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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5956 del 20 giugno 1986
«Il reato di cui all'art. 659, secondo comma, c.p. (esercizio di professioni o mestieri rumorosi) deve essere considerato permanente, poiché l'azione o l'omissione può essere ininterrottamente continuativa, con possibilità del soggetto di farla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6180 del 26 giugno 1986
«Il reato di cui all'art. 659, secondo comma, c.p. postula la esistenza di uno specifico precetto, contenuto in una legge ordinaria, in un regolamento di polizia o in una ordinanza amministrativa emanata dagli organi competenti in conformità al...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6262 del 26 giugno 1986
«In tema di sequestro di persona a scopo di estorsione il concetto espressamente indicato dal legislatore di «dissociazione» dai correi deve intendersi come atteggiamento privo di riserve mentali e volto in maniera diretta ad una completa, chiara e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6432 del 27 giugno 1986
«La condizione comune ed imprescindibile posta dalla legge per riconoscere le attenuanti di cui al quarto e quinto comma dell'art. 630 c.p. è la «dissociazione dagli altri». Ciò sta a significare, anzitutto, che si presuppone che si versi in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6641 del 30 giugno 1986
«La differenza tra il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e quello di violenza privata sta nel fatto che per il primo è richiesto il dolo specifico consistente nel fine particolare ed esclusivo di esercitare un diritto, rimanendo in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7062 del 5 luglio 1986
«Per configurarsi il tentativo di rapina, non è sufficiente che l'attività dell'agente sia virtualmente idonea a produrre l'impossessamento della cosa mobile altrui mediante violenza o minaccia e che la direzione degli atti sia univoca, ma è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7065 del 5 luglio 1986
«Commette il delitto di ricettazione e non già il reato di incauto acquisto colui il quale acquisti un anello che il venditore gli dichiari essere «di contrabbando» anche se a questo termine gli si dà il suo significato peculiare e non già quello...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7380 del 11 luglio 1986
«La minaccia idonea a configurare il delitto di estorsione può assumere forme ben diverse, come quella della prospettazione di azioni giudiziarie, che si traduce in un male ingiusto nel caso di pretestuosità della richiesta, o come quella della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7400 del 11 luglio 1986
«La sottrazione, con violenza o minaccia, di denaro o altra cosa mobile alla vittima, costituisce rapina e non esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alla persona, quando la pretesa nasca da un fatto illecito e non possa, quindi,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8088 del 11 agosto 1986
«La serranda, la vetrina, la mostra di un locale in luogo pubblico o aperto al pubblico, che vengano danneggiate dalla condotta antigiuridica di terzi sono oggetto dell'art. 625, n. 7, c.p. tenuto conto della specifica destinazione di esse, per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8177 del 11 agosto 1986
«In tema di violazione dell'art. 659, secondo comma, c.p., la legge, l'ordinanza od altro provvedimento amministrativo, che integrano la norma incompleta ed imperfetta e concorrono a determinare l'ambito della condotta penalmente rilevante, debbono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8574 del 25 agosto 1986
«Il reato di favoreggiamento personale comprende ogni atteggiamento sia di azione, sia di omissione diretto al perseguimento dello scopo di aiutare un'altra persona ad eludere le investigazioni; nel suddetto ambito rientra, quindi, anche il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9594 del 23 settembre 1986
«Nell'ipotesi di sottrazione di una cosa già appartenuta a persona uccisa si configura il delitto di rapina e non quello di furto, qualora l'idea della sottrazione sorge e si formi prima della attuazione della violenza omicida, sempre che sussista...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9814 del 24 settembre 1986
«Per l'applicazione della attenuante speciale della dissociazione (ex art. 630, quarto comma, c.p.) occorre una scissione del concorrente dalla condotta dei correi con oggettivo, concreto e finalizzato atteggiamento psicologico di contrapposizione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10082 del 28 settembre 1987
«La circostanza aggravante del numero delle persone nel reato di estorsione è configurabile anche nell'ipotesi in cui la violenza o minaccia sia esercitata in forma mediata, a mezzo di lettera, telefono o nuncius, quando il soggetto passivo abbia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10086 del 28 settembre 1987
«Ai fini della sussistenza della circostanza aggravante dell'azione compiuta da più persone riunite, prevista per il delitto di rapina dall'art. 628, terzo comma, n. 1 c.p., ha rilevanza la simultanea ed effettiva presenza di una pluralità di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10150 del 28 settembre 1987
«La richiesta di danaro giustificata dalla necessità di soddisfare le sia pur modeste esigenze di persone detenute integra gli estremi del delitto di estorsione, anche se formulata in termini di estrema cortesia, quando l'invito a pagare serve ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10172 del 28 settembre 1987
«Ai fini dell'applicazione della circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità, di cui all'art. 62 n. 4 c.p., è giuridicamente irrilevante la circostanza che parte della refurtiva sia stata restituita al derubato, giacché...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10574 del 9 ottobre 1987
«Nel tentativo (delitto tentato) l'idoneità degli atti va considerata in concreto, con riferimento, cioè, all'evento che effettivamente l'agente si riprometteva di raggiungere, così come l'univocità va desunta dal modo con cui gli atti sono stati...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10840 del 16 ottobre 1987
«La figura giuridica del furto con strappo lascia il posto a quella della rapina tutte le volte che la violenza impiegata dall'agente non si eserciti esclusivamente sulla cosa, ma si estenda anche volontariamente alla persona, quale sviluppo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10877 del 16 ottobre 1987
«Ai fini della consumazione del reato di estorsione, non è necessario che il profitto sia stato materialmente realizzato, essendo sufficiente la mera disponibilità del bene acquisito attraverso la violenza o la minaccia.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11455 del 10 novembre 1987
«Ai fini della sussistenza del delitto di calunnia, l'omessa indicazione di elementi ulteriori, idonei a suffragare la falsa accusa mossa agli incolpati nominativamente indicati, non rende la falsa incolpazione né assurda né inverosimile e non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11562 del 12 novembre 1987
«La norma di cui all'art. 56 c.p. prende in esame l'evento solo ai fini della volontaria desistenza o dell'attivo ravvedimento. Ne consegue che ai fini del tentativo in un reato si deve prendere in considerazione non l'evento, bensì la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11669 del 17 novembre 1987
«Nel reato permanente la consumazione si protrae per un tratto di tempo per volontà cosciente dell'agente con la conseguenza che, nel caso di successione di leggi più severe, qualora la permanenza si protragga sotto il vigore della nuova legge, è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1207 del 31 gennaio 1987
«Nell'ipotesi in cui il responsabile del delitto di usura ponga in essere una minaccia per ottenere il pagamento degli interessi usurari, è configurabile il delitto di estorsione e non quello di ragion fattasi, poiché l'agente è consapevole di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13070 del 22 dicembre 1987
«In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, il requisito della forza di intimidazione, dalla quale deriva la condizione di assoggettamento e di omertà degli stessi associati e dei terzi, non costituisce una modalità della condotta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1342 del 6 febbraio 1987
«Ai fini della configurabilità del reato di sequestro di persona, deve prescindersi dall'esistenza nell'offeso di una capacità volitiva di movimento e istintiva di percezione della privazione della libertà per cui tale delitto è ipotizzabile anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1371 del 6 febbraio 1987
«Ai fini della sussistenza del delitto di sequestro di persona, di cui all'art. 605 c.p., il mezzo adoperato per privare la vittima della libertà personale può consistere anche in minacce atte a creare una persistente situazione di annullamento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1587 del 12 febbraio 1987
«Nel reato di rapina aggravata il sequestro di persona costituisce modalità di esecuzione della rapina stessa quando la privazione della libertà personale è limitata al tempo strettamente necessario per la consumazione del reato; se altrimenti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2029 del 17 febbraio 1987
«La condizione posta dal quarto comma dell'art. 630 c.p., relativa all'applicabilità della diminuente per il concorrente che abbia tenuto un comportamento dal quale sia derivata la liberazione del sequestrato senza il versamento del riscatto, non...»