Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14024 del 24 ottobre 1989

(1 massima)

(massima n. 1)

Per spiegare la sua efficacia e condurre all'impunitā, la desistenza dall'azione non richiede necessariamente una spinta psicologica spontanea di autentico pentimento, ma deve presentare il carattere della volontarietā libera ed autonoma, suggerita da motivi di diversa natura e non imposta dall'intervento di fattori estranei all'agente, che rendono irrealizzabile la prosecuzione dell'attivitā diretta all'attuazione del fine antigiuridico. (Nella specie, si č ritenuta insussistente la desistenza nell'abbandono di un tentativo di evasione dovuto a fattori estranei alla volontā dei detenuti, come il tempo di notte, la friabilitā del muro, la rudimentalitā degli attrezzi usati, l'inumidirsi delle malte cementanti e l'imprevista presenza di tubi nel tratto scavato).

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