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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2872 del 24 marzo 1994
«In tema di determinazione dell'assegno di divorzio, le «ragioni della decisione» — intese con riguardo ai comportamenti che hanno cagionato la rottura della comunione spirituale e materiale della famiglia — possono essere prese in considerazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 270 del 16 gennaio 1982
«Le «ragioni della decisione», in relazione alle quali, in conseguenza dello scioglimento del matrimonio, viene riconosciuto e quantificato l'assegno previsto dall'art. 5, quarto comma della L. 1 dicembre 1970, n. 898, comprendono anche fatti o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3549 del 2 giugno 1981
«In caso di scioglimento del matrimonio, in base a pregressa separazione dei coniugi, il criterio del riferimento alle ragioni della decisione va inteso con riferimento al comportamento dei coniugi successivo alla separazione, poiché il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3390 del 7 giugno 1985
«Costituisce contributo alla conduzione della famiglia ed alla formazione del patrimonio di entrambi i coniugi, e come tale è rilevante al fine del riconoscimento e della quantificazione dell'assegno di divorzio secondo il criterio cosiddetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 72 del 10 gennaio 1986
«Ai fini della determinazione dell'assegno di divorzio, l'applicazione del criterio cosiddetto compensativo (la cui finalità è appunto quella di compensare il coniuge dei sacrifici affrontati per il benessere generale della famiglia) conduce a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7295 del 22 marzo 2013
«In materia di divorzio, la durata del matrimonio influisce sulla determinazione della misura dell'assegno previsto dall'art. 5 della legge n. 898 del 1970, ma non anche - salvo casi eccezionali in cui non si sia verificata alcuna comunione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1616 del 15 febbraio 1995
«La disposizione dell'art. 5, sesto comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 — come modificato dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987, n. 74 — sulla quantificazione dell'assegno divorzile, imponendo che tutte le condizioni concorrenti alla stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5874 del 17 novembre 1981
«I criteri previsti dall'art. 5 comma quarto legge 1 dicembre 1970, n. 898, per l'attribuzione e la quantificazione dell'assegno di divorzio, vanno riscontrati con riferimento ai fatti verificatisi per tutta la durata del vincolo matrimoniale e non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8233 del 16 giugno 2000
«L'assegno di divorzio, ai sensi dell'articolo 5 legge n. 898 del 1970, ha la finalità di tutelare il coniuge economicamente più debole, ancorché il matrimonio abbia avuto breve durata e la comunione materiale e spirituale non siasi potuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21080 del 3 novembre 2004
«In materia di assegno di divorzio, che costituisce oggetto di un diritto disponibile, condizionato unicamente dall'inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente per conservare il tenore di vita condotto in costanza di matrimonio, il detto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5582 del 4 maggio 2000
«Il coniuge che afferma il proprio diritto all'assegno divorzile non deve provare la propria inadeguatezza ad un tenore di vita autonomo e dignitoso, bensì la propria inadeguatezza, per cause oggettive, a mantenere il tenore di vita goduto in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13068 del 3 ottobre 2000
«In tema di assegno divorzile, la mancata prova, da parte del ricorrente che ne chieda l'attribuzione, delle condizioni richieste dalla legge non comporta quale conseguenza automatica il rigetto della domanda, in quanto nel nostro ordinamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7199 del 5 agosto 1997
«A seguito della disciplina introdotta dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74, modificativo dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, che ha attribuito all'assegno di divorzio natura esclusivamente assistenziale, condizioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3676 del 29 aprile 1997
«Ove la sentenza di divorzio venga impugnata in relazione all'ammontare dell'assegno divorzile, il giudice d'appello, al fine di stabilire l'entità dell'assegno in favore del coniuge che, in conseguenza del divorzio, è venuto a subire un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7117 del 29 marzo 2006
«Ai fini dell'attribuzione dell'assegno di divorzio e della determinazione della sua misura, ai sensi dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (nel testo modificato dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74), l'accertamento del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9876 del 28 aprile 2006
«Le dichiarazioni dei redditi dell'obbligato, in quanto svolgono una funzione tipicamente fiscale, non rivestono, in una controversia concernente l'attribuzione o la quantificazione dell'assegno di divorzio, relativa a rapporti estranei al sistema...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2982 del 26 marzo 1994
«In tema di divorzio, il coniuge che richiede l'assegno di cui al sesto comma dell'art. 5, L. 1 dicembre 1970, n. 898, mentre può limitarsi a dedurre di non avere i mezzi adeguati, trasferendo così sulla controparte l'onere probatorio della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5876 del 13 aprile 2012
«Nel rito camerale previsto dall'art. 4, comma 12, della legge 1 dicembre 1970 n. 898, l'allegazione di documenti può eseguirsi anche oltre i termini fissati a tal fine, ma a condizione che sia rispettato il diritto dell'altra parte a interloquire...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7435 del 21 maggio 2002
«In tema di divorzio, l'art. 5, nono comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 non impone al tribunale in via diretta ed automatica di disporre indagini avvalendosi della polizia tributaria ogni volta in cui sia contestato un reddito indicato e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9861 del 28 aprile 2006
«In tema di divorzio, il giudice del merito, ove ritenga aliunde raggiunta la prova dell'insussistenza dei presupposti che condizionano il riconoscimento dell'assegno di divorzio, può direttamente procedere al rigetto della relativa istanza, anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11059 del 10 agosto 2001
«In tema di assegno di divorzio, l'art. 5 della legge n. 898 del 1970, che fa carico al tribunale di disporre indagini sui redditi, sui patrimoni e sull'effettivo tenore di vita, in caso di contestazioni, non impone un adempimento dettato a pena di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2098 del 28 gennaio 2011
«In tema di determinazione dell'assegno di mantenimento in sede di scioglimento degli effetti civili del matrimonio, l'esercizio del potere del giudice che, ai sensi dell'art. 5, comma 9, della legge n. 898 del 1970, può disporre - d'ufficio o su...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6087 del 3 luglio 1996
«L'art. 5, comma 9, L. n. 898 del 1970 — il quale stabilisce che, in caso di contestazioni, il tribunale «dispone» indagini sui redditi e patrimoni delle parti, valendosi, se del caso, anche della polizia tributaria — ed il successivo art. 6, comma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9756 del 8 novembre 1996
«In tema di assegno di divorzio, il potere concesso al tribunale di disporre indagini sui redditi, sui patrimoni e sull'effettivo tenore di vita dei coniugi, valendosi, se del caso, della polizia tributaria (art. 5, ottavo comma, della legge n. 898...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4067 del 9 maggio 1997
«L'art. 5, ultimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come modificato dalla L. 6 marzo 1987, n. 74), il quale impone, alle parti, di presentare la dichiarazione dei redditi all'udienza di comparizione presidenziale, non fa obbligo al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6857 del 4 giugno 1992
«A norma della L. 1 dicembre 1970, n. 898 (sia nella originaria formulazione, che a seguito della legge di riforma 6 marzo 1987, n. 74), l'accordo con il quale i coniugi fissano, in costanza di matrimonio, il regime giuridico del futuro ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15064 del 9 ottobre 2003
«Ogni patto stipulato in epoca antecedente al divorzio volto a predeterminare il contenuto dei rapporti patrimoniali del divorzio stesso deve ritenersi nullo; è consentito, invece, che le parti, in sede di divorzio, dichiarino espressamente che, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5302 del 10 marzo 2006
«Gli accordi dei coniugi diretti a fissare, in sede di separazione, i reciproci rapporti economici in relazione al futuro ed eventuale divorzio con riferimento all'assegno divorzile sono nulli per illiceità della causa, avuto riguardo alla natura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11575 del 11 settembre 2001
«La determinazione dell'assegno di divorzio, alla stregua dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, modificato dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74, è indipendente dalle statuizioni patrimoniali operanti, per accordo tra le parti e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5244 del 11 giugno 1997
«Gli accordi economici intervenuti fra i coniugi al momento della separazione non possono spiegare efficacia preclusiva alla determinazione giudiziale dell'assegno di divorzio, atteso che, ove la causa di tali accordi fosse la liquidazione...»