 27 maggio 1988
«Il delitto di favoreggiamento personale integra un reato di pericolo ed, almeno nella normalità dei casi, istantaneo, il quale si consuma nel momento in cui il soggetto attivo ha posto in essere la condotta favoreggiatrice, purché quest'ultima sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 348 del 13 gennaio 1988
«L'azione esecutiva del delitto di favoreggiamento personale consiste nell'aiutare taluno ad eludere le investigazioni dell'autorità o a sottrarsi alle ricerche di questa, e pertanto il delitto si consuma nel momento in cui l'agente ha posto in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24535 del 9 giugno 2015
«Ai fini della configurabilità del delitto di favoreggiamento personale non è necessaria la dimostrazione dell'effettivo vantaggio conseguito dal soggetto favorito, occorrendo solo la prova della oggettiva idoneità della condotta favoreggiatrice ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24035 del 15 giugno 2011
«Per la sussistenza dell'elemento soggettivo del delitto di favoreggiamento personale è sufficiente il dolo generico, che deve consistere nella cosciente e volontaria determinazione delle condotte nella consapevolezza della loro natura elusiva...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 38236 del 28 settembre 2004
«Ai fini della configurabilità dei reati di favoreggiamento personale e reale (artt. 378 e 379 c.p.) occorre, sotto il profilo soggettivo, che la condotta favoreggiatrice sia stata posta in essere ad esclusivo vantaggio del soggetto favorito, per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10735 del 18 ottobre 1994
«Il dolo costitutivo del delitto di favoreggiamento personale (art. 378 c.p.) consiste nella coscienza e volontà di prestare aiuto ad una persona in relazione ad un reato commesso, per eludere le investigazioni o per sottrarsi alle ricerche....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7307 del 23 luglio 1985
«Il reato di cui all'art. 378 c.p. è reato formale e, per la sua configurabilità, è sufficiente e necessario il dolo generico e cioè la volontarietà del fatto in sé e la consapevolezza di portare aiuto in relazione ad un reato anteriormente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6308 del 7 luglio 1983
«L'elemento psicologico del reato di favoreggiamento personale consiste nella coscienza e volontà di prestare aiuto ad una persona in relazione ad un reato commesso per eludere le investigazioni o sottrarsi alle ricerche dell'autorità. Pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2585 del 24 marzo 1983
«In tema di favoreggiamento personale, l'esistenza di un legame sentimentale o di una finalità umanitaria o politica da parte dell'agente può essere presa in considerazione soltanto ai fini della valutazione della personalità morale dell'imputato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11159 del 23 novembre 1982
«Il favoreggiamento personale è un reato formale, nel senso che per la sua perfezione non è richiesto che si raggiunga l'intento ed esso si consuma non appena è stato posto in essere l'aiuto idoneo ad eludere le investigazioni. Tuttavia il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6251 del 24 giugno 1982
«L'elemento soggettivo del delitto di favoreggiamento personale va individuato nella consapevolezza dell'agente di fuorviare, con la sua condotta, l'attività di ricerca o d'investigazione, senza che sia necessario che egli conosca la sussistenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3973 del 5 novembre 1994
«Perché si realizzi il reato di favoreggiamento personale occorre che la condotta di aiuto sia potenzialmente lesiva delle investigazioni dell'autorità: ciò comporta che la stessa debba pervenire alla percezione ed entrare nella sfera dell'organo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9756 del 13 ottobre 1992
«In tema di favoreggiamento personale, il tentativo, ancorché astrattamente ipotizzabile nei casi in cui l'efficienza causale della condotta venga neutralizzata da un fatto indipendente dalla volontà del colpevole, non può configurarsi quando gli...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45444 del 4 novembre 2014
«In tema di favoreggiamento personale, la causa di esclusione della punibilità prevista per chi ha commesso il fatto per essere stato costretto dalla necessità di salvare sé stesso o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6874 del 9 luglio 1993
«La causa di non punibilità prevista dall'art. 384 c.p., in relazione all'art. 378 dello stesso codice, postula come condizione, che ne costituisce anche la ragione giustificatrice, lo stato di necessità, ossia una situazione non determinata dal...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13346 del 11 ottobre 1989
«La speciale causa di non punibilità prevista dal terzo comma, lett. b) dell'art. 1 della L. 29 maggio 1982, n. 304 (non punibilità per la commissione di uno dei reati di cui agli artt. 307, 378 e 379 c.p. nei confronti di persona imputata di uno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12672 del 20 settembre 1989
«Ad integrare la situazione di necessità, prevista dall'art. 384 c.p. per la sussistenza di casi di non punibilità non è sufficiente un pericolo genericamente temuto, ma occorre la prova di un pericolo attuale e concreto.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33243 del 31 luglio 2013
«Il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa si distingue da quello di favoreggiamento, in quanto nel primo il soggetto interagisce organicamente e sistematicamente con gli associati, quale elemento della struttura organizzativa del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6199 del 18 febbraio 2011
«In tema di favoreggiamento personale, sussiste la circostanza aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416 bis c.p., ovvero al fine di agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso (art. 7 D.L....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 294 del 7 gennaio 2008
«In tema di favoreggiamento personale aggravato dalla circostanza di cui all'art. 7 del D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito dalla L. 12 luglio 1991, n. 203, il fatto di favorire la latitanza di un personaggio di vertice di un'associazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 112 del 5 gennaio 2005
«In tema di rapporti tra partecipazione ad associazione per delinquere e favoreggiamento personale, premesso che non può escludersi, in linea di principio, la possibilità di concorso fra le due fattispecie criminose, deve ritenersi che le stesse si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4927 del 6 febbraio 2004
«Il reato di favoreggiamento non è configurabile, con riferimento al delitto di illecita detenzione di sostanza stupefacente, in costanza di detta detenzione, atteso che nei reati permanenti qualunque agevolazione del colpevole, prima che la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40375 del 23 ottobre 2003
«Il concorso esterno in associazione di tipo mafioso si distingue dal reato di favoreggiamento personale, in quanto l'aiuto non solo è prestato ad uno o più partecipi mentre l'associazione è ancora in atto, ma è rivolto al singolo in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14222 del 15 dicembre 1999
«L'oggettività giuridica del favoreggiamento personale va in linea generale ravvisata nella tutela dell'interesse dell'amministrazione della giustizia al regolare svolgimento del processo penale nella fase delle investigazioni o delle ricerche, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4358 del 6 agosto 1996
«Commettere il reato di favoreggiamento e quello di elusione di pena per proteggere la latitanza di un dirigente di un'associazione per delinquere di stampo mafioso, proprio in quanto tale, ha diretta influenza sull'esistenza dell'organismo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11057 del 8 novembre 1995
«Il reato di cui all'art. 378 c.p. — favoreggiamento personale — ha come presupposto la commissione (senza compartecipazione) di altro reato per il cui accertamento siano in corso indagini; e, quindi, favoreggiato può essere solo colui che è...»