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Cassazione civile, sentenza n. 3580 del 13 ottobre 1956
«La designazione del giudice istruttore, ove avvenga con un provvedimento non formalmente regolare, non può importare nullità del procedimento e della sentenza che lo ha chiuso, quando il provvedimento, sia pure irritualmente emesso abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17032 del 23 giugno 2008
«Il rinvio d'ufficio dell'udienza, a norma dell'art. 168 bis, quarto comma, c.p.c. non determina la riapertura dei termini per il deposito della comparsa e per la proposizione dell'appello incidentale, poiché l'art. 166 c.p.c., coordinato con il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1402 del 22 febbraio 1996
«In base al meccanismo dell'art. 168 bis c.p.c., l'udienza non può essere anticipata rispetto a quella stabilita nell'atto di citazione e i convenuti possono costituirsi sino alla data dell'udienza indicata nella citazione o a quella posteriore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10447 del 9 marzo 2009
«Competente a disporre la sospensione dei termini di durata della custodia cautelare (nella specie a norma dell'art. 304, comma secondo, c.p.p.), nelle more del giudizio di appello, dopo la trasmissione degli atti da parte del giudice di primo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5819 del 12 febbraio 2004
«Nel caso di processi a carico di più imputati, ad alcuni soltanto dei quali si riferiscano le cause di sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare previste dall'art. 304, comma 1, lett. a) e b), e comma 4, è sufficiente, per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42590 del 24 novembre 2001
«La sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare prevista dall'art. 304, comma 2, c.p.p., (nella specie, per la particolare complessità del dibattimento) può essere disposta solo in relazione ai reati espressamente indicati...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 40701 del 14 novembre 2001
«In tema di sospensione dei termini della custodia cautelare per la particolare complessità del dibattimento, il giudice non può decidere sulla sola istanza del pubblico ministero, ma deve sentire anche il difensore o comunque porlo nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1324 del 6 aprile 2000
«La motivazione dell'ordinanza che sospende il decorso dei termini di custodia cautelare alla stregua dei parametri di cui all'art. 304, secondo comma, c.p.p. e con riferimento alla particolare complessità del dibattimento, diventa un giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3504 del 12 gennaio 2000
«Il dettato dell'art. 304, secondo comma, c.p.p., nel fare riferimento a “dibattimenti particolarmente complessi”, intende comprendere, in tale locuzione, le difficoltà e gli ostacoli attinenti sia al singolo processo, ivi inclusa l'esigenza di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2423 del 4 ottobre 1999
«La sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare disposta, ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p., per i dibattimenti particolarmente complessi relativi ai reati indicati nell'art. 407, comma 2, lett. a), stesso codice non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4964 del 9 settembre 1999
«Agli effetti della sospensione dei termini della custodia cautelare a norma dell'art. 304 comma 2 c.p.p., il presupposto della particolare complessità del dibattimento e quello riguardante la natura dei reati contestati a ciascun imputato, sono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3440 del 9 luglio 1999
«Ai fini della sospensione dei termini di custodia cautelare a norma dell'art. 304, comma 2, c.p.p., non può farsi riferimento a posizioni individuali differenziate, dato che la causa di sospensione per la complessità del dibattimento si basa su di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1520 del 12 maggio 1992
«Nell'estendere, con il disposto del primo comma dell'art. 251 att. c.p.p., la nuova disciplina sulla durata della custodia cautelare anche ai procedimenti regolati dalle norme anteriormente vigenti, il legislatore non ha inteso prevedere eccezioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1601 del 4 luglio 1995
«È inammissibile la dichiarazione di rinuncia al gravame trasmesso per telescrivente e, quindi, senza il rispetto delle forme imposte dall'art. 589, comma terzo, c.p.p., che mirano a garantire la provenienza dell'atto interessato. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 250 del 22 aprile 1994
«Appartenendo al giudizio abbreviato nel grado di appello una fase eventuale di assunzione di prove ed una fase di valutazione e decisione, parificate nella funzione al contenuto del dibattimento, non può escludersi di principio, senza procedere...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 37 del 29 novembre 1995
«L'istituto della sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare, di cui all'art. 304 c.p.p., si applica anche nel processo penale a carico di imputati minorenni. (La Corte, nell'affermare tale principio, premesso che la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22972 del 9 ottobre 2013
«In tema di prova documentale, il mancato reperimento nel fascicolo di ufficio, al momento della discussione della causa, di documenti che risultano essere stati ritualmente prodotti nel fascicolo di parte - come da attestazione della competente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21733 del 22 ottobre 2010
«L'istanza di ricostruzione del fascicolo di parte, che non si rinvenga nel fascicolo d'ufficio, non può essere genericamente formulata ma deve contenere la rappresentazione credibile dell'involontarietà dell'omissione essendo altrimenti, il...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2580 del 3 luglio 1975
«L'obbligo delle parti di depositare il proprio fascicolo prima dell'udienza di discussione, dopo il ritiro di esso in sede di rimessione della causa al collegio — obbligo che comprende quello di includere nel fascicolo i documenti in precedenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8444 del 25 ottobre 1998
«Negli uffici di conciliazione ai quali sono addetti più magistrati, la costituzione in giudizio delle parti nella udienza alla quale la causa sia stata rinviata d'ufficio, perché nel giorno indicato in citazione per la comparizione delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10389 del 3 ottobre 1995
«L'omessa cancellazione della causa dal ruolo, in caso di tardiva costituzione dell'attore, è motivo di nullità, non di mera irregolarità, del procedimento che sia irritualmente proseguito nella contumacia del convenuto.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7855 del 24 settembre 1994
«Le disposizioni degli artt. 171 e 307, commi 1 e 2, c.p.c., sulla cancellazione della causa dal ruolo per la mancata costituzione delle parti, non si applicano se le parti, costituendosi tardivamente, dimostrino la comune volontà di dare impulso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6298 del 4 luglio 1994
«In tema di termini assegnati alle parti per la loro costituzione in giudizio, qualora il giudizio di primo grado sia proseguito fino alla sentenza, su istanza dell'attore che, in contumacia del convenuto, siasi tardivamente costituito, il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25234 del 2 luglio 2002
«La proroga dei termini di durata massima della custodia cautelare ai sensi del secondo comma dell'art. 305 c.p.p. è istituto di carattere eccezionale, che può essere attivato solo quando ricorrano simultaneamente i requisiti delle gravi esigenze...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 790 del 3 agosto 1999
«In tema di misure cautelari personali, le esigenze cautelari che possono legittimare la proroga dei termini di custodia cautelare a norma dell'art. 305, comma secondo, c.p.p. sono tutte quelle previste dall'art. 274 c.p.p. Non è infatti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2152 del 7 luglio 1995
«Nella richiesta di proroga dei termini di custodia cautelare, il pubblico ministero deve, con precisi riferimenti agli atti, specificare per ciascun indiziato, quali siano gli elementi di giudizio che supportano la connotazione di gravità delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 89 del 21 febbraio 1995
«Con l'espressione «accertamenti particolarmente complessi», richiesti quale presupposto per la proroga dei termini di custodia cautelare che siano prossimi a scadere, il legislatore evidenzia la necessità che la proroga venga concessa solo quando,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2654 del 23 luglio 1993
«Ai fini della proroga dei termini di custodia cautelare, accertamenti particolarmente complessi possono essere anche quelli che si renda necessario compiere a carico di altri soggetti, la cui presunta responsabilità venga a delinearsi nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 778 del 9 marzo 1992
«Il giudice, ai fini della proroga dei termini della custodia cautelare prevista dal secondo comma dell'art. 305 c.p.p., deve controllare l'effettiva sussistenza della necessità degli accertamenti ai fini del procedimento in corso e della reale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 804 del 8 giugno 1993
«L'ordinanza con la quale si prorogano i termini di custodia cautelare non è un ulteriore provvedimento restrittivo della libertà personale, perché i gravi indizi e le esigenze cautelari ravvisati sono sempre quelli che hanno legittimato...»