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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3723 del 9 marzo 2012
«Il provvedimento del giudice dell'esecuzione di rigetto dell'istanza di modifica o di revoca di un proprio precedente provvedimento rientra nel novero degli atti esecutivi impugnabili (e cioè opponibili o reclamabili) solo quando, pur rimanendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26185 del 6 dicembre 2011
«In tema di esecuzione forzata, il potere del giudice dell'esecuzione di revocare i propri provvedimenti, ai sensi dell'art. 487 c.p.c., concorre con quello delle parti di impugnarli con opposizione agli atti esecutivi, con la conseguenza che,...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 19392 del 22 settembre 2011
«Non è ammissibile il ricorso straordinario per Cassazione, di cui all'art. 111, settimo comma, Cost., avverso l'ordinanza adottata dal giudice dell'esecuzione ai sensi dell'art. 487, primo comma, c.p.c., sia che con con questa revochi o modifichi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1498 del 24 gennaio 2007
«In tema di processo di esecuzione, con riferimento alla espropriazione immobiliare, il trasferimento dell'immobile aggiudicato è l'effetto di una fattispecie complessa, costituita dall'aggiudicazione, dal successivo versamento del prezzo e dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21106 del 31 ottobre 2005
«In tema di esecuzione forzata, il mancato esercizio del potere del giudice dell'esecuzione di rilevare d'ufficio l'eventuale nullità dell'aggiudicazione non è censurabile in sede di legittimità.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1936 del 10 febbraio 2003
«In tema di esecuzione forzata, il provvedimento con il quale il giudice dell'esecuzione, nel corso di un processo di espropriazione forzata immobiliare, dichiara la nullità dell'aggiudicazione pronunciata all'esito dell'incanto (nella specie, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5164 del 6 aprile 2001
«Nell'espropriazione forzata immobiliare, l'ordinanza che dispone l'incanto trova il suo momento esecutivo (art. 487 c.p.c.) nell'aggiudicazione, con la conseguenza che, finché non si sia avuta aggiudicazione, detta ordinanza può sempre essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2867 del 2 aprile 1997
«In tema di espropriazione forzata immobiliare, il decreto di trasferimento indicato nell'art. 586 c.p.c. è atto del processo esecutivo che può essere revocato dal giudice dell'esecuzione quando questi accerti che prima della sua emanazione non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2316 del 10 marzo 1994
«In tema di esecuzione forzata immobiliare, l'ordinanza di vendita all'incanto di un immobile seguita da aggiudicazione provvisoria costituisce, ancorché siano state presentate offerte di aumento del sesto, un provvedimento conclusivo di una fase...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4442 del 20 agosto 1985
«Il provvedimento con il quale il giudice dell'esecuzione dichiara inammissibile un'offerta di aumento di sesto perché fatta da persona che non ha partecipato alla gara per l'aggiudicazione all'incanto di un immobile, ha natura decisoria e pertanto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1943 del 23 febbraio 1998
«I provvedimenti emessi dal pretore in qualità di giudice dell'esecuzione sulle istanze di revoca o modifica di un proprio, precedente provvedimento non sono impugnabili con il ricorso straordinario per Cassazione ex art. 111 Cost., poiché il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12016 del 20 novembre 1995
«I provvedimenti del giudice dell'esecuzione adottati con la forma del decreto o dell'ordinanza sono insuscettibili di impugnazione quando siano destinati soltanto a risolvere difficoltà di ordine materiale insorte nel corso dell'esecuzione....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11256 del 30 luglio 2002
«In tema di notificazioni e comunicazioni di atti del processo esecutivo, l'art. 489 c.p.c. — secondo il quale al creditore procedente ed agli intervenuti le notificazioni e le comunicazioni si fanno nella residenza dichiarata o nel domicilio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2872 del 26 aprile 1983
«La norma dettata dall'art. 489 c.p.c., relativa al luogo dove debbono essere eseguite le notificazioni e le comunicazioni dell'esecuzione forzata, è applicabile soltanto alla notificazione ed alle comunicazioni da farsi, nel corso del procedimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23847 del 18 settembre 2008
«Il creditore, in forza del medesimo titolo esecutivo, può procedere a più pignoramenti dello stesso bene in tempi successivi, senza dover attendere che il processo di espropriazione aperto dal primo pignoramento si concluda, atteso che il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4099 del 12 luglio 1984
«Il versamento nelle mani dell'ufficiale giudiziario, legittimato ex lege a riceverla, della somma per cui si procede e dell'importo delle spese, con l'incarico di consegnarli al creditore, effettuato dal debitore ai sensi dell'art. 494 c.p.c., al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8236 del 23 luglio 1993
«La norma di cui al primo comma dell'art. 495 c.p.c., secondo cui la conversione del pignoramento può essere chiesta dal debitore in qualsiasi momento anteriore alla vendita del bene pignorato, non esclude la tempestività di istanza in tal senso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2220 del 23 ottobre 1965
«Nell'espropriazione immobiliare, la facoltà di chiedere la conversione del pignoramento, prevista dall'art. 495 c.p.c., qualora si proceda col sistema della vendita con incanto, non è più esercitabile dopo l'aggiudicazione del bene, oggetto del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4059 del 12 luglio 1979
«Il terzo, il cui bene sia stato assoggettato a pignoramento per il soddisfacimento coattivo di un debito altrui, è legittimato a chiedere e a ottenere la conversione del pignoramento, ai sensi dell'art. 495 c.p.c., e, operata la conversione, può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 65 del 10 gennaio 1964
«Nel processo di espropriazione mobiliare, in occasione dell'emanazione del provvedimento di conversione del pignoramento, il debitore che, a norma dell'art. 495 c.p.c., ha chiesto la conversione ha interesse a sentir dichiarare il difetto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 940 del 24 gennaio 2012
«In materia di espropriazione forzata, ai fini della conversione del pignoramento immobiliare, il giudice dell'esecuzione deve determinare la somma da sostituire ai beni pignorati tenendo conto, oltre che delle spese di esecuzione, dell'importo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18538 del 3 settembre 2007
«In materia di esecuzione, la determinazione della somma di denaro da versare in sostituzione delle cose pignorate, che il giudice opera ai sensi dell'art. 495 c.p.c., comporta una valutazione sommaria delle pretese del creditore pignorante e dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12197 del 2 ottobre 2001
«L'importo dovuto per la determinazione della somma da sostituire alle cose o ai crediti pignorati, determinato con ordinanza del giudice dell'esecuzione, consiste in una somma di denaro pari, oltre alle spese di esecuzione, all'importo dovuto al...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11178 del 27 ottobre 1995
«Il processo esecutivo si presenta strutturato non già come una sequenza continua di atti ordinati ad un unico provvedimento finale — secondo lo schema proprio del processo di cognizione — bensì come una successione di subprocedimenti, cioè in una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4469 del 24 aprile 1991
«Il pagamento da parte del debitore esecutato delle somme determinate in sede di conversione del pignoramento come non comporta il venir meno della procedura esecutiva che continua avendo ad oggetto le stesse, così non produce automaticamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5491 del 26 ottobre 1984
«Qualora il debitore esecutato chieda ed ottenga la conversione del pignoramento, con sostituzione di una somma di denaro alla cosa pignorata, il vincolo gravante su questa e l'ordinanza che ne abbia in precedenza disposto la vendita restano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5867 del 8 novembre 1982
«In tema di conversione del pignoramento, ex art. 495 c.p.c., venendo meno la fase della vendita (ormai inutile) e, conseguentemente, l'udienza per determinarne le modalità, il limite temporale per il tempestivo intervento di altri creditori...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2835 del 8 agosto 1968
«Qualora con l'opposizione all'esecuzione si deduca l'assoluta impignorabilità del bene pignorato, la conversione del pignoramento in una somma di danaro, intervenuta nel corso del giudizio, non provoca la cessazione della materia del contendere.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20733 del 28 settembre 2009
«Avverso l'ordinanza di determinazione della somma dovuta ai fini della conversione del pignoramento, emessa ai sensi art. 495 c.p.c., può essere proposta l'opposizione agli atti esecutivi e con tale rimedio possono essere sollevate non solo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17481 del 9 agosto 2007
«L'ordinanza con la quale il giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'art 495 c.p.c., in sede di conversione del pignoramento, determina la somma di denaro da versare in sostituzione delle cose pignorate non esplica alcuna funzione risolutiva delle...»