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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4181 del 28 gennaio 2008
«La motivazione per relationem di un provvedimento giudiziale è da considerarsi legittima quando: a) faccia riferimento ad altro atto del procedimento, la cui motivazione risulti congrua rispetto all'esigenza di giustificazione propria del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30257 del 5 settembre 2002
«È illegittimo, per omesso esame dei motivi e motivazione apparente, il provvedimento con il quale il tribunale, nell'esaminare la richiesta di revoca di una ordinanza di custodia cautelare, la respinga motivando la propria decisione mediante la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33648 del 15 settembre 2001
«La motivazione per relationem è ammissibile allorché rinvii ad altri provvedimenti dello stesso procedimento, atteso che in tal caso è possibile per il giudice dell'impugnazione controllare l'iter logico e giuridico che sorregge la decisione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 2 maggio 2000
«In tema di misure cautelari personali, allorché sia denunciato, con ricorso per cassazione, vizio di motivazione del provvedimento emesso dal tribunale del riesame in ordine alla consistenza dei gravi indizi di colpevolezza, alla Corte suprema...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2218 del 20 dicembre 1999
«In tema di provvedimenti cautelari, la motivazione può essere fatta anche per relationem , ma perché essa possa in tal caso essere considerata legittima è necessario che non faccia riferimento ad un precedente, lontano, altro provvedimento — (in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2888 del 20 maggio 1999
«Il ricorso diretto per cassazione avverso l'ordinanza applicativa di una misura coercitiva è consentito solo per violazione di legge e non anche per vizio della motivazione. Tra le ipotesi di violazione di legge rientrano la mancanza assoluta di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2503 del 12 maggio 1999
«La motivazione per relationem dell'ordinanza impositiva di misura cautelare, la quale recepisca, per economia processuale, la richiesta del pubblico ministero, deve ritenersi legittima, in quanto comunque idonea a consentire una precisa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 672 del 18 febbraio 1999
«In tema di motivazione dei provvedimenti cautelari, così come la motivazione del tribunale del riesame può integrare e completare la motivazione elaborata dal giudice che ha emesso il provvedimento restrittivo, quest'ultima ben può, a sua volta,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1889 del 29 luglio 1998
«Solo la mancanza della motivazione nell'ordinanza applicativa di misura cautelare, cui va equiparata la mera apparenza della medesima, può rientrare nella nozione di violazione di legge, a sostegno del ricorso per saltum previsto dall'art. 311,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6757 del 23 gennaio 1998
«In tema di riesame delle misure cautelari, se l'ordinanza del tribunale della libertà può fare riferimento a quanto indicato in altri provvedimenti al fine di evitare la ripetizione di elementi già conosciuti dalle parti, tuttavia il mero...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2147 del 6 marzo 1997
«In materia di misure cautelari l'obbligo di una motivazione organica, anche se sintetica ed essenziale, non è adempiuto con la cosiddetta motivazione per relationem - generalmente legittima - qualora essa si traduca nel riferimento ad atti non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4840 del 14 gennaio 1997
«La disposizione dell'art. 292 comma secondo lett. c) c.p.p., come modificato dall'art. 9 legge 8 agosto 1995 n. 332, impone l'obbligo di motivazione, a tutela del fondamentale diritto di difesa, che non può essere assolto con il semplice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4144 del 17 dicembre 1996
«In materia di misure cautelari la motivazione deve investire, a norma dell'art. 292 c.p.p. non le fonti di prova in sè, ma i contenuti concreti e specifici dell'accusa, le circostanze ed i fatti significativi dell'ipotesi delittuosa formulata,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2203 del 15 novembre 1996
«L'ordinanza di custodia cautelare è integrabile per relationem , con altri provvedimenti, come quello di fermo adottato dal pubblico ministero, al fine di assolvere gli obblighi di motivazione e di descrizione sommaria del fatto, di cui all'art....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19820 del 7 settembre 1996
«L'art. 292 c.p.p. non impedisce l'emissione di una ordinanza di custodia cautelare cumulativa, nella quale cioè la stessa motivazione si riferisce a più indagati, purché sia in ogni caso rispettata la condizione che per ciascuno di essi si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2613 del 17 giugno 1996
«La mancanza di motivazione costituisce violazione di legge che, come tale, può dar luogo, ai sensi dell'art. 311, comma 2, c.p.p., a ricorso immediato per cassazione avverso l'ordinanza applicativa di misura cautelare. Detta mancanza si...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 367 del 11 aprile 1996
«In tema di applicazione di misure cautelari personali, la custodia in carcere non può essere disposta sulla base del rilievo che la difficoltà del continuo controllo richiesto dalla misura degli arresti domiciliari rende questi ultimi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 955 del 16 marzo 1994
«In tema di provvedimenti concernenti la libertà personale dell'indagato, deve ritenersi legittima la motivazione per relationem del provvedimento, sempre che quella richiamata sia conosciuta o conoscibile dall'interessato in modo che questi sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1923 del 21 ottobre 1993
«La motivazione dei provvedimenti che impongono la misura cautelare della custodia in carcere, necessariamente sommaria, non può trasformarsi in una pronuncia anticipatoria del conclusivo giudizio finale, anche se deve, comunque, sempre fondarsi su...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2164 del 4 agosto 1993
«Anche nel procedimento dinanzi al tribunale di sorveglianza sull'istanza di differimento della pena, vige il principio dell'immutabilità del giudice, previsto dall'art. 525, secondo comma, c.p.p., la cui inosservanza comporta nullità di ordine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4285 del 25 gennaio 1993
«È legittima e sufficiente la motivazione del provvedimento relativo a richiesta concernente la libertà personale che faccia rinvio ad altro analogo e recente provvedimento se, nelle more, non sono intervenuti mutamenti nella situazione di fatto e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5 del 24 aprile 1991
«La mancanza di motivazione dell'ordinanza che dispone una misura coercitiva costituisce una violazione di legge, può dar luogo al ricorso immediato per cassazione a norma dell'art. 311, comma secondo, c.p.p. ed è deducibile unicamente a norma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29653 del 16 luglio 2003
«Ai fini dell'osservanza del disposto di cui all'art. 292, comma 1, lett. b), c.p.p., secondo cui tra i requisiti dell'ordinanza applicativa di misura cautelare dev'esservi quello costituito dalla «descrizione sommaria del fatto con l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 3 settembre 1999
«Il requisito della descrizione sommaria del fatto con l'indicazione delle norme di legge che si assumono violate, imposto a pena di nullità dall'art. 292, comma secondo, lett. b) c.p.p., come contenuto minimo dell'ordinanza che dispone la misura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4820 del 9 febbraio 1996
«A norma dell'art. 292, comma 2, lett. b) c.p.p., l'ordinanza che dispone la misura cautelare richiede soltanto «la descrizione sommaria del fatto». L'aggettivo «sommario» indica soltanto che la descrizione deve essere sintetica e schematica, senza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2495 del 13 giugno 1994
«Non sussiste la nullità del provvedimento applicativo della custodia cautelare in carcere per la violazione dell'art. 292, comma 1, lett. b), c.p.p. (che impone «la descrizione sommaria del fatto, con l'indicazione delle norme che si assumono...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 40538 del 20 ottobre 2009
«Il termine di durata delle indagini preliminari decorre dalla data in cui il pubblico ministero ha iscritto, nel registro delle notizie di reato, il nome della persona cui il reato è attribuito, senza che al G.i.p. sia consentito stabilire una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4915 del 27 maggio 1997
«Ai fini della sussistenza dell'ipotesi delittuosa prevista dal secondo comma dell'art. 346 c.p., che costituisce fattispecie autonoma e non ipotesi aggravata rispetto a quella prevista nel primo, non è necessaria né la millanteria né una generica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 789 del 10 marzo 1992
«Sussiste nullità dell'ordinanza applicativa di misura cautelare, per violazione dell'art. 292, comma secondo, lett. c) c.p.p., quando detta ordinanza non contenga l'esposizione delle ragioni sulla base delle quali gli indizi (che devono essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 357 del 28 febbraio 1992
«Sussiste nullità dell'ordinanza applicativa di misura cautelare, per violazione dell'art. 292 comma primo, lett. d) e c) c.p.p. quando dal testo di detta ordinanza non sia possibile desumere con sufficiente chiarezza quali siano i fatti specifici...»