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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9277 del 24 ottobre 1996
«L'art. 301 c.p.c. contempla la morte, la radiazione o la sospensione del procuratore dall'albo come possibili case d'interruzione del processo, mentre non prevede che il medesimo effetto possa dipendere anche solo da malattia, per quanto grave,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9299 del 24 ottobre 1996
«Nel giudizio d'appello, l'interruzione del processo si verifica anche nel caso in cui la morte del procuratore, per mezzo del quale la parte si sia costituita nel giudizio di primo grado e a cui sia stato notificato l'atto di appello, avvenga dopo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1171 del 15 febbraio 1996
«Quando la parte sia costituita in giudizio a mezzo di più procuratori autorizzati a difenderla anche disgiuntamente — il che si verifica quando manchi una espressa ed univoca volontà della parte che delimiti il potere dei difensori esigendone...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10693 del 14 dicembre 1994
«La volontaria cancellazione dall'albo professionale del procuratore costituito (nella specie, per essere la medesima conseguente all'assunzione di un pubblico impiego da parte del procuratore medesimo) non determina l'interruzione del processo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11204 del 13 novembre 1993
«Il mancato rilievo da parte del giudice d'appello dell'interruzione automatica del processo a norma dell'art. 301 c.p.c. per la morte dell'unico procuratore della parte costituita, implica la nullità degli atti processuali successivamente compiuti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13139 del 6 dicembre 1991
«Qualora la morte del procuratore sia intervenuta, in fase di gravame, successivamente al ritiro del fascicolo di parte per l'intervenuta rimessione della causa al collegio, ed il giudice d'appello, anziché dichiarare l'interruzione del processo,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12780 del 2 settembre 2003
«In caso di decesso della parte costituita in giudizio, la costituzione volontaria, per la prosecuzione dello stesso, da parte della vedova, in assenza di spendita della qualità di erede, può costituire, in relazione all'oggetto del giudizio (nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8197 del 16 giugno 2000
«La costituzione in giudizio del successore universale di una delle parti, effettuata prima della dichiarazione della perdita di capacità del soggetto da parte del suo procuratore costituito, in una delle fasi del processo (nella specie,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9672 del 11 settembre 1999
«Le norme che disciplinano l'interruzione del processo sono preordinate a tutela della parte colpita del relativo evento, con la conseguenza che difetta d'interesse, l'altra parte a dolersi dell'irrituale continuazione del processo.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9918 del 7 ottobre 1998
«In tema di interruzione del processo per morte o impedimento del procuratore di una delle parti, il termine per la prosecuzione del processo decorre dalla data in cui la parte rimasta priva di procuratore ha avuto dell'evento conoscenza legale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8728 del 3 settembre 1998
«L'atto riassuntivo del processo, essendo rivolto a provocare la ripresa del procedimento nello stato in cui si trovava nel momento in cui è sopravvenuto l'evento interruttivo, deve essere notificato — come richiede l'art. 302 c.p.c. — con il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13090 del 29 dicembre 1997
«È valida la prosecuzione del processo dal successore universale di una parte estinta — nella specie società incorporante — mediante costituzione con comparsa conclusionale e quindi dopo la precisazione delle conclusioni e prima dell'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7488 del 18 giugno 1992
«In caso di prosecuzione del processo interrotto o di riassunzione del medesimo nelle forme del ricorso, di cui agli artt. 302 e 303 c.p.c., a differenza di quanto si verifica nell'ipotesi di citazione in riassunzione ex art. 125 disp. att. c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 62 del 7 gennaio 1991
«Nel caso di interruzione del processo, il ricorso in prosecuzione ex art. 302, c.p.c. in quanto atto di mero impulso processuale nell'ambito di un procedimento già instaurato, di cui permangono tutti gli effetti sostanziali e processuali, non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 930 del 16 febbraio 1989
«Poiché, nel caso di sostituzione ope legis di un ente pubblico, costituito come parte in giudizio, la prosecuzione del processo nei confronti dell'ente successore di quello soppresso, ai sensi dell'art. 110 c.p.c., non richiede il consenso della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4981 del 19 luglio 1983
«La prosecuzione del processo interrotto per morte della parte costituita a mezzo di procuratore deve essere effettuata con la costituzione in giudizio degli eredi della stessa — cioè da parte degli stessi o nei loro confronti, sia pure con la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35174 del 11 settembre 2009
«Il tentativo di omicidio si caratterizza per l'oggettiva idoneità e destinazione univoca dell'azione a realizzare il più grave evento, denunciata solo in parte dall'intenzione dell'agente, concorrendovi anche, e in misura prevalente, elementi di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 25040 del 3 giugno 2004
«Integra il tentativo di omicidio la condotta degli affiliati ad una associazione camorristica che, allo scopo di eliminare il capo di un clan rivale, deliberano di ucciderlo e predispongono, anche ricorrendo ad associazioni collaterali o alleate,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19897 del 30 aprile 2003
«Costituisce tentativo di omicidio plurimo il lancio “a pioggia”, dall'alto di una cavalcavia sulla sottostante sede autostradale, in ora notturna, di sassi, pietre, cocci e simili, in quanto tale azione, seppure non diretta a colpire singoli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3185 del 15 marzo 2000
«Nell'ipotesi di omicidio tentato, la prova del dolo — ove manchino esplicite ammissioni da parte dell'imputato — ha natura essenzialmente indiretta, dovendo essere desunta da elementi esterni e, in particolare, da quei dati della condotta che per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5389 del 7 giugno 1997
«Nell'ipotesi di omicidio tentato, la prova del dolo — ove manchino esplicite ammissioni da parte dell'imputato — ha natura essenzialmente indiretta, dovendo essere desunta da elementi esterni e, in particolare, da quei dati della condotta che per...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 748 del 25 gennaio 1994
«In tema di elemento soggettivo del reato, possono individuarsi vari livelli crescenti di intensità della volontà dolosa. Nel caso di azione posta in essere con accettazione del rischio dell'evento, si richiede all'autore una adesione di volontà,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10331 del 15 novembre 1993
«Perché possa parlarsi di tentativo di omicidio è necessario che l'azione sia non solo orientata a cagionare la morte, ma anche obiettivamente idonea a provocare l'evento, a mettere cioè in pericolo il bene giuridico tutelato, che è la vita e non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11766 del 20 novembre 1991
«Ai sensi del combinato disposto degli artt. 56 e 575 del codice penale, perché possa parlarsi di tentativo di omicidio, è indispensabile che l'azione teleologicamente orientata a cagionare la morte sia obiettivamente idonea a provocare l'evento, a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2073 del 17 marzo 1983
«In materia di omicidio volontario, se attraverso il compimento di atti obiettivamente idonei risulti che anche il più grave evento — morte della vittima — sia stato preveduto e voluto come eventuale conseguenza della propria azione e non si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5265 del 30 aprile 1988
«Non spetta l'attenuante della provocazione nel caso di sfida o duello rusticano, spontaneamente accettati, dato che l'accettazione del pericolo e la preparazione all'offesa dell'avversario sono moti di natura psichica che hanno caratteristiche ben...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 725 del 10 gennaio 2014
«In tema di omicidio, l'aggravante di aver agito con crudeltà non può ravvisarsi nella mera reiterazione di colpi inferti con una spranga di ferro alla vittima, se tale azione non eccede i limiti della normalità causale rispetto all'evento e non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5347 del 26 maggio 1993
«Nel caso di soggetti che abbiano raggiunto la maggiore età, la capacità di intendere e di volere, siccome connaturale, secondo l'id quod plerumque accidit, a ciascun essere umano, è da considerare presunta, salvo che sussistano specifici e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31695 del 11 agosto 2010
«Integra il delitto di omicidio volontario e non quello previsto dall'art. 586 c.p. il fatto di sparare, con una micidiale arma da guerra (nella specie un fucile mitragliatore kalashnikov), un numero elevato di colpi all'indirizzo di un furgone...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 710 del 26 gennaio 1993
«Al reato di rissa, ed a quelli commessi nel corso di essa, non è applicabile la legittima difesa perché i corrisanti sono animati dall'intento reciproco di offendersi ed accettano la situazione di pericolo nella quale volontariamente si sono...»