Le servitù prediali possono essere costituite coattivamente(1) o volontariamente. Possono anche essere costituite per usucapione [1061, 1062] o per destinazione del padre di famiglia [1062](2).
Le servitù prediali possono essere costituite coattivamente(1) o volontariamente. Possono anche essere costituite per usucapione [1061, 1062] o per destinazione del padre di famiglia [1062](2).
(Relazione del Ministro Guardasigilli Dino Grandi al Codice Civile del 4 aprile 1942)
Cass. civ. n. 26965/2013
L'apprensione (o il mantenimento) "sine titulo" di un suolo di proprietà privata, occorrente per la realizzazione di un manufatto comportante una servitù di fatto, sia che la realizzazione dell'opera non sia stata autorizzata dalla competente autorità, sia che non sia assistita da declaratoria di pubblica utilità, sia che, pur in presenza di detta autorizzazione e di detta declaratoria, non vi sia stato un valido asservimento per via di un provvedimento amministrativo, non determina la costituzione di una servitù, secondo lo schema della cosiddetta occupazione acquisitiva, i cui estremi non sono ravvisabili con riguardo ai diritti reali "in re aliena", ma configura un illecito a carattere permanente, il quale perdura fino a quando non venga (anche per intervento giudiziale) rimosso il manufatto, o cessi il suo esercizio, o sia costituita regolare servitù; ciò anche nell'ipotesi in cui siano realizzate condutture per il transito delle acque o dei liquami, ovvero altri manufatti necessari a consentirlo, posto che, per il verificarsi dell'occupazione espropriativa, è necessario che si realizzi la irreversibile trasformazione del fondo appreso nell'opera pubblica e si determini l'impossibilità giuridica dell'utilizzazione futura del bene, in conformità alla sua precedente destinazione.
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La servitù di passaggio descritta corrisponde alla servitù di passaggio coattivo ex art. 1051 del c.c., relativa a fondo circondato da fondi altrui e che non ha uscita sulla via pubblica né può procurarsela senza eccessivo dispendio o disagio.
Il proprietario del fondo servente sta attuando un comportamento illecito, che viola la disposizione dell'art. 1067 del c.c., comma secondo: egli, infatti, impedendo il passaggio dell'autovettura del titolare della servitù, compie azione tesa a diminuire l'esercizio della stessa o a renderla meno agevole.
Se le parti non riescono a raggiungere un accordo stragiudiziale, sarà necessario che il titolare della servitù ne faccia riconoscere in giudizio l'esistenza ex art. 1079 del c.c., chiedendo che siano fatti cessare gli eventuali impedimenti e turbative. Il proprietario del fondo servente sarà tenuto al ripristino dello stato di fatto precedente all'inizio del comportamento illecito, nonché al risarcimento dei danni eventualmente cagionati (ad esempio, ritardi nella vendita del terreno o addirittura mancate vendite).
Servitù di passaggio ovvero diritto di transitare nella proprietà altrui per poter utilizzare o godere al meglio del proprio fondo. La servitù è un diritto reale di godimento su cosa altrui. Come distinguere una servitù da una così detta servitù irregolare? Quando la servitù può dirsi volontaria e quando coattiva? Che cosa significa utilitas? Qual è l'impatto della mediaconciliazione sul procedimento giudiziario di... (continua)
L'opera affronta in modo completo e approfondito la tematica delle servitù prediali, tenendo conto della dottrina più attuale ed autorevole, nonché degli orientamenti giurisprudenziali più significativi e recenti. Dopo un inquadramento dell'istituto, la trattazione si sofferma sui principi generali della materia per poi analizzare nel dettaglio le diverse figure, quali: le servitù coattive, volontarie, acquistate per usucapione, le servitù di... (continua)
L’opera, in 3 volumi, commenta tutta la disciplina in tema di proprietà: i singoli volumi, attraverso il raffronto analitico della giurisprudenza e della dottrina maggiormente accreditata, trattano gli istituti del corpus normativo codicistico, sia per quanto riguarda la parte sostanziale che quella processuale e previdenziale.
Nel terzo ed ultimo volume si analizza in maniera completa ed approfondita gli istituti della prelazione, dei procedimenti ablatori,... (continua)
I diritti di uso e di abitazione si rivelano strumenti utili per i privati, nonché per il legislatore e per la giurisprudenza che ne hanno ampliato notevolmente l'ambito di applicazione: si è risposto così non solo a questioni di diritto immobiliare (si pensi al diritto di uso delle aree a parcheggio), ma anche di diritto di famiglia e delle successioni (come nel caso dei diritti di uso e abitazione in capo al coniuge superstite e per alcuni dell'assegnazione della... (continua)