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Cassazione civile, Sez. VI-1, sentenza n. 17299 del 12 luglio 2013
«In tema di assunzione all'estero della prova civile, la mancata informazione delle parti circa il tempo ed il luogo dell'assunzione della prova non contrasta con l'ordine pubblico interno, sempre che l'autorità che abbia disposto la rogatoria non...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, sentenza n. 17301 del 12 luglio 2013
«La mancata assegnazione di un termine per la eventuale sanatoria della procura ritenuta invalida non comporta violazione dell'art. 182 c.p.c. (nel testo, qui applicabile "ratione temporis", anteriore alla modifica apportatagli dalla legge 17...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7751 del 24 giugno 1992
«A norma dell'art. 205 c.p.c. applicabile anche ai giudizi davanti al conciliatore ai sensi dell'art. 311 stesso codice, gli incidenti che sorgono durante l'assunzione dei mezzi di prova debbono essere sottoposti alla decisione del giudice in detta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20777 del 23 novembre 2012
«Anche nel rito del lavoro, la mancata notifica dell'ordinanza ammissiva del giuramento decisorio nei termini fissati dal provvedimento comporta l'impossibilità di considerare soccombenti le parti alle quali il giuramento è stato deferito e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7881 del 27 settembre 1994
«Giusta il principio di infrazionalità delle prove, è inammissibile in appello la prova testimoniale che, anche in modo indiretto, si appalesi preordinata a contrastare, completare o confortare le risultanze di quella già dedotta e assunta in primo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3502 del 9 aprile 1987
«Al fine di considerare decaduta la parte da una prova testimoniale già ammessa, per mancata indicazione dei testi da escutere o per altra causa, è irrilevante il fatto che il giudice istruttore non abbia emesso una esplicita pronuncia di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1374 del 9 febbraio 1987
«La rinunzia al mandato proveniente dal difensore di una delle parti non costituisce legittimo motivo di rinvio della trattazione della causa, essendo solo in facoltà del giudice di concederlo, ove ne ravvisi l'opportunità, qualora la rinunzia sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4900 del 11 novembre 1977
«La decadenza dal diritto di far assumere la prova, prevista dall'art. 208 c.p.c., opera per il caso di mancata comparizione delle parti nel giorno fissato per l'inizio o la prosecuzione della prova medesima, e, quindi, postula che il giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4189 del 22 febbraio 2010
«Spetta esclusivamente al giudice del merito, in base al disposto degli artt. 208 c.p.c. e 104 disp. att. c.p.c. valutare se sussistano giusti motivi per revocare l'ordinanza di decadenza della parte dal diritto di fare escutere i testi per mancata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15908 del 13 luglio 2006
«In tema di revoca dell'ordinanza di decadenza dall'assunzione della prova, la «causa non imputabile» che, ai sensi dell'art. 208 c.p.c. (nel testo novellato dall'art. 26 della legge 26 novembre 1990, n. 353), legittima la suddetta revoca va...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12279 del 3 dicembre 1998
«La facoltà per le parti di chiedere la riammissione all'espletamento dei mezzi istruttori, prevista dall'ultimo comma dell'art. 208 c.p.c., deve ritenersi sussistente sia nel caso di precedente espressa declaratoria di decadenza dal diritto di far...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4718 del 29 agosto 1984
«L'omessa motivazione circa la reiezione delle istanze di ammissione di mezzi istruttori non assume rilievo allorché, dal complesso delle ragioni svolte nella sentenza, possa argomentarsi la superfluità, l'inconcludenza e l'irrilevanza delle prove...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3378 del 22 maggio 1980
«Allorché il giudice dichiara chiusa l'istruttoria ed invita le parti a precisare le conclusioni, le parti medesime decadono dai mezzi istruttori non assunti, indipendentemente da un'espressa dichiarazione di decadenza.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2036 del 28 marzo 1980
«L'ordinanza che dichiara la decadenza della parte dal diritto di far escutere i testi per mancata citazione degli stessi è revocabile, in quanto non è compresa nel novero delle ordinanze reclamabili al collegio, e spetta esclusivamente al giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27 del 5 gennaio 1980
«Il giudice del merito non è tenuto ad ammettere ulteriori mezzi istruttori quando, nell'esercizio dei suoi poteri discrezionali d'apprezzamento, ritenga già sicuramente raggiunta la prova dei fatti di cui si discute, né, in tal caso, occorre che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3598 del 27 giugno 1979
«Non sussiste l'obbligo del giudice del merito di disporre i mezzi di prova richiesti dalla parte tutte le volte che i medesimi non superino il preventivo vaglio di rilevanza e concludenza a lui istituzionalmente riservato, come avviene allorché i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 952 del 15 marzo 1976
«Il provvedimento col quale il giudice decide sull'opposizione contro l'ordinanza di esibizione, proposta dal terzo intervenuta nel giudizio, a norma dell'art. 211 c.p.c., ha contenuto e natura di sentenza: pertanto, qualora esso rivesta la forma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3858 del 8 agosto 1978
«L'art. 212 c.p.c., relativo all'ordine di esibizione di copie di documenti o dei libri di commercio, non sancisce un obbligo a carico del giudice del merito, ma lo investe di una mera facoltà il cui esercizio è rimesso al suo prudente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 564 del 1 marzo 1973
«Per l'autorizzazione al sequestro giudiziario di documenti previsto dall'art. 670 n. 2 c.p.c. è necessario che ricorrano gli estremi perché possa essere domandata l'esibizione ai sensi dell'art. 210 c.p.c. e che l'istante possa vantare un sia pur...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16713 del 7 novembre 2003
«L'esercizio del potere di cui aIl'art. 213 c.p.c. di richiedere d'ufficio alla pubblica amministrazione le informazioni relative ad atti e documenti della stessa che sia necessario acquisire al processo (nella specie, richiesta di documentazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7803 del 20 dicembre 1986
«La richiesta di informazioni alla pubblica amministrazione (art. 213 c.p.c.) costituisce una facoltà rimessa all'insindacabile discrezionalità del giudice del merito ed è limitata al caso in cui le informazioni richieste riflettano atti e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5557 del 25 ottobre 1982
«La facoltà di richiedere informazioni alla pubblica amministrazione costituisce esercizio di un potere discrezionale del giudice del merito, insindacabile, come tale, in sede di legittimità. Questo potere concerne, in particolare, anche...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10692 del 4 maggio 2010
«Nel procedimento disciplinare a carico degli avvocati trovano applicazione, quanto alla procedura, le norme particolari che, per ogni singolo istituto, sono dettate dalla legge professionale e, in mancanza, quelle del codice di procedura civile,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1032 del 20 febbraio 1986
«Il potere del giudice istruttore di richiedere, ex art. 213 c.p.c., le informazioni scritte relative ad atti e documenti dell'amministrazione, comprende anche quello di acquisire al processo le relazioni orali o scritte di assistenti sociali, già...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 551 del 24 gennaio 1981
«Le informazioni suscettibili di essere richieste alla P.A. ai sensi dell'art. 213 c.p.c. per essere utilizzate come fonte di prova nel giudizio possono concernere anche atti e documenti riferentisi all'attività privatistica dell'amministrazione;...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4722 del 18 luglio 1980
«L'art. 213 c.p.c. che disciplina la richiesta d'informazioni alla pubblica amministrazione si riferisce ad autorità italiane e non anche a quelle estere che non hanno alcun obbligo di rispondere e di fornire le chieste informazioni e la cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 518 del 22 gennaio 1981
«La facoltà del giudice di richiedere le informazioni può essere esercitata qualora il giudice abbia conoscenza del possesso da parte della pubblica amministrazione non soltanto della generica documentazione interessante la controversia, ma di uno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3050 del 9 maggio 1980
«La richiesta di informazioni alla pubblica amministrazione, nell'esercizio del potere conferito al giudice dall'art. 213 c.p.c., non può tradursi in un esonero della parte dall'onere di fornire la prova che essa stessa sia in grado di procurarsi....»
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Cassazione civile, sentenza n. 2560 del 19 ottobre 1966
«Alla disciplina che regola la richiesta di informazioni alla pubblica amministrazione è riconducibile anche la richiesta di informazioni ad altri enti.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7000 del 23 novembre 1983
«Il controllo in sede di legittimità dell'esercizio della facoltà del giudice del merito, di richiedere informazioni alla P.A., a norma dell'art. 213 c.p.c., in relazione al limite previsto dalla citata norma, che non consente di delegare alla P.A....»