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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7795 del 22 ottobre 1987
«Il decreto con il quale la corte d'appello, in accoglimento del ricorso del creditore istante contro il provvedimento negativo dei primi giudici, rimette d'ufficio gli atti al tribunale per la dichiarazione di fallimento a norma del terzo comma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1603 del 12 marzo 1982
«Nel giudizio di rinvio conseguente alla cassazione di un decreto emesso dalla Corte d'appello in sede di reclamo avverso un decreto del tribunale fallimentare, che deve svolgersi col rito camerale a termini del combinato disposto degli artt. 394...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8008 del 8 agosto 1990
«Qualora la corte di appello accolga il reclamo avverso il decreto del tribunale di rigetto dell'istanza di fallimento, rimettendo gli atti al primo giudice per la dichiarazione del fallimento medesimo, i vizi in procedendo attinenti al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22476 del 29 novembre 2004
«In sede di reclamo avverso il decreto di rigetto del ricorso di fallimento, la Corte d'Appello, a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 22, legge fall., (corte cost., n. 328 del 1999), è tenuta a provvedere sulla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19514 del 6 ottobre 2005
«Nei procedimenti camerali attivati su istanza di parte, il giudice adito è tenuto a fissare con decreto l'udienza di comparizione con termine per la notifica del ricorso e del decreto alle controparti, ed è altresì tenuto al deposito di tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9930 del 11 maggio 2005
«Nel procedimento di reclamo disciplinato dall'art. 26 legge fall., quando si controverta su situazioni incidenti su diritti soggettivi, trovano applicazione le norme generali dei procedimenti camerali (artt. 737-742 bis c.p.c.) ed il tribunale è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5501 del 5 aprile 2012
«Il reclamo ex art. 26 legge fall., nella formulazione anteriore al d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5 (applicabile "ratione temporis") apre un procedimento di tipo inquisitorio, nel quale il tribunale, investito di tutta la procedura e nell'esercizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3981 del 27 febbraio 2004
«Il procedimento camerale introdotto, ai sensi dell'art. 26 della legge fallimentare, dal reclamo avverso il provvedimento del giudice delegato dal soggetto al quale sia negato un diritto di prelazione (nella specie, a norma della legge 23 luglio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13212 del 10 settembre 2003
«In tema di reclamo ai sensi dell'art. 25 legge fall. avverso i provvedimenti del giudice delegato, la fissazione dell'udienza collegiale da parte di quest'ultimo non determina alcuna nullità, poiché manca un'espressa previsione, sia nella legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3716 del 13 marzo 2003
«In sede di reclamo al tribunale fallimentare avverso i provvedimenti del giudice delegato su questioni involgenti diritti soggettivi, l'osservanza del principio del contraddittorio richiede, a norma dell'art. 26 legge fall. (nel testo risultante...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13487 del 16 settembre 2002
«La fissazione dell'udienza di comparizione delle parti nel periodo feriale, deve ritenersi affetta da nullità anche nei procedimenti in camera di consiglio di carattere contenzioso, per violazione del principio del contraddittorio e del diritto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12969 del 13 luglio 2004
«Il nuovo testo dell'art. 111 Cost., novellato dalla legge costituzionale 23 novembre 1999, n. 2, non impone alcuna interpretazione correttiva della disciplina del reclamo fallimentare tale da richiedere, in nome del principio di imparzialità del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3974 del 27 febbraio 2004
«In tema di principi costituzionali d'imparzialità e d'indipendenza del giudice (artt. 25 e 101 Cost.), a meno che il giudice abbia un interesse proprio e diretto nella causa, che lo ponga nella condizione sostanziale di parte e determini la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10936 del 2 novembre 1998
«Il principio generale posto dall'art. 23, ultimo comma, della L. fall., secondo cui i provvedimenti del tribunale nell'ambito della giurisdizione fallimentare non sono reclamabili davanti alla Corte d'appello (se non nei casi previsti dalla stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19858 del 20 settembre 2010
«Il decreto del tribunale fallimentare che - investito del reclamo avverso il provvedimento con il quale il giudice delegato, dopo la sentenza di omologazione del concordato fallimentare, abbia indicato le modalità di pagamento dei crediti da parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3490 del 24 marzo 1993
«Il decreto con il quale il tribunale fallimentare, in sede di reclamo ai sensi dell'art. 26 legge fallimentare, neghi, ad un creditore insinuato — ma non ammesso — al passivo, il diritto di proporre contestazioni a rendiconto predisposto dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8278 del 7 giugno 2002
«È impugnabile per cassazione, ai sensi dell'art. 111 Cost., il provvedimento con il quale, nella procedura di concordato preventivo con cessione dei beni, il Tribunale, revocando la sospensione della vendita disposta dal G.D., aggiudichi i beni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2488 del 21 febbraio 2002
«Avverso il decreto del tribunale che decide sul reclamo avverso il decreto di trasferimento emesso dal giudice delegato in sede di liquidazione dell'attivo fallimentare, è ammesso il ricorso straordinario per cassazione per violazione di legge ex...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22010 del 19 ottobre 2007
«In tema di concordato preventivo e di amministrazione controllata, il decreto con il quale il tribunale liquida il compenso al commissario giudiziale ha natura decisoria e carattere definitivo, non essendo soggetto a reclamo; ne conseguono, da un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15061 del 15 luglio 2005
«Il decreto del tribunale fallimentare che decide il reclamo avverso il provvedimento con il quale il giudice delegato, dopo la omologazione del concordato fallimentare, con assunzione degli obblighi da parte di un terzo, senza liberazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5905 del 24 marzo 2004
«Il provvedimento camerale ex art. 26 legge fall., con cui il tribunale rigetta il reclamo proposto contro il decreto del giudice delegato relativo alla liquidazione del compenso al difensore, per l'assistenza prestata alla curatela fallimentare in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17898 del 25 novembre 2003
«Il ricorso straordinario per cassazione avverso il provvedimento con il tribunale fallimentare abbia deciso, ai sensi dell'art. 26 l. fall., il reclamo relativo al decreto di liquidazione delle competenze dovute al legale della curatela...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9198 del 6 giugno 2002
«In tema di fallimento, il decreto di liquidazione del compenso al curatore deve essere specificamente motivato in ordine alle specifiche opzioni discrezionali adottate dal giudice di merito così come demandategli dall'art. 39 legge fall. e dalle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2760 del 25 febbraio 2002
«Giudice competente alla liquidazione del compenso al curatore, ai sensi dell'art. 39 della legge fallimentare, è il tribunale presso cui pende il fallimento, non rilevando la circostanza che il curatore sia stato nominato da altro tribunale, posto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13271 del 5 ottobre 2000
«Il decreto con cui la corte d'appello dichiari inammissibile il reclamo proposto dal curatore fallimentare avverso il provvedimento con il quale il tribunale ne abbia disposto la revoca è legittimamente impugnabile con ricorso per cassazione ex...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12549 del 22 settembre 2000
«Il provvedimento, con cui il Tribunale, in sede di reclamo, conferma il decreto del giudice delegato ai fallimenti di rigetto dell'istanza di riconoscimento e soddisfacimento di garanzia ipotecaria vantata su immobili acquisiti alla massa attiva...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4509 del 11 ottobre 1978
«Il provvedimento con il quale il tribunale, ai sensi dell'art. 121 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, dispone la riapertura del fallimento, ha forma e natura sostanziale di sentenza, e, come tale, non essendo né soggetto a gravame, né revocabile, è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18144 del 20 dicembre 2002
«Il provvedimento del tribunale fallimentare confermativo, in sede di ricorso ai sensi dell'art. 36 legge fall., del decreto con il quale il giudice delegato abbia rigettato l'istanza di accertamento della personale responsabilità del curatore per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3759 del 15 marzo 2001
«Il provvedimento del tribunale fallimentare confermativo del decreto del giudice delegato emesso in funzione del potere amministrativo di direzione e di vigilanza sull'attività del curatore, ancorché incidente di riflesso su diritti soggettivi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10018 del 10 luglio 2002
«In ipotesi di fallimento di un agente di cambio e di richiesta al giudice delegato, da parte dei clienti investitori, della formazione di due masse separate ad opera del commissario liquidatore ai sensi dell'art. 201 T.U. sull'intermediazione...»