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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18568 del 8 maggio 2001
«In tema di riesame, la facoltà del difensore di esaminare gli atti depositati in cancelleria e di estrarne copia deve necessariamente coniugarsi con esigenze di rapidità e snellezza della procedura, derivanti dalla brevità del termine (fissato in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9793 del 9 marzo 2001
«In tema di notificazioni all'imputato, il domicilio eletto si distingue dal domicilio dichiarato perché, mentre in questo è indicato solo il luogo in cui gli atti debbono essere notificati, nel domicilio eletto, fondato su un rapporto fiduciario...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6521 del 17 febbraio 1999
«La formulazione dell'art. 309, comma 8, c.p.p., nella parte in cui prevede che l'avviso dell'udienza del tribunale del riesame debba essere comunicato o notificato «almeno tre giorni prima» dell'udienza stessa, non implica che debba trattarsi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5543 del 24 novembre 1998
«L'eventuale caducazione della misura cautelare derivante, in caso di richiesta di riesame, ai sensi dell'art. 309, comma 10, c.p.p., dall'inosservanza dei termini ivi richiamati (nella specie, del termine di cinque giorni previsto dal comma 5 per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2877 del 30 settembre 1993
«Il procedimento di sorveglianza è assoggettato alle regole proprie di ogni altro procedimento giurisdizionale, ivi compresa quella che disciplina la definitività dei provvedimenti in caso di esaurimento dell'iter delle impugnazioni ovvero di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1086 del 25 giugno 1993
«Al fine dell'individuazione del giudice per le indagini preliminari territorialmente competente ai sensi dell'art. 328, primo comma bis, c.p.p., il criterio per stabilire quando e come si debba ritenere che un delitto sia stato commesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 317 del 18 marzo 1993
«Nel procedimento di riesame il termine di tre giorni stabilito per l'avviso alle parti della data dell'udienza non vale necessariamente anche a commisurare il tempo concesso per l'esame degli atti. Infatti, la disposizione dell'ultimo alinea...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4702 del 2 dicembre 1992
«Una volta disposta dal Tribunale della libertà l'acquisizione degli atti sui quali il P.M. aveva fondato la richiesta del provvedimento cautelare, ma che aveva omesso di trasmettere, deve essere riconosciuto al difensore dell'imputato un termine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 737 del 11 marzo 1992
«In tema di riesame avverso provvedimenti che dispongono una misura coercitiva l'osservanza del termine di almeno tre giorni dall'udienza a decorrere dalla notificazione, stabilito dall'art. 309, ottavo comma, c.p.p., entro cui deve essere dato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7764 del 28 febbraio 2012
«La rinuncia, anche parziale, all'impugnazione formulata dal solo difensore dell'interessato, non munito di procura speciale, non ha alcun effetto processuale, neppure nell'ipotesi che egli stesso abbia proposto il gravame. (Fattispecie relativi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6728 del 22 febbraio 2006
«Nel procedimento conseguente all'appello proposto dall'indagato contro l'ordinanza reiettiva della richiesta di revoca della misura cautelare personale, è legittima, in applicazione dei principi del favor libertatis e della ragionevole durata del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30474 del 10 agosto 2005
«Il rapporto di alternatività che deve ritenersi esistente tra appello proposto dal pubblico ministero avverso ordinanza reiettiva della richiesta di applicazione di misura cautelare e formulazione, da parte dello stesso pubblico ministero, di una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3797 del 31 gennaio 2002
«Nel giudizio di impugnazione di una misura cautelare personale è inibito alla Corte provvedere direttamente alla valutazione, al fine di verificarne il carattere di elemento favorevole per l'indagato, di un atto sopravvenuto alla emissione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3871 del 12 ottobre 1996
«In tema di appello avverso le misure cautelari personali l'obbligo di dare immediato avviso all'autorità procedente sussiste anche quando gli atti pervengano al tribunale del riesame da altra autorità (nel caso di specie dalla Corte di cassazione,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3696 del 20 settembre 1994
«In tema di libertà personale i casi in cui è consentito il ricorso diretto sono due: a) quello di cui all'art. 311 c.p.p. avverso i provvedimenti, che dispongono la misura cautelare personale; b) quello di cui all'art. 568 c.p.p. avverso i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20823 del 3 giugno 2010
«In tema di mandato di arresto europeo, non è impugnabile il provvedimento con il quale il Tribunale, decidendo in sede di appello ex art. 310 c.p.p., rigetti la richiesta di revoca del mandato di arresto europeo emesso dall'autorità giudiziaria...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39926 del 24 ottobre 2008
«L'appello del pubblico ministero avverso il provvedimento di rigetto della richiesta di misura cautelare è inammissibile per genericità dei motivi se, per l'illustrazione delle censure, si limita a richiamare la richiesta rigettata e non indica i...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36779 del 25 settembre 2008
«È inammissibile l'appello tardivamente proposto contro una sentenza pronunciata in contumacia, sul presupposto del mancato decorso dei termini d'impugnazione in ragione del vizio di notifica dell'estratto contumaciale. (La Corte ha chiarito che il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5589 del 5 febbraio 2008
«Avverso il provvedimento adottato dal giudice per le indagini preliminari sulla richiesta di revoca dell'isolamento continuo quale modalità esecutiva della custodia cautelare in carcere è ammissibile l'appello ai sensi dell'art. 310 c.p.p., ma non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35214 del 21 settembre 2007
«In tema di impugnazione del P.M., la legittimazione a impugnare ai sensi dell'art. 310 c.p.p. il provvedimento con il quale il Gip ha negato, in sede di udienza di convalida dell'arresto, l'applicazione della misura cautelare spetta al pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6908 del 19 febbraio 2007
«La persona offesa del reato non è legittimata a proporre appello, ai sensi dell'art. 322 bis c.p.p., avverso il provvedimento con il quale il giudice abbia respinto la richiesta di sequestro preventivo avanzata dal pubblico ministero, non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27964 del 11 luglio 2001
«In tema di interesse a impugnare, permane l'interesse ad ottenere una decisione sulla legittimità della misura cautelare reale, anche in presenza della sua avvenuta revoca o sostituzione, allorché ciò abbia un'effettiva e attuale rilevanza sulla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2453 del 21 giugno 2000
«Nel caso in cui il Gip, richiesto dell'applicazione di una misura cautelare, si dichiari incompetente a provvedere, non perché individui la competenza di altro giudice, ma — come nella fattispecie — a seguito di una valutazione di merito attinente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1067 del 16 maggio 2000
«Il soggetto sottoposto a custodia cautelare ha interesse a ricorrere avverso un provvedimento restrittivo della libertà personale anche nel caso in cui il gravame sia limitato a una sola delle imputazioni, poiché il venir meno del titolo della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4763 del 22 gennaio 2000
«È inammissibile, per difetto di interesse, il ricorso avverso ordinanza di custodia cautelare già revocata, allorché con lo stesso si deduca la destinazione all'uso personale dello stupefacente, atteso che l'interesse ad impugnare un provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4639 del 2 dicembre 1999
«Poiché le impugnazioni avverso i provvedimenti in materia di libertà personale non hanno di regola effetto sospensivo (artt. 588, comma 2, e 310, comma 3, c.p.p.) deve considerarsi legittimamente adottata l'ordinanza de libertate emessa dal...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3213 del 23 gennaio 1998
«Nel giudizio di appello contro i provvedimenti de libertate, quando l'impugnazione sia stata proposta dal P.M., l'indagine — a differenza del caso in cui appellante sia l'imputato ed in ossequio quindi al principio costituzionale del favor...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3638 del 25 agosto 1997
«L'art. 89, comma 4, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, nel prevedere la inapplicabilità delle disposizioni di favore di cui ai precedenti commi 1 e 2 (divieto di custodia cautelare ed obbligo di revoca della medesima nei confronti di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 261 del 7 febbraio 1996
«Il provvedimento col quale il giudice adotta altra misura cautelare nei confronti dell'imputato scarcerato per decorrenza dei termini, ai sensi dell'art. 307, primo comma, c.p.p. trova l'unica ragione giustificativa nella persistenza delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3367 del 15 settembre 1995
«Avverso il provvedimento di proroga della custodia cautelare non è ammesso il ricorso per saltum in Cassazione, ma è esperibile l'appello di cui all'art. 310 c.p.p. dinanzi al tribunale della libertà, che può provvedere alla motivazione della...»