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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12766 del 22 settembre 1989
«Il sigillo di una banca, ai fini del reato di cui all'art. 468 c.p., non può essere considerato pubblico sigillo, a meno che non venga utilizzato nel compimento di operazioni che l'azienda di credito espleta su delega dello Stato o di altri enti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13035 del 2 ottobre 1989
«In tema di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, il concetto di rumore ha un valore naturalistico e non giuridico: non possono, insomma, considerarsi rumorosi un atto ovvero un'azione soltanto perché producono vibrazioni sonore,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13078 del 3 ottobre 1989
«In tema di circolazione stradale, risponde del delitto di violenza privata il conducente che compie deliberati atti emulativi tali da interferire (consistentemente) nella condotta di guida di altro utente della strada, costringendolo a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13479 del 12 ottobre 1989
«Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante prevista dall'art. 625, n. 2 c.p., per mezzo fraudolento deve intendersi qualsiasi attività che sorprenda o soverchi con l'insidia la contraria volontà del detentore della cosa, come la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14024 del 24 ottobre 1989
«Per spiegare la sua efficacia e condurre all'impunità, la desistenza dall'azione non richiede necessariamente una spinta psicologica spontanea di autentico pentimento, ma deve presentare il carattere della volontarietà libera ed autonoma,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14154 del 24 ottobre 1989
«Lo stato di tossicodipendenza non integra il vizio parziale di mente, ove non sia provato che il soggetto sia affetto da intossicazione cronica da sostanze stupefacenti che abbia prodotto un'alterazione psichica permanente.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14401 del 26 ottobre 1989
«Ai fini della consumazione del delitto di estorsione sono sufficienti, da un lato, il conseguimento del possesso della cosa o del denaro o del titolo, in cui si sostanzia il profitto ingiusto realizzato mediante violenza o minaccia e, dall'altro,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14768 del 2 novembre 1989
«Anche l'avulsione di un solo dente incisivo è idonea ad integrare l'ipotesi di cui all'art. 583, prima parte, n. 2, c.p., né l'applicazione della protesi dentaria, che può solo consentire l'esercizio della funzione masticatoria, risulta idonea...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15550 del 11 novembre 1989
«L'elemento psicologico del reato di calunnia è costituito dal dolo generico, e cioè dalla consapevolezza del denunciante della innocenza del calunniato, né vale addurre, per escludere l'elemento psicologico del predetto reato, il fatto che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16135 del 21 novembre 1989
«In mancanza di elementi atti a dimostrare la legittima provenienza dell'arma — e quindi che il detentore ha provveduto di persona ad eliminare i contrassegni, commettendo, così, il reato di cui all'art. 23, quarto comma, L. 18 aprile 1975, n. 110...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16210 del 22 novembre 1989
«Il delitto di truffa si distingue da quello di furto per il modo in cui l'agente realizza il profitto: nella truffa (art. 640 c.p.) è la vittima, indotta in errore con artifici e raggiri, che fà si che l'agente consegua il profitto; nel furto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16644 del 28 novembre 1989
«Non sussiste il reato di calunnia se la falsa incolpazione concerne un reato punibile a querela di parte e tale atto non sia stato ritualmente proposto.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16817 del 1 dicembre 1989
«L'art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice) prevede nella prima parte — concernente la mancata esecuzione degli obblighi civili nascenti da una sentenza di condanna — il compimento di atti fraudolenti, diretti ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 17420 del 18 dicembre 1989
«Il momento consumativo del furto coincide con l'acquisita disponibilità, anche se per un breve periodo, dell'oggetto conseguente allo spossessamento del detentore, non essendo concepibile il possesso del bene da parte di un altro soggetto senza il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1909 del 9 febbraio 1989
«Il delitto di simulazione si consuma allorché sono iniziate le indagini a seguito della denuncia sporta. Ne consegue che la resipiscenza del denunciante può assurgere ad evento impeditivo del delitto quando sia piena, spontanea ed immediata e sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2030 del 11 febbraio 1989
«Commette più reati di calunnia chi, sia pure mediante un'unica dichiarazione, attribuisce ad altra persona, sapendola innocente, una pluralità di reati. Ed invero, a ciascuna delle false incolpazioni corrisponde uno specifico evento, consistente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2048 del 28 luglio 1989
«L'assunzione da parte del vero colpevole di generalità proprie di altra persona, in relazione ad un procedimento penale svolgentesi a suo carico, integra il delitto di calunnia e non quello di false dichiarazioni sulla propria identità.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3885 del 17 marzo 1989
«Qualora l'autore di un reato faccia uso della violenza non fine a sé stessa, ma per commettere altro reato, sussiste la circostanza aggravante del nesso teleologico nella contestualità dei reati commessi con un'unica condotta, giacché la legge...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3921 del 17 marzo 1989
«Nel reato continuato la pena è unica e pertanto le aggravanti ed attenuanti concernenti i reati satelliti rimangono prive di efficacia perché, per l'inscindibilità dell'aumento fino al triplo per la continuazione, non è possibile stabilire le...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3979 del 20 marzo 1989
«Per la realizzazione del reato di sequestro di persona, non occorre che la privazione della libertà sia attuata in modo da rendere assolutamente impossibile il recupero della libertà della vittima mediante autoliberazione: è sufficiente invero,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4240 del 22 marzo 1989
«Agli effetti della circostanza attenuante prevista dall'art. 62, n. 4 c.p. la durata del danno nel reato di furto assume rilevanza solo come elemento complementare — e non alternativo — di quello del valore della cosa sottratta. Ne consegue che,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4284 del 28 marzo 1989
«Ricorre la circostanza aggravante della violenza o minaccia commessa da più persone riunite di cui all'art. 628, terzo comma, n. 1, terza ipotesi, c.p., anche se la vittima non abbia avvertito la presenza di più persone coalizzate ai suoi danni e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4285 del 28 marzo 1989
«Devono essere ritenute compatibili la circostanza aggravante prevista dall'art. 625, n. 7 c.p. (furto commesso su cose esposte alla pubblica fede) e quella di cui all'art. 61, n. 5 stesso codice (minorata difesa), in quanto la prima concerne...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4700 del 5 marzo 1989
«Se il «delitto presupposto» della ricettazione di un'arma si identifica nella «clandestinizzazione», ad opera di terzo, dell'arma stessa, è ravvisabile concorso di reati e non rapporto di «specialità» fra il delitto di detenzione di arma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 482 del 19 gennaio 1989
«La fattispecie della partecipazione alla associazione di tipo mafioso, prevista dall'art. 416 bis c.p. è a forma libera, perché il legislatore non descrive in modo particolare la condotta tipica, enunciandone le note che valgono a caratterizzarle,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5202 del 13 aprile 1989
«Il concetto di edificio o di altro luogo destinato ad abitazione, di cui all'art. 625 n. 1. c.p., abbraccia non solo gli ambienti nei quali le persone svolgono la loro normale attività, ma anche quei locali, come le scale, che, pur non essendo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5400 del 13 aprile 1989
«Mentre nel delitto di minaccia si prescinde dal fine prefissosi dall'agente, tale fine, invece, viene in considerazione nel delitto di violenza privata, in cui l'uso della minaccia (come della violenza) è diretto a coartare la volontà della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5423 del 13 aprile 1989
«Ai fini della sussistenza o meno del reato di violenza privata, la coazione deve ritenersi giustificata non solo quando ricorra una delle cause di giustificazione previste dagli artt. 51-54 c.p., ma anche quando la violenza o la minaccia sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 56 del 5 gennaio 1989
«In tema di determinazione della misura della pena, il giudice del merito, con la enunciazione, anche sintetica, della eseguita valutazione di uno (o più) dei criteri indicati nell'art. 133 c.p., assolve adeguatamente all'obbligo della motivazione,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 599 del 20 gennaio 1989
«Configura i reati previsti dall'art. 1161 del codice della navigazione (abusiva occupazione di spazio demaniale) e dell'art. 633 c.p. l'abusiva occupazione di un tratto di spiaggia, ossia la striscia di terra sabbiosa o ghiaiosa che si estende tra...»